Cantiere Friuli, premiate tre tesi di laurea
Per il contributo all’analisi dei dati sull’inquinamento dell’aria e alla valorizzazione delle fortificazioni della Guerra fredda
La cerimonia si è tenuta a Palazzo Antonini-Maseri alla presenza del rettore Roberto Pinton
Una tesi triennale sulla raccolta e analisi dei dati sull’inquinamento dell’aria e due magistrali sulla valorizzazione delle fortificazioni permanenti della Guerra fredda sono le vincitrici del premio di laurea “Cantiere Friuli” dell’Università di Udine. La cerimonia di conferimento si è tenuta questo venerdì a Palazzo Antonini-Maseri alla presenza del rettore Roberto Pinton e del delegato al progetto Cantiere Friuli Mauro Pascolini. Ad aggiudicarsi i due riconoscimenti, del valore di 1.500 euro lordi ciascuno, sono stati Isacco Zinna, di Casarsa della Delizia, ed – ex aequo – Valentina Bisiacchi, di Trieste, e Irene Mansi, di Palmanova.
Il concorso ha riguardato le tesi di laurea discusse all’Ateneo friulano nel periodo 1 giugno 2020 – 31 gennaio 2022 e inerenti le tematiche trattate dai gruppi di lavoro di Cantiere Friuli, il progetto avviato nel 2017 dall’Università per favorire lo sviluppo sociale, economico, ambientale, digitale e tecnologico del territorio. I temi principali affrontati dalle cosiddette “Officine” sono: Autonomia e istituzioni; Demografia e territorio; Nuovi fattori produttivi e nuova imprenditorialità; Persone, comunità e servizi sociosanitari; Rigenerare la città e il territorio; Sistemi digitali di supporto avanzato alle decisioni strategiche per il territorio; Montagna.
Isacco Zinna è stato premiato per la tesi triennale intitolata “Raccolta dati su inquinamento dell’aria e analisi con metodi innovativi”. Dopo aver costruito un modello basato sull’intelligenza artificiale per migliorare le capacità previsionali, lo studio si propone di sviluppare una API, ossia un’interfaccia che permetta un facile accesso ai dati archiviati per utilizzarli per le più svariate necessità (previsioni, statistiche, studio di fenomeni particolari, ecc.). La ricerca, redatta in lingua inglese, è stata condotta utilizzando dati raccolti da una stazione di rilevazione posta nel centro di Udine.
Il secondo premio è stato assegnato, ex aequo, alle tesi magistrali di Valentina Bisiacchi e Irene Mansi, intitolate rispettivamente “Da rete militare a rete ciclabile – La valorizzazione delle fortificazioni permanenti della Guerra fredda e lo Sbarramento di Portis” e “Da rete militare a rete ciclabile – La valorizzazione delle fortificazioni permanenti della Guerra fredda e lo Sbarramento di Forcella Nebria-Ugovizza”. Entrambi i lavori si inseriscono nell’ambito di un unico progetto di ricerca condotto tra diverse discipline e finalizzato alla mappatura e interpretazione delle presenze, in Friuli Venezia Giulia, delle fortificazioni permanenti della Guerra fredda. Bisiacchi e Mansi hanno contribuito alla geolocalizzazione di 1.216 siti militari, inserendoli in un sistema GIS che ha permesso la costruzione di attributi facilmente interrogabili e rappresentabili in cartografia, e proposto un recupero e una valorizzazione turistico-ricreativa delle strutture indagate, anche attraverso l’integrazione di nuovi percorsi ciclabili nelle reti già presenti. La parte di mappatura è stata condotta da entrambe le laureande, mentre nella elaborazione finale Valentina Bisiacchi ha curato il caso dello sbarramento di Portis e Irene Mansi quello di Forcella Nebria‐Ugovizza.
«Il progetto Cantiere Friuli – sottolinea il rettore Roberto Pinton – è stato avviato nel 2017 nell’ambito delle iniziative con cui l’Ateneo ha ricordato i 40 anni dalla sua istituzione, sancita dalla legge nazionale sulla ricostruzione delle zone terremotate nel 1976. L’obiettivo è stato, ed è ancora, quello di stimolare un nuovo sviluppo sociale, economico, ambientale, digitale e tecnologico del territorio, coinvolgendo le risorse umane dell’Università e del territorio regionale, in un’azione di dialogo e co-progettazione volta anche a supportare i decisori politici. In questi anni prezioso è stato anche, in termini di contenuti e idee, il contributo dato dagli studenti dell’Ateneo: le tesi premiate ne sono una concreta dimostrazione».
«Il premio di laurea “Cantiere Friuli”, alla sua prima edizione – spiega Mauro Pascolini, delegato a Cantiere Friuli – è stato pensato per coinvolgere direttamente gli studenti su tematiche legate al territorio regionale e ampliare il patrimonio di idee da mettere a disposizione dell’intero Friuli nei prossimi anni di lavoro. Tutti i lavori presentati sono stati di grande qualità e hanno dimostrato ancora una volta che le tesi di laurea sono un ottimo banco di prova per gli studenti e una fonte di interessanti spunti di riflessione e progettuali anche per il Friuli».
In merito agli altri partecipanti al concorso, la commissione giudicatrice ha ritenuto meritevoli di segnalazione le tesi triennali di Giulia Della Schiava (“Arcs e Covid-19: l’approvvigionamento dei dispositivi medici durante l’emergenza sanitaria”) e Andrea Ermano (“La polizia locale: l’esercizio della funzione in Friuli Venezia Giulia a confronto con le esperienze in alcuni modelli regionali italiani”) e le magistrali di Karin Drosghig (“La rigenerazione dell’asse urbano e ferroviario di Udine, dalla ex Safau al vecchio Scalo, come motore della renovatio urbis”) e Alessia Micelli (“Sostenibilità, percezione di valore e reputazione nella destinazione turistica. Il caso Alpi Giulie Patrimonio della Biosfera Unesco”).
Foto anteprima: Valentina Bisiacchi e Irene Mansi