I giganti dell’era Glaciale a Trieste
“Ice Age”, star assoluta il Mammut, affiancato un rinoceronte lanoso, un bisonte e un megalocero, ovvero un cervo gigante
Dopo lo straordinario successo dell’esposizione del triceratopo Big John, Zoic srl di Trieste organizza un nuovo evento espositivo alla scoperta del Pleistocene, noto a tutti come l’Era Glaciale. La mostra “Ice Age” I giganti dell’era Glaciale a Trieste – in programma dal 28 agosto al 9 settembre grazie alla collaborazione con il Comune di Trieste e la Regione Friuli Venezia Giulia e allestita negli spazi della Regione in piazza Unità a Trieste, in Sala delle Colonne, ad ingresso gratuito con entrata da Riva Mandracchio – aprirà una finestra su un tempo scomparso ma incredibilmente legato al nostro, mostrando la vita, gli ecosistemi e l’evoluzione dei protagonisti di quel tempo, i grandi mammiferi e i primi uomini. Star assoluta dell’esposizione sarà il Mammut, uno scheletro originale montato, alto 3 mt e lungo 5 mt che potrà essere ammirato a 360 gradi dai visitatori. I resti fossilizzati di questo magnifico animale sono stati scoperti in diverse parti del mondo fornendo agli scienziati le informazioni per studiare l’evoluzione di queste creature, la loro biologia e persino il loro comportamento.
La presentazione in piazza Unità di un dinosauro iconico, conosciuto da tutti, il più grande triceratopo del mondo, Big John, entrato nel Guinnes dei Primati nel 2021, ha dimostrato l’interesse che simili eventi riscuotono in tutte le fasce della popolazione cittadina, e non solo. In quell’occasione si era menzionato un probabile proseguo dell’attività culturale e divulgativa in sintonia con enti ed istituzioni regionali. La Zoic è una delle poche realtà a livello mondiale dotata dell’esperienza e professionalità necessarie per preparare campioni di fossili di grandi dimensioni e adatti a raccontare una storia che stupisca ed affascini il pubblico.
Mammut : la sola parola è evocativa di qualcosa di enorme, piazzata in una landa gelata in un mondo che non ci appartiene più. Tutti conoscono questi animali, fanno parte dell’immaginario collettivo. Avere dentro di noi memoria ancestrale di questi pachidermi è la chiave vincente per il successo di un’iniziativa a loro dedicata. Con l’esposizione “Ice Age” si à voluto entrare in un’epoca dove il nostro pianeta era in gran parte coperto da ghiaccio e neve, dove gli animali si adattavano al clima rigido per sopravvivere e dove gli antenati dell’uomo lottavano con creature molto più grandi di loro per procurarsi il cibo.
Era Glaciale è un termine generico. La Terra periodicamente attraversa periodi con basse temperature. È la natura stessa del cosmo, l’orbita del pianeta, l’angolazione dell’asse di rotazione che principalmente condizionano le variazioni climatiche anche estreme. Eventi come grandi eruzioni vulcaniche, catastrofici incendi o impatti meteorici possono aggiungere e complicare il periodico alternarsi di caldo e freddo. L’attuale impatto dell’attività umana avrà tra breve effetti non completamente prevedibili e mai riscontrati in passato, ma sicuramente nefasti. Le faune fossili di animali vissuti nell’ultimo periodo glaciale son distribuite in tutto l’emisfero boreale, e largamente diffuse in Europa. Dal Mare del Nord alla Siberia, passando per Ucraina, Polonia, Ungheria, Romania, Francia, Germania dalle grotte, dalle torbiere e dalle ghiaie dei fiumi affiorano le grandi ossa dei signori dei ghiacci. In alcuni casi, come in Serbia, i resti di zanne di elefante erano cosi abbondanti da essere usati come combustibile per il riscaldamento domestico nel corso dell’ultima Guerra Mondiale.
Basterà chiudere gli occhi dopo aver visitato l’esposizione per riuscire a immaginare le lande ghiacciate della tundra, con i grandi pachidermi lanosi, i branchi di bisonti, i rinoceronti e i cervi giganti, con i rari carnivori in agguato, leoni lupi e iene e, più pericoloso di tutti, coperto di pelli e dotato di utensili affilati, l’uomo. L’uomo che sarà in parte l’artefice della scomparsa delle faune che popolavano l’Europa fino a 12.000 anni fa.
In mostra, quindi, un Mammut ma non solo: un rinoceronte lanoso, un bisonte e un megalocero – un cervo gigante – affiancheranno il grande protagonista per dare così una visione più ambia della fauna che abitava la terra insieme ai nostri antenati preistorici. Un percorso espositivo che il visitatore potrà seguire in autonomia supportato da pannelli didattici tradotti anche in lingua inglese e slovena e leggibili tramite un QrCode dedicato. Sarà possibile prenotare visite guidate per gruppi. Il Museo di Storia Naturale di Trieste, nell’ambito dell’iniziativa, proporrà una esposizione dedicata dal titolo “L’era glaciale sul Carso”. In questa sezione verrà spiegato, attraverso filmati e reperti esposti, come si presentava il Carso nell’Era Glaciale. Sono previsti dei laboratori divulgativi dalle 10:00 alle 12:00. La partecipazione è gratuita, non serve prenotazione.
In occasione del grande evento tenuto da Trieste Maker Faire nei giorni 2 e 3 settembre, lo scheletro di Mammut verrà esposto direttamente in Piazza Unità, il pubblico potrà ammirare il mammut nella collocazione all’aperto e poi proseguire nella vista in Sala Colonne per gli altri reperti (apertura durante l’intero week end). Sabato 2 settembre dalle 14:15 alle 14:45 è previsto all’interno della manifestazione un Talk dedicato alla mostra e ai suoi protagonisti.
Orari di apertura al pubblico:
Dal 28 agosto al 9 settembre dalle 10:00 alle 18:00
Sabato 2 settembre dalle 14:00 alle 20:00
Lunedì 4 settembre dalle 14:00 alle 18:00
Visite guidate per gruppi su prenotazione via mail all’indirizzo stoneage@zoic.it
Laboratori divulgativi a Cura del Museo di Storia Naturale dalle 10:00 alle 12:00