Conca di navigazione di Bevazzana, ultimati i lavori di manutenzione straordinaria
Ecco gli ulteriori interventi richiesti dalla Regione FVG in fase di completamento
Ultimati lo scorso aprile i lavori di manutenzione straordinaria, della Conca di navigazione di Bevazzana – posta a confine dei comuni di Latisana e Lignano Sabbiadoro, sulla via navigabile della litoranea veneta. La Conca di navigazione ha la funzione far transitare le imbarcazioni in ogni condizione di corrente. In piccola scala funziona come lo stretto di Panama, ovvero un bacino regolato da due chiuse che interrompono lo scorrimento del canale navigabile in modo da provocare l’innalzamento del livello dell’acqua, nella parte più a monte, allo scopo di consentire la navigabilità.
Perché è importante: la funzione delle porte della Conca è di fondamentale importanza in quanto, in occasione delle piene del Tagliamento, le porte devono essere prontamente chiuse. Questa azione evita che la piena “entri” nel canale navigabile innalzando i livelli d’acqua che allagherebbero la parte nord dei territori del comune di Lignano Sabbiadoro. Tale servizio di sicurezza idraulica viene eseguito regolarmente del personale consortile reperibile h24, già allertato per le emergenze idrauliche del territorio in occasione di precipitazioni intense.
I LAVORI
Nel dettaglio riguardano:
– La rimozione della vecchia Cavana sud, realizzata il legno con copertura in amianto, fatiscente e inutilizzata da anni. Il Consorzio di Bonifica ha seguito la progettazione, affidando l’opera a una ditta specializzata la quale ha presentato all’azienda sanitaria il piano per la bonifica per la parte contenente amianto 30 giorni prima dell’inizio delle attività, come previsto da normativa vigente. “L’attività di rimozione è avvenuta in un’unica giornata, a fine aprile, mentre la settimana successiva un’altra ditta attrezzata ha eseguito la rimozione e lo smaltimento della parte strutturale e delle relative fondazioni lignee su palafitte – spiega il vicedirettore tecnico dell’ente consortile Massimo Ventulini -. Nei quattro giorni successivi è stata completata la rimozione del ricovero e la messa in sicurezza dell’area: in soli 7 giorni, perciò, è stata eseguita l’intera rimozione delle opere.
– Gli interventi delegati hanno previsto anche l’ammodernamento dell’esistente sistema di chiusura di sicurezza della viabilità ciclabile, dotata di impianto semaforico e sbarre stradali che verrà completato durante la settimana corrente.
– Infine sono stati avviati anche i lavori di ristrutturazione del fabbricato adibito ad abitazione ed ufficio, dalle coperture alla parte impiantistica e dei serramenti. “il miglioramento dell’isolamento termico generale permetterà una sostanziale riduzione delle perdite energetiche – precisa Ventulini -. A completamento dei lavori previsti per l’estate, la conca sarà nuovamente presidiata dai dipendenti del consorzio che risiederanno direttamente presso la struttura”.
LA VIA CICLABILE
“Nella Conca – spiega il direttore generale Armando Di Nardo – è presente anche un ponte girevole, mantenuto nella sua struttura originale, al tempo adibito anche per uso stradale, mentre ora è utilizzato come via ciclabile. Secondo gli orari stabiliti, in accordo con i Comuni e le marine, durante tutto l’anno vengono eseguite le movimentazioni più volte al giorno per permettere alternativamente il passaggio sia alle imbarcazioni che alle biciclette; è possibile anche prenotare delle apertura a richiesta”. Il Comprensorio della conca è completato da alcuni fabbricati e ricoveri un tempo del Genio civile, ora della Regione, costruiti a presidio di questo importante nodo idraulico e di navigazione.
LA COMPETENZA
“Il servizio regionale della difesa del suolo della Direzione Centrale dell’ambiente ha affidato al Consorzio una serie di interventi atti a garantire il mantenimento dello “stato di salute” dell’intero comprensorio – conclude il direttore Di Nardo -. “La Regione ha voluto investire le proprie risorse con lungimiranza, non solo per mantenere attive le strutture e i manufatti idraulici (costruiti oramai un secolo fa e conservati nello stato originale), ma anche per allungare la vita utile degli edifici eseguendo sia alcuni interventi “strutturali” che un ammodernamento funzionale degli impianti”.