Udine, nuova vita per la centrale idroelettrica di via Marco Volpe
La centrale idroelettrica “Marco Volpe” sarà riqualificata e diventerà un piccolo museo. Sarà installata anche una nuova turbina, l’energia prodotta aumenterà del 10 per cento
Nuovo volto, nuovi spazi e nuova vita per la centrale idroelettrica sul Canale Ledra di via Marco Volpe. È in fase di realizzazione, infatti, il progetto esecutivo per la riqualifica della centrale idroelettrica “Volpe”. Si tratta indