Udine e Madrid gemellate in ricordo di Tina Modotti
Dal fortunato incontro fra l’artista e fotografa spagnola Remedios Regalado Nogales e la storica tedesca, ma molisana di adozione, Christiane Barckhausen-Canale è nata l’idea di realizzare una targa commemorativa dedicata a Tina Modotti da affiggere a Madrid, per rendere omaggio al suo grande impegno offerto in Spagna a sostegno dei più bisognosi al tempo della guerra civile.
Le due scrittrici già avevano collaborato nell’edizione del primo volume, dedicato proprio alla Modotti, della serie di monografie La Fabrica’s Essentials dedicato ai nomi fondamentali della fotografia. Barckhausen-Canale aveva anche scritto il libro “Tina Modotti, verità e leggenda” della collana “Le belle Lettere” edito da Asterios.
La targa in bronzo è stata commissionata all’artista molisano Michele Carafa (proprio a Bonefro, in Molise, la Barckhausen-Canale gestisce l’archivio Tina Modotti) ed è stata realizzata grazie al crowdfunding lanciato da Remedios Regalado sulla piattaforma gofound.me, al quale hanno aderito persone ed associazioni da tutto il mondo.
Fra queste “Gilda in città” di Udine, gruppo di imprenditrici e professioniste in vari campi che ha come scopo quello di sviluppare l’empowerment femminile portando valore aggiunto nella vita degli altri e nella propria città con amore e passione attraverso il proprio operato. Il motto della Gilda è “sole si va più veloci ma INSIEME si arriva lontano”.
“Non potevamo non aderire a questa iniziativa, considerato che Tina, nata proprio a Udine, incarna perfettamente la filosofia di Gilda in città”, spiegano l’arredatrice Giulia Le Piane e l’albergatrice Giuliana Ganzini.
La targa verrà apposta presumibilmente il prossimo 18 marzo sulla facciata della Casa dei Vicini del quartiere Tetuan, di propietà di Antonio Ortiz Mateos: la Casa Vicinal è situata in via Berruguete, a pochi metri dalla scuola Salesianos de Estrecho, quartier generale del Quinto Reggimento fin dai primi giorni della guerra e nel quale era stata aperta una scuola per ragazze e ragazzi vittime della guerra e dove la Modotti distribuiva alimenti con il supporto del suo compagno, Vittorio Vidali (in Spagna, Carlos ), che lì era un commissario politico.
Tina Modotti – María , durante il suo viaggio in Spagna – frequentava anche il vicino Hospital de Maudes, a Cuatro Caminos, dove Socorro Rojo organizzò un ospedale per le milizie popolari nel quale la fotografa lavorò come infermiera e fece amicizia con altri personaggi degli anni Trenta, come Matilde Landa.
Insomma, Tina, dopo 80 anni, tornerà nel quartiere operaio nel quale si era distinta per il suo grande impegno a favore dei più bisognosi e contro ogni regime in nome di quella libertà che ha contraddistinto il suo principio di vita.
La figura di Tina Modotti verrà ricordata il prossimo 25 gennaio nell’ambito del Progetto “Iniziamo da noi. Storia di donne della Regione Friuli-Venezia Giulia” avviato nel 2020 dalla Commissione Regionale per le Pari Opportunità con lo scopo di valorizzare profili di Donne della regione che hanno rivestito ruoli importanti, esempi positivi del “femminile” in ambito sociale, politico e culturale. Alle Associazioni iscritte nell’Elenco delle Associazioni e Movimenti delle donne Registro ogni anno la CRPO chiede, appunto, di indicare figure, del presente o del passato, che tanto hanno fatto per migliorare e promuovere la cultura del rispetto: il Comitato Pari Rappresentanza 50e50, che nel 2020 aveva presentato l’udinese Anna Fasano, Presidente di Banca Etica, quest’anno ha inviato la candidatura di Tina Modotti.
“La storia di Tina Modotti è di evidente attualità – spiega l’avvocata Ester Soramel, presidente del Comitato e componente di Gilda in città – anzi, come giustamente si legge negli archivi del Comitato che porta il suo nome la sua complessa esistenza appare, con il solo raccontarla, un romanzo. E’ un esempio per il suo tempo e le generazioni a venire. Eppure spesso l’attenzione di critica e pubblico si è concentrata sulle sue avventure romantiche o sui rapporti con altre famose personalità della scena politica o artistica della prima metà del ventesimo secolo, inclusi Frida Kahlo e Diego Rivera, oppure sulla sua passione politica, che le è costata etichettature tali da alterare e perfino negare il giusto e doveroso tributo, perfino nella sua città natia.”
Con tale doppia iniziativa, quindi, il Comitato Pari Rappresentanza 50e50 e Gilda in città confidano di ridare un rinnovato e convinto impulso al ricordo di Tina Modotti, in cui vita e arte si fondono a tal punto che, come riporta una sua nota citazione “metto troppa arte nella mia vita e di conseguenza non mi rimane molto da dare all’arte”.
In effetti, risulta impossibile catalogare Tina in un’unica definizione, ma è certo che accanto a quelle di fotografa e artista, può annoverarsi a ragione quella di pioniera dell’emancipazione delle donne e pasionaria dei diritti civili.