A Capriva del Friuli, celebrata la 46^ Fieste de Patrie
Grande partecipazione e una giornata ricca di momenti simbolici
È stata davvero una grande festa – con un’alta partecipazione di pubblico e autorità – quella andata in scena a Capriva del Friuli in occasione “Fieste de Patrie dal Friûl”, domenica 16 aprile. Le celebrazioni della 46^ edizione hanno visto protagonista la Bandiera del Friuli: l’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean” e l’ARLeF – Agenzia regionale per la lingua friulana hanno infatti incaricato l’artista marchigiano Francesco Pellegrini di realizzare una fedele riproduzione dello storico vessillo. La copia è stata presentata ufficialmente durante la cerimonia civile. A partire da questa edizione, sarà questo il “testimone” che i sindaci ospitanti la Fieste si scambieranno di anno in anno.
La manifestazione – organizzata dal Comune del Friuli orientale con il sostegno della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e dell’ARLeF, in collaborazione con l’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean” – ha preso avvio con l’esposizione della Bandiera del Friuli, accompagnata dalla banda “Città di Cormons”. La Santa Messa in friulano, con letture e preghiere anche in sloveno e tedesco, è stata accompagnata dai canti del “Polifonico Caprivese”, e, all’uscita, dalle campane suonate a festa dagli “Scampanotadôrs del goriziano”. Le celebrazioni si sono quindi spostate al Centro civico di Capriva, per la cerimonia civile, che è stata proceduta dalle danze dei gruppi folcloristici “Michele Grion” e “Primavera” e dall’arrivo di una delegazione di cicloturisti della FIAB regionale, simbolicamente partita in mattinata da Aquileia. La cerimonia civile si è svolta secondo il tradizionale programma della Fieste: la lettura della bolla imperiale, quest’anno a cura del gruppo storico “Città di Palmanova”, lo scambio della bandiera tra Giuseppina Gerometta, consigliera del Comune di Vito d’Asio che ha ospitato la Festa nel 2022 e il Sindaco di Capriva Daniele Sergon, e i saluti delle autorità. La giornata è stata simbolicamente arricchita dall’intervento di Francesco Pellegrini che ha spiegato al pubblico lo studio e il lavoro che ne è seguito per realizzare la riproduzione del vessillo del Beato Bertrando, una tra le bandiere più antiche d’Europa, custodita al Museo del Duomo di Udine. Nel corso della cerimonia, inoltre, è stato consegnato un riconoscimento a Lucia Follador, direttrice del coro giovanile “VocinVolo – Ritmea” di Udine, interprete, insieme al pianista Alessio Domini, dell’Inno ufficiale del Friuli nel nuovo video diffuso sul web in occasione del 3 aprile scorso e girato a Villa Gallici Deciani.
Molti i sindaci e i rappresentanti dei comuni friulanofoni che hanno partecipato alla giornata di festa. Insieme al padrone di casa, il sindaco di Capriva Daniele Sergon, a portare il saluto nel corso della cerimonia civile sono stati Paolo Paron, presidente facente funzione dell’ARLeF – Agenzia regionale per la lingua friulana; Geremia Gomboso, presidente dell’Istitût Ladin Furlan; Ornella Comuzzo, in rappresentanza dell’ACLIF, Assemblea di comunità linguistica; Dorino Favot, presidente dell’ANCI FVG Associazione Nazionale Comuni Italiani; Walter Bandelj, presidente di SSO Sveta slovenskih organizacij e Alfredo Sandrini, presidente di KKV Kanaltaler Kulturverein. In particolare, la presenza dei rappresentanti delle altre minoranze linguistiche ha sottolineato come la Festa che celebra il Friuli e la sua lingua sia significativamente anche un momento importante per celebrare al valore e alla ricchezza del plurilinguismo della nostra regione. Presenti anche Diego Bernardis, Antonio Calligaris, Elia Miani, Massimo Moretuzzo, Barbara Zilli. Fra gli intervenuti anche la senatrice Francesca Tubetti, che ha portato un saluto, e l’eurodeputata Elena Lizzi, che rivolgendo agli organizzatori della Fieste ha ricordato: «Il lavoro di costruzione dell’Europa è complesso. È necessario essere sempre presenti e partecipativi. Pertanto vi propongo di venire a far conoscere in Europa quello che è lo spirito di tutto ciò che fate, ogni anno, e ogni giorno, per tenere alta la bandiera e promuovere l’identità e l’orgoglio di essere friulani».
