Grande successo per la camminata storica sui sentieri CAI 227 e 228 da salvare
Dalla distruzione per far spazio ad una camionabile ad alta quota
Partecipatissima la seconda camminata organizzata dal Gruppo Salviamo i sentieri Cai 227 e 228 che conta ormai oltre 4000 membri. Grazie a Marco Pascoli, esperto in storia della Grande Guerra, e a Omar Gubeila, scrittore e soccorritore, è stato possibile ricostruire la storia che ha interessato l’area ricompresa tra il Monte Tuglia ed il Monte Talm durante la prima Guerra mondiale. Proprio lì insisteva il terzo fronte difensivo e moltissime sono le testimonianze presenti sui sentieri che oggi un progetto della Comunità di montagna della Carnia vuole definitivamente distruggere per creare una inutile, oltre che dispendiosa, strada forestale camionabile in quota a 1600 metri lunga 3 km e con 5 piazzole di sosta di 12m per 10m. Trincee, postazione di obici, avamposti, muri a secco, scoli per l’acqua in pietra e molto altro sono le ricche testimonianze presenti che non possono andare distrutte, oggi per nulla conosciute e valorizzate. Oltre un centinaio le persone presenti e che poi hanno concluso la giornata con una interessante visita al Museo della Grande Guerra presso il Lazzaretto di Ludaria di Rigolato. Quindi è stato ribadito il fermo NO alla realizzazione di una strada camionabile che porterebbe a distruggere manufatti storici nonché preziosità dal punto di vista naturalistico e ambientale con la certezza che in concomitanza di eventi meteorologici violenti la strada, pagata con i soldi di tutti i contribuenti, venga travolta dalle importanti colate detritiche degli imponenti canaloni presenti tra Malga Tuglia ed il Rifugio Chiampizzulon. Ovviamente oltre al pericolo per la sicurezza di chi dovesse transitare sulla strada realizzata in un’area sottoposta a vincolo idrogeologico e valanghivo, ciò comporterebbe importanti opere di manutenzione che continuerebbe a gravare sui contribuenti. Vogliamo veramente che i soldi, anziché cercare di portare imprenditorialità e servizi nelle terre di montagna, vengano usati per costruire strade forestali tanto enormi quanto inutili al posto di apprezzatissimo sentieri da parte di escursionisti e bikers?