Chiusi gli Special Olympics: gli atleti hanno vinto ogni limite. La storia di Daniele è esemplare
La vita di un giovane Atleta Special Olympics racchiude l’essenza profonda di dove la determinazione di un genitore, in primis, ma anche dell’ Atleta stesso può portare: oltre una diagnosi che tuonava come definitiva
Sappada,18 Dicembre 2022– I XXXIV Giochi Nazionali Invernali Special Olympics sono terminati. Oltre 300 Atleti hanno dato prova di grandi abilità e talenti nello sci nordico e nella corsa con le racchette da neve.
Ciò che resta va ben oltre il valore delle medaglie che ognuno di loro si è meritatamente conquistato. È un prezioso insegnamento rivolto alla società intera, una concreta dimostrazione del fatto che ogni limite, intellettivo ma anche fisico, che la vita ci pone può essere non solo sfidato ma anche superato, vinto.
I veri “limiti” spesso si trovano solo nella testa delle persone, negli stereotipi e nei pregiudizi che ancora troppo spesso prevalgono sulla conoscenza, sulla fiducia nelle potenzialità, proprie ed altrui.
Daniele non vede gli ostacoli, li supera e basta
“Daniele ha 14 anni, che dire di lui? È già un miracolo vivente di per sé perché è nato morto ed è stato rianimato, dopo 5 minuti sono riusciti a fargli ripartire il cuore. Secondo la diagnosi natale, non doveva proprio alzarsi dal letto, doveva essere un vegetale. Oggi invece – racconta mamma Antonina – Daniele è qui a correre, è un miracolo dovuto in primis alla sua forza di volontà. È sempre stato un ragazzo che ha voglia di conoscere, di lottare, di gareggiare. Non si è fermato mai di fronte ai suoi limiti, alle sue difficoltà.
Averlo visto gareggiare ai Giochi Nazionali Invernali Special Olympics qui a Sappada appaga di tutti i sacrifici fatti per lui. Finalmente ti rendi conto che non esistono nemmeno diagnosi definitive perché lui non si doveva muovere da quel letto, invece la forza di volontà e l’impegno hanno portato a ben altro. Ha conquistato una medaglia d’oro e una d’argento nonostante non veda. Il bello è che secondo lui, lui vede tutto, ha una visione del mondo completa. Magari non vede gli ostacoli che ha di fronte ma in un modo o nell’altro li supera sempre, infatti lo dice lui stesso, non ci sono limiti che non possa affrontare e vincere.
Io torno a casa con la gioia nel cuore- continua Antonina – vedere i suoi occhi che brillano quando tiene quella medaglia al collo e la mostra a chiunque incontra…Non c’è altra soddisfazione per un genitore. Come mamma di Daniele, non vivo di sogni, ti accontenti della realtà così com’è e apprezzi quello che ti da ogni giorno, forse perché quando è nato mi avevano detto che non ci sarebbe stato un domani. Ho vissuto questi 14 anni con piccoli traguardi da raggiungere, per me oggi ho motivo di provare gioia, domani è un altro giorno, domani ricominciamo con qualche consapevolezza in più.