Artigiani, da giugno a settembre calo di 1256 imprese attive in Fvg
Sedi di imprese sotto quota 100mila. Erano oltre 106mila nel 2006
Report dell’Ufficio studi di Confartigianato Fvg: è la conseguenza dell’attività di «pulizia» dei registri compiuta dalle Camere di Commercio Fvg.
Le cessazioni a seguito della crisi energetica saranno statisticamente visibili a fine 2022 e nel primo trimestre 2023
Il Friuli Venezia Giulia perde un consistente numero di sedi d’impresa, che scendono sotto quota 100mila, per la precisione a 99.461. Erano 115mila ad inizio Duemila e 116.497 nel 2006, anno di massima espansione numerica per le imprese in regione. In un solo anno le cancellazioni hanno riguardato. Brusco in soli tre mesi anche delle imprese attive: dalle 89.040 del 30 giugno 2022 alle 87.784 del 30 settembre 2022, per un totale di 1.256 imprese in meno.
Sono i dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese di Udine, che ha individuato come principale causa di tale flessione l’attività di «pulizia» nei registri camerali effettuata dalle Camere di Commercio di Pordenone e Udine e della Venezia Giulia. Un fenomeno, quindi, su cui non inciderebbero ancora gli aumenti delle bollette e il caro materiali di questi ultimi mesi. «Non si evidenzia per il momento un allarme causato da una crescita delle chiusure di natura congiunturale», spiega infatti il Rapporto curato da Nicola Serio, poiché tali effetti, determinati dall’attuale aumento esponenziale delle bollette elettriche, se ci saranno, «saranno eventualmente visibili nei dati statistici dell’ultimo trimestre 2022 e del primo trimestre del 2023».
L’esplosione di cancellazioni dai registri delle Cciaa sono riconducibili, dunque, «alle cessazioni d’ufficio di imprese non operative, che andrebbero spalmate negli ultimi 3-5 anni». Le cancellazioni hanno riguardato in particolare le società in liquidazione che non hanno depositato per oltre tre anni consecutivi il bilancio d’esercizio; imprese individuali e società di persone che sono risultate inadempienti per il mancato versamento del diritto annuale degli ultimi tre anni.
Anche per le imprese artigiane si rileva una forte crescita delle imprese cancellate tra luglio e settembre del 2022 (827), che si sono moltiplicate per tre (+204%), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando le cancellazioni erano state 272. L’aumento è riconducibile alle 524 cancellazioni d’ufficio, concentrate nelle province friulane, del terzo trimestre 2022. Escludendo le cessazioni d’ufficio, le chiusure congiunturali di imprese artigiane (303) sono in calo rispetto al secondo trimestre (356) e in crescita ma abbastanza limitata sullo stesso periodo del 2021. Il saldo congiunturale tra iscrizioni (361) e cessazioni non d’ufficio (303) è stato positivo (+58), mentre il saldo demografico complessivo è stato fortemente negativo (-466), con un forte effetto depressivo anche sullo stock di imprese artigiane attive alla fine di settembre di quest’anno.