Giornata mondiale contro il cancro infantile, in Fvg 40-45 nuovi casi ogni anno
Con un tasso di guarigione superiore all’80 per cento
In costante miglioramento le possibilità di guarigione dai tumori in età pediatrica
Rabusin: «Migliorano le capacità diagnostiche e ci sono notevoli avanzamenti in ambito terapeutico, grazie anche alle nuove tecnologie, e nelle terapie di supporto».
Sono fra 40 e 45 i nuovi casi di tumore pediatrico diagnosticati ogni anno in Friuli Venezia Giulia, a fronte di circa 2400 casi a livello nazionale (1500 bambini, 900 adolescenti), ma grazie ai progressi scientifici in ambito diagnostico e terapeutico oltre l’ottanta per cento dei pazienti guarisce. Lo chiarisce il dottor Marco Rabusin direttore della Oncoematologia dell’Ircss Materno Infantile “Burlo Garofolo” che è il centro di riferimento regionale per questo tipo di malattie.
«Nella nostra regione – spiega Rabusin – il numero di nuove diagnosi di tumore in età pediatrica è rimasto costante nel tempo, con una predominanza, a questa costante, delle leucemie acute, dei linfomi e dei i tumori del sistema nervoso centrale. Sono, però, costantemente migliorate le possibilità di guarigione e questo importante risultato è stato ottenuto grazie a più fattori concomitanti. Da un lato – continua Rabusin – gli sviluppi in ambito diagnostico che grazie agli enormi progressi in ambito molecolare ci consentono di caratterizzare in maniera precisa e accurata la malattia del bambino, dall’altro gli avanzamenti in ambito terapeutico che, attraverso l’utilizzo di protocolli chemioterapici condivisi, consentono di scegliere la migliore strategia terapeutica per ogni paziente a seconda della tipologia di malattia di cui è affetto e alla sua estensione. Infine, non certo in coda per importanza, dobbiamo sottolineare il ruolo della “terapia di supporto” che definisce l’insieme dei presidi terapeutici che contribuiscono alla guarigione del paziente e che sono somministrati da equipe mediche e infermieristiche dedicate presenti all’interno dei centri di emato-oncologia della rete nazionale Aieop (Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica) di cui il centro di Trieste è membro sin dalla sua creazione nel 1980».
Il cardine del trattamento per i pazienti affetti da tumore pediatrico è rappresentato dalla chemioterapia, variamente combinata, se necessario, a chirurgia e radioterapia, all’interno di protocolli terapeutici internazionali d’avanguardia seguiti al Burlo. Negli ultimi anni il bagaglio terapeutico dei professionisti dell’Irccs triestino si è arricchito di nuovi farmaci “intelligenti” quali gli anticorpi monoclonali e le target therapies con meccanismi d’azione completamente differenti rispetto ai chemioterapici tradizionali che consentono di aumentare l’efficacia delle cure risparmiando parte della tossicità legata ai farmaci tradizionali. «Tutte queste nuove molecole – spiega ancora il direttore della Oncoematologia del Burlo – sono inserite all’interno dei nostri protocolli di cura più avanzati e risultano disponibili per i pazienti oncologici curati presso il Burlo. Sempre in ambito terapeutico – continua -, non possiamo non citare la terapia con Car-T che rappresenta l’ultima frontiera dell’immunoterapia mediante la quale i linfociti T del paziente sono prelevati, armati mediante trasduzione genica e indirizzati nei confronti del bersaglio tumorale. Tutte attività che il nostro reparto può portare avanti anche grazie alle donazioni dell’Agmen (Associazione genitori malati emopatici neoplastici) costituita a Trieste nell’’84 e che da sempre ci sostiene generosamente».
All’interno del lungo percorso di cura, oltre a mirare alla guarigione, il Burlo da sempre cerca di migliorare il più possibile la qualità di vita dei bambini e adolescenti ricoverati con molteplici attività quali la presenza della Scuola in Ospedale, che consente al paziente di proseguire il suo programma scolastico durante le cure, o attività di gioco e creatività offerte all’interno dei nuovi spazi gioco recentemente inaugurati nel reparto di Oncoematologia del nosocomio triestino.
Fondamentale, infine, è la progettualità, rivolta verso gli adulti guariti da tumore in età pediatrica che oggi, grazie ai notevoli risultati ottenuti, ha superato le 50.000 unità nel nostro Paese, più di un migliaio nella nostra Regione e che passa attraverso l’introduzione del Passaporto del Guarito, un documento consegnato al paziente al termine del programma di follow-up e che contiene utili raccomandazioni nella prevenzione e sorveglianza di eventuali possibili effetti collaterali a lungo termine correlati alle terapie anti tumorali ricevute.
«Nel giorno in cui ricorre la Giornata mondiale contro il cancro infantile – conclude Marco Rabusin – sottolineiamo, quindi, come i successi ottenuti siano il frutto di una preziosa alleanza terapeutica che vede come protagonisti i pazienti e le loro famiglie affiancati in questo difficile percorso dai professionisti della salute all’interno delle nostre istituzioni sanitarie d’eccellenza supportate dall’instancabile e insostituibile attività delle Associazioni dei genitori sempre presenti al nostro fianco».
Il Direttore Sanitario dell’Irccs, Paolo Toscani sottolinea che «il nostro Istituto offre cure e speranza a decine di bambini malati di tumore che, dall’Italia ma anche dall’estero, ogni anno vengono presi in carico con grande umanità da tutto il personale sanitario, dal momento della diagnosi, al follow up dopo le terapie.
Un impegno quotidiano che è affiancato dal prezioso supporto offerto alle famiglie dalle associazioni di volontariato, e che oggi, grazie ai progressi della ricerca scientifica, garantisce percentuali di sopravvivenza impensabili fino a non molto tempo fa. Questi risultati sono possibili – continua – anche grazie al carattere multidisciplinare delle prestazioni che l’Istituto mette a disposizione, in virtù di una rete di collaborazioni in ambito regionale e nazionale che ci proponiamo di intensificare per integrare e potenziare le strategie di cura offerte. Il mio ringraziamento – conclude Paola Tosacani – va a tutti i professionisti del Burlo e il mio pensiero affettuoso è rivolto ai piccoli pazienti e alle loro famiglie che affrontano con coraggio questa dolorosa battaglia».