Willeasy porta il turismo inclusivo sul palco di Travel Hashtag
Diritto, dovere sociale e opportunità di business: il turismo inclusivo presentato per la prima volta come una forte leva di mercato in un settore che solo nell’anno in corso vedrà in Italia un incremento delle presenze turistiche del 32%. A rivestire un ruolo principale nell’unica tappa italiana dell’evento internazionale Willeasy, partner dell’evento, e William Del Negro come speaker. Tra gli interventi: il Ministro per le disabilità Locatelli, Priante (UNWTO), Scarantino (Italianway), Callari (Booking.com), Passetto (ANGLAT) Mariani (Consulente Hospitality) e Galimberti (Sindaco di Cremona).
Inclusività, sostenibilità e innovazione i temi della conferenza svoltasi a Cremona dal 21 al 22 marzo in una due giorni che ha visto confrontarsi sul turismo culturale esperti, manager ed esponenti istituzionali per disegnare le strategie del prossimo futuro in ambito turistico, mettendo al centro visioni nuove e concretezza.
Tre i talk in programma, di cui il secondo interamente dedicato al turismo inclusivo: tema innovativo e rilevante sia nei territori che a carattere nazionale e oltre confine. Alla base del confronto in “Turismo accessibile: il progresso è inclusivo”, la constatazione dell’enorme potenziale che ha il turismo inclusivo e della necessità di rispondere e gestire la domanda crescente di chi ha diverse forme di disabilità e ricerca dei servizi di turismo culturale ed esperienziale di qualità. A questo proposito, si sono toccati aspetti tecnici, pratici e strutturali durante il confronto, in cui sono intervenuti: Alessandra Locatelli, Ministro per la disabilità; William Del Negro, Presidente di Willeasy – Startup Innovativa a Vocazione Sociale; Marta Grelli, fondatrice di Travelin; Valentina Tomirotti, giornalista e diversity teller; Luigi Passetto, Responsabile del Turismo Accessibile di ANGLAT, e Rosita Viola, Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Cremona.
Tra le soluzioni indicate per far fronte alle necessità che hanno di fronte il settore e i suoi operatori: l’integrazione dei dati di accessibilità, attualmente difficili da trovare o inesatti, in un unico database che permetta di fornire informazioni e soluzioni ai differenti tipi di esigenze per chi ha una disabilità o necessità specifiche di accessibilità (William Del Negro), creando il collegamento tra le persone e le strutture adatte ad accoglierle al meglio; la raccolta di servizi di accessibilità per permettere anche a utenti con disabilità cognitiva, motoria, sensoriale e fisica di fruire di servizi turistici e culturali, cosa attualmente non possibile nella maggior parte dei casi (Marta Grelli).
Luigi Passetto, con alle spalle un’esperienza pluriennale come tour operator specializzato nella costruzione e vendita di pacchetti turistici per persone con disabilità, ha sottolineato le difficoltà nel reperire strutture alberghiere e servizi turistici adatti per il suo target di clientela, che è un tipo di cliente curioso, che desidera viaggiare, cerca dei servizi ed è disposto a pagare un servizio di qualità: persone statisticamente più soddisfatte rispetto alla media, se messe nella possibilità di viaggiare come chiunque altro, e non, come erroneamente viene percepito, che reclamano, creano problemi e si lamentano più facilmente. La giornalista e diversity teller Valentina Tomirotti ha, invece, sottolineato quanto l’autonomia ridotta non dipenda dalla disabilità, ma soprattutto dall’ambiente e dalle situazioni in cui una persona vive, che privano una persona della sua autonomia.
L’evento ha rappresentato una sorta di “laboratorio di teste pensanti” e un punto di partenza per proseguire e portare queste tematiche anche nelle sedi istituzionali con lo scopo di far nascere delle proposte condivise, strutturate ed efficaci per utilizzare al meglio i fondi che verranno stanziati dal Governo o dall’UE, con l’obiettivo di realizzare dei sistemi virtuosi che creano ricchezza economica e sociale valorizzando l’Italia.
Durante la conferenza, nel confronto con gli operatori del settore, è emerso che per il 32% le presenze turistiche sono destinate nell’anno in corso ad aumentare, anche in maniera più che significativa. Inoltre, per il 32,4% la crescita riguarderà i turisti italiani, per il 43,2% degli operatori si assisterà a un incremento di visitatori stranieri. Per quanto riguarda le persone con disabilità, in Italia sono circa 3,5 milioni e, ogni anno, il numero vede un incremento di circa 70mila unità, di cui il 48% a causa di incidenti stradali.
Secondo Nicola Romanelli, fondatore di Travel Hashtag, “Abbiamo voluto affrontare il tema dell’accessibilità in questa edizione proprio per evidenziare che non si può parlare di cultura e progresso, se manca un focus continuo e concreto sull’inclusione. Il turismo accessibile è anche un’opportunità di business per gli operatori del turismo ai quali mancano, però, formazione e strumenti adeguati”.
