Grande partecipazione alla camminata del gruppo Salviamo i Sentieri CAI 227 e 228
Sabato 24 giugno si è tenuta una partecipatissima camminata organizzata dal gruppo Salviamo i Sentieri CAI 227 e 228 che ha visto oltre 100 persone percorrere il sentiero minacciato dal progetto di distruzione di un’area tanto fragile dal punto di vista idrogeologico e ambientale quanto preziosa e magica, a quota 1600 mt s.l.m., tra il Rifugio Chiampizzulon e Malga Tuglia, nei comuni di Rigolato e Forni Avoltri.
Tale area che presenta versanti ripidi con terreni instabili e ben 4 canaloni detritici attivi chiede di essere risparmiata da una imponente infrastruttura forestale per il passaggio di autotreni là dove non ci sono boschi da sfruttare e dove sia il rifugio che la malga risultano perfettamente collegati al fondovalle da ben 5 strade forestali di recente costruzione.
Fondi PSR destinati allo sviluppo agro silvo pastorale verrebbero così utilizzati per finalità non pertinenti ma soprattutto danneggiando l’ambiente e mettendo in pericolo la sicurezza di chi si troverebbe a percorrere tale infrastruttura con conseguente importante esborso per le casse dei comuni per effettuare costanti lavori di manutenzione e messa in sicurezza di un tracciato privo di senso, così come progettato, e che allontanerebbe gli escursionisti da quel comprensorio di rara bellezza.
Solo l’idea che soldi dei contribuenti vengano spesi per una strada priva di senso e non per servizi essenziali necessari nei fondovalle per attrarre turismo e residenti è la prova di come si sia lontani da una lungimirante politica per lo sviluppo sostenibile della montagna.
Regione, Comunità di Montagna e i sindaci erano stati invitati alla camminata anche per comprendere dai geologi, dottori forestali e tecnici presenti i punti deboli del progetto. Nessuno si è presentato così come ad oggi nessuna risposta è giunta all’istanza in autotutela notificata ancora il 18 gennaio 2023. Presenti invece i carabinieri e Don Pellarini che hanno salutato il gruppo alla partenza anche con una preghiera di papa Francesco sull’ambiente e sul suo valore. Il silenzio da parte delle istituzioni e degli uffici tecnici non può che essere interpretata come ulteriore prova della difficoltà nel trovare argomenti validi a sostegno del progetto.
Si confida comunque che ci possa essere un’apertura così da evitare altre iniziative legali che sarebbero antitetiche rispetto alla volontà di trovare una soluzione ragionevole.