Gli arrotini della Val Resia
La Val Resia e il Museo dell’Arrotino
La Val Resia è una splendida conca, di origine glaciale, situata nell’area nord – orientale del Friuli Venezia Giulia al confine con la Slovenia, è attorniata da una corona di monti la cui principale cima è il Monte Canin (2587 m.) ed è attraversata dal fiume Resia. Le caratteristiche di questa valle per la quale merita una visita, oltre a quelle naturalistiche, sono: il dialetto, il patrimonio narrativo, la danza, la musica e soprattutto il tipico mestiere dell’arrotino, attività che abitualmente esercitavano tanti uomini e giovani della Val Resia, specialmente della frazione di Stolvizza, già dalla fine del XVIII secolo.
Nel lontano passato gli arrotini si spostavano da una località all’altra con gli arnesi da lavoro racchiusi in una cassetta portata a spalla (krama), poi subentrò il carretto a due ruote (krosma). Dopo l’ultima guerra la bicicletta ha sostituito il carretto a due ruote spinto a mano, esso pure attrezzato per il mestiere.
Questo della bicicletta è stato un grande passo avanti per gli arrotini: si fa meno fatica per spostarsi e si ha modo di percorrere un territorio più esteso con più tempo da dedicare al lavoro, e più occasioni per trovarlo.
Nel secolo scorso e negli anni antecedenti la prima guerra mondiale, gli arrotini resiani si erano portati fino nelle più remote località dell’Europa orientale e meridionale. Così botteghe artigiane di arrotini resiani sorsero un po’ovunque, nelle città dell’Impero austro-ungarico, nella vecchia Serbia e della Romania. Altri batterono le zone più vicine del Friuli, della Slovenia e della Croazia.
Una ventina di anni fa, precisamente nel 1997, otto arrotini originari di Stolvizza hanno costituito un’associazione, il C.A.M.A. (Comitato Associativo Monumento all’Arrotino) con un primo obiettivo, quello di far erigere un monumento, inaugurato successivamente l’8 agosto 1998, in omaggio ai tanti arrotini/Brüsarji scomparsi. Con grande entusiasmo accompagnati da tante famiglie di arrotini scomparsi, l’8 agosto 1999 venne inaugurata la prima mostra permanente dell’arrotino sotto la Chiesa di Stolvizza, arricchendosi via via negli anni di numerosi reperti, vecchi macchinari, biciclette, fotografie storiche, creando un’importante realtà museale per la Val Resia, e nel 2005 il Comune di Resia concede all’associazione, la parte superiore dell’edificio che fino al 1976 ospitava le scuole di Stolvizza. Trasferita la mostra, diventa la sede attuale del Museo dell’Arrotino, aperto tutto l’anno, (giornate apertura e orari: www.arrotinivalresia.it) unico nel suo genere con un percorso che parte dalla nascita e sviluppo del mestiere dell’arrotino in questa valle e si conclude con l’insegnamento ai giovani d’oggi.
Oggi, questa sede ha bisogno di creare nuovi spazi espositivi, nuove forme e nuovi modi di comunicare per portare la collezione del Museo nel futuro, per raccontarla e mostrarla al resto del mondo.
Nuova sfida per l’associazione C.A.M.A. che dal 2021 è diventata Associazione di Promozione Sociale (APS), che, come gli Arrotini nel passato si adattavano a tutte le situazioni e cambiamenti storici, così oggi l’associazione che fa un po’ da casa agli Arrotini emigrati in tutto il mondo, raccoglie una nuova sfida per poter portare il Museo nel futuro, per migliorarne l’esperienza di visita ed estenderne la fruizione oltre i naturali confini geografici.
Il Museo dell’Arrotino con il supporto di Civibank, dal 10 agosto 2022 partecipa ad un nuovo progetto di crowdfunding “CiviCrowd – Comunità di valori” rivolto alle associazioni no profit locali, che andrà a sostenere i costi per una prima digitalizzazione della collezione museale e per l’acquisto di supporti multimediali. Il Museo dell’Arrotino fa appello alla sensibilità e generosità di tutti per raccogliere i fondi necessari al progetto.
Per donare https://www.ideaginger.it/progetti/adotta-il-museo-dell-arrotino-e-sostieni-con-noi-un-pezzo-di-storia-della-val-resia.html
Per tutte le informazioni ci si può rivolgere alla segreteria del Museo: email: arrotinivalresia.it
www.arrotinivalresia.it
FB: Arrotini Della Val Resia
Instagram: Arrotini Della Val Resia
da IL PAîS gente della nostra terra n.09/22 edizione cartacea settembre/ottobre ’22