William Del Negro, Presidente di Willeasy – Startup Innovativa a Vocazione Sociale, ha spiegato che “Willeasy è nata, in primis, per soddisfare le esigenze della persona e, tra queste, ci sono anche quelle con disabilità. La disabilità è una caratteristica come tante altre che la persona può avere. Chi ha una disabilità può essere genitore, avere delle necessità alimentari, può spostarsi con il proprio cane: perché mi devo dedicare a dare delle soluzioni solo legate alla disabilità e non al bisogno primario che accomuna ognuno di noi di svagarsi, divertirsi e vivere la vita quotidiana serenamente? Per la piattaforma abbiamo considerato tutte le necessità e crediamo fermamente che il turismo accessibile debba ampliare il suo orizzonte e considerare non solo la caratteristica della disabilità, ma la persona in generale, che, nell’arco della vita, può avere esigenze diverse, anche multiple e, quando ricerca le informazioni, non vuole perdere ore e ore del suo tempo perché non esistono e sono inesatte.
Si tratta di un mercato dalle altissime potenzialità in cui c’è una fortissima domanda e pochissima offerta: solo in Italia sono 20 milioni le persone con necessità di accessibilità, di cui 3,5 milioni con disabilità. Accessibile in sé non vuol dire nulla, bisogna chiedersi “accessibile a chi”: l’importante è creare il collegamento tra le persone e i luoghi adatti ad accoglierle. Le persone saranno così soddisfatte e le strutture eviteranno clienti insoddisfatti, che generano problemi, e recensioni negative. Ciò che stiamo riscontrando sono paura e diffidenza da parte di molte strutture, che pensano di essere giudicate, mostrando eventuali inefficienze e di essere dichiarate inaccessibili alla classica persona in carrozzina (con cui generalmente è identificata l’accessibilità). Noi non giudichiamo, ma raccogliamo dati: sarà poi la persona che, considerando le sue caratteristiche, valuterà se la struttura è adatta o meno a sé. Alle strutture ricettive spieghiamo di non avere paura: perdere ogni tanto un cliente è un vantaggio, perché al suo posto ne arriveranno di più affini. In generale, è necessario un cambio di mentalità nei confronti del turismo accessibile, cominciando a considerare le persone con disabilità come persone e clienti: una fetta di mercato che immette ricchezza nell’economia, spendendo mediamente più di altre persone senza particolari esigenze di accessibilità. Anche dal punto di vista mediatico, è necessario un cambio nella narrazione della disabilità: non più parlarne in modo pietistico o in funzione delle abilità, ma rappresentare la persona con disabilità come una persona, non come un disabile. Per migliorare la vita delle persone spesso non serve cambiare il mondo, basta cambiare punto di vista. Mi impegno, insieme a Nicola Romanelli, a inviare il materiale raccolto durante Travel Hashtag al Ministro Locatelli, chiedendo l’istituzione di un tavolo di lavoro formato da: esponenti del mondo imprenditoriale, digitale; dalle principali associazioni del Terzo Settore che rappresentano le persone con disabilità; da portatori di interesse e amministrazione pubbliche. L’obiettivo del tavolo di lavoro è creare delle proposte condivise, efficaci e strutturate, per realizzare dei sistemi virtuosi che valorizzano l’Italia dal punto di vista turistico e creano ricchezza economica e sociale, utilizzando al meglio i fondi per il turismo accessibile che verranno stanziati dal Governo o dall’UE”.
Luigi Passetto, Responsabile del Turismo Accessibile di ANGLAT, ha dichiarato: “I miei clienti non sono dei disabili, sono “Signori clienti” con disabilità! La disabilità non ha uno standard, bisogna essere sartoriali e capire le esigenze di ogni cliente per poterlo agevolare al fine di trascorrere una vacanza con serenità. In giro per l’Italia, sul territorio, ci sono 600mila patentati speciali: persone che vanno in palestra, che accompagnano i figli a scuola e che una o più volte all’anno vogliono andare in vacanza con la propria famiglia. Quest’anno ho lanciato una sorta di provocazione: il tour della Costiera Amalfitana. È stato il tour che ho venduto subito, perché il mio tipo di cliente è curioso, culturale, vuole provare. È un cliente che consuma ed è disposto a spendere se sa che c’è la garanzia di vivere un’esperienza soddisfacente”.
Secondo la fondatrice di Travelin Marta Grelli, “L’accessibilità dei contenuti culturali è fondamentale: spesso questi non sono fruibili da persone con disabilità sensoriali o intellettive. Rendere disponibile il patrimonio artistico e culturale del nostro Paese è fondamentale e strategico dal punto di vista sia turistico che sociale”.
Per ulteriori informazioni su Willeasy srl – Startup Innovativa a Vocazione sociale www.willeasy.net
Foto anteprima: Travel Hashtag Cremona, Locatelli, DelNegro, Tomirotti e Passetto