«Ritengo sia importante creare momenti di riflessione sulla storia del Friuli, – ha sottolineato il presidente facente funzione dell’ARLeF, Paolo Paron – pertanto le celebrazioni della Fieste e la ricorrenza del 3 aprile sono fondamentali, in quanto ci consentono di andare alle nostre radici, ma con un occhio sempre rivolto al futuro e alle nuove generazioni. Oggi il 76% delle famiglie sceglie di far studiare a scuola il friulano ai propri figli, e così facendo anche di consentire ai più piccoli di conoscere il passato e le tradizioni del territorio in cui vivono». Paron ha utilizzato una metafora per sottolineare l’importanza e la ricchezza che portano tutte le minoranze: «Pensando alla nostra storia, tradizioni e lingua come a un grande albero, fatto di rami più giovani che crescono forti e di altri più vecchi, è facile immaginarci anche un grande bosco che raccoglie gli alberi raffiguranti tutte le minoranze d’Europa. È così che immagino il futuro dei nostri ragazzi, cittadini di un’Europa fatta di tanti popoli che coesistono nella loro unicità».
Anche Geremia Gomboso, presidente dell’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean” ha posto l’accento sull’alta percentuale di famiglie che scelgono il friulano a scuola per i propri figli, esprimendo la volontà di «una gestione nostra della scuola più autonoma». Ha poi sottolineato l’importanza di celebrare la Santa Messa in friulano e posto l’accento sulla predica fatta durante la Santa Messa, in occasione della quale è stata espressa l’importanza dell’uso delle lingue minoritarie. Gomboso ha quindi ricordato due importanti anniversari: i 50 anni dalla morte di Tiziano Tessitori, uno dei padri della Friuli e i 60 anni dalla nascita della Regione.
Entusiasta il sindaco di Capriva del Friuli, Daniele Sergon: «Le nostre splendide colline oggi hanno fatto da cornice a una giornata importante e questo è motivo di orgoglio per la nostra piccola comunità. Siamo felici di poter rappresentare l’identità friulana, molto forte in questo territorio. Un testamento culturale che abbiamo ricevuto e che stiamo portando avanti con determinazione. Dico forte, perché una comunità di 1600 abitanti che esprime un gruppo folcloristico quasi centenario (95 anni nel 2024), un coro polifonico che ha un repertorio anche in lingua friulana, scrittori, artisti e varie personalità che in questi anni hanno portato avanti la valorizzazione della cultura e della lingua friulana, per noi non è poco. È anche per tutte queste ragioni che siamo felici di ospitare qui, oggi, la Fieste de Patrie dal Friûl». Il primo cittadino, in chiusura, mostrando un lavoro fatto dai bambini della scuola dell’infanzia di Capriva del Friuli, ha anche ricordato: «Se noi istituzioni non tramandiamo l’identità e l’appartenenza ai bambini, facciamo qualcosa di sbagliato».
Walter Bandelj, presidente SSO, intervenendo in occasione della Fieste ha sottolineato: «È un onore aver ricevuto questo invito. Ritengo che l’incontro fra le comunità di minoranza sia l’unica via percorribile per ottenere i migliori risultati. C’è molto da fare, lo sappiamo, ma facendolo insieme sarà certamente meno complicato e ogni risultato – anche questo è bene ricordare – andrà a favore dell’intera la comunità del Friuli-Venezia Giulia».
Alfredo Sandrini, presidente KKV, ringraziando per l’invito e portando i saluti di tutte le comunità di lingua tedesca della regione, ha posto l’accento sull’unità del territorio che non è particolare solamente per «le sue caratteristiche morfologiche, ma anche perché riunisce tre culture e tre lingue base d’Europa. Queste tre comunità hanno un’unica missione, quella di trasmettere, per l’appunto, la lingua e la cultura alle nuove generazioni, affinché ci sia una continuità».
Il programma della Fieste è proseguito poi nel pomeriggio, dopo il tradizionale pranzo, offrendo ai presenti la possibilità di visitare Villa Russiz e il Castello di Spessa.