In Fvg produzione ridotta di panettoni per eccessivi costi
Il capocategoria Venuto: “I rincari di materie prime e bollette energetiche sono eccessivi. Non possiamo far pagare un panettone decine e decine di euro”. Difficoltà a reperire il packaging
Aumenti significativi anche nelle gelaterie: semilavorati a + 35%. Il Friuli Venezia Giulia presente alla Mostra internazionale del gelato artigianale a Longarone.
Produzione limitata per i panettoni artigianali in Friuli Venezia Giulia. A imporre questa scelta per diverse aziende del settore della pasticceria di qualità è il significativo aumento delle materie prime e dei costi di produzione causa caro gas ed energia. Ad affermare la tendenza di questo Natale 2022 è il capocategoria di Confartigianato Dolciario Fvg, Giorgio Venudo. «L’entità degli aumenti è tale che non può essere riversata sul prodotto, perché non è possibile far pagare un panettone decine e decine di euro, non avrebbe mercato. Meglio, perciò, contenere la produzione e non rischiare l’invenduto».
La categoria, inoltre, affronta per il secondo anno consecutivo il problema legato al reperimento del packaging dedicato al settore. «Già lo scorso anno, complice le limitazioni agli spostamenti delle merci legate alle restrizioni per Covid, avevamo avuto difficoltà a reperire le soluzioni per il packaging che provengono dall’estero – spiega Venudo -. Quest’anno questo problema si è ripresentato, con tempi lunghi degli ordini e arrivi contingentati». Un aspetto con cui hanno per altro dovuto fare i conti anche i gelatieri quest’estate sulla riviera friulana. «Ad un certo punto della stagione i bicchieri biodegradabili da 200 ml sono diventati introvabili, tanto che la maggior parte dei colleghi ha dovuto attrezzarsi con quelli da 250 ml», racconta Venudo, che ha raccolto esperienze dirette alla recente Mostra internazionale del Gelato artigianale svoltasi a Longarone, l’appuntamento che dal 1959 riunisce i migliori gelatai del mondo.
«Le materie prime per il gelato e i semilavorati sono aumentati in media del 35%, cui si aggiungono i costi fissi. Per dare un’idea del peso crescente delle bollette, si pensi che una gelateria a Lignano ad agosto 2021 aveva pagato 500 euro per l’energia e quest’anno, nello stesso mese, il conto è stato di 2.400 euro», aggiorna Venudo che è delegato nazionale di Confartigianato per i gelatieri e componente del Consiglio nazionale di settore.
Le gelaterie e pasticcerie artigiane del Friuli Venezia Giulia hanno affrontato la congiuntura «resistendo», afferma il capocategoria, tanto che a settembre 2022 si registrava una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente, con un decremento limitato a 5 unità, pari a un – 0,6 per cento. Complessivamente le aziende attive sono 313, con 1.310 addetti, di cui 832 dipendenti, secondo i dati elaborati dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Udine. Nel recente passato il numero più alto di aziende del settore si è registrato nel 2012, con 355 imprese attive. Da allora si è avuto una lunga contrazione, con un picco negli anni pandemici, il 2020 e il 2021, quando il calo è stato, rispettivamente del 3 e del 2 per cento.