Partito il progetto “Paesaggi che raccontano”
Ha preso ufficialmente avvio sabato 7 ottobre il progetto “Paesaggi che raccontano” sostenuto dalla Direzione Attività Culturali della Regione, Fondazione Friuli e Banca 360, coordinato da Lis Aganis in partnership con Enti, Associazioni e Istituzioni quali il Parco regionale Dolomiti friulane, l’Istituto Cervi Biblioteca Emilio Sereni di Reggio Emilia, l’I.C. delle Valli del Meduna, Cosa e Arzino, il CRAF, IoCiVado APS e la cooperativa Cramàrs di Tolmezzo. Scopo del progetto è stimolare una più ampia comprensione del patrimonio culturale e paesaggistico, valorizzare alcuni luoghi significativi del territorio ecomuseale e le competenze soprattutto dei più giovani, nel settore della cultura e creatività. Il progetto valorizzerà luoghi significativi della Pedemontana pordenonese, dei Magredi e delle Valli Cellina, Cosa, Arzino e Meduna; in ogni luogo verrà messo in evidenza un aspetto peculiare: dal paesaggio più naturale come quello del SIC dei Magredi, a quello culturale del Palù del Livenza, sino a quello costruito rappresentato dai piccoli borghi oppure coltivato che ancora oggi consente la produzione di specialità locali.
“Insieme ai Soci sono state individuate 7 aree di intervento” informa la Presidente de Lis Aganis Rita Bressa “in cui attivare altrettanti Circoli di Studio. Ogni circolo, composto dai diversi rappresentanti delle comunità locali (cittadini, esperti, giovani, insegnanti, studenti) e coordinato da un tutor appositamente formato, si incontrerà periodicamente per portare avanti attività di ricerca studio e documentazione rispetto al sito, indagando fonti scritte (documenti, mappe, riproduzioni, fotografie) e orali. Verrà quindi individuando un prodotto o un evento culturale che darà forma alle idee emerse. Così facendo nasceranno in maniera partecipata proposte innovative di divulgazione, valorizzazione e narrazione dei luoghi, che comporranno un grande racconto collettivo del territorio”.
Queste attività favoriranno una salvaguardia e fruizione attiva e consapevole dei beni paesaggistici locali. Il tutto verrà restituito alle comunità sottoforma di eventi, utili a diffondere le conoscenze acquisite oltre che per creare occasioni di conoscenza e fruizione dei luoghi coinvolti. Le performances culturali aiuteranno infatti sia gli abitanti sia i turisti a leggere il territorio attraverso chiavi di lettura, interpretazione, “emersione” dei paesaggi e “immersione” nei paesaggi. Particolare attenzione verrà posta ai temi dell’accessibilità e della formazione: nel periodo invernale si realizzeranno momenti formativi in presenza e on-line, coinvolgendo paesaggisti, architetti, ma anche scrittori, fumettisti, youtuber che hanno sposato il tema della tutela e valorizzazione del paesaggio, mentre in primavera verrà proposta ai più giovani un’esperienza immersiva sul territorio e una visita studio lungo il fiume Isonzo.
Tutte le informazioni aggiornate sullo sviluppo del progetto sono reperibili sul sito www.ecomuseolisaganis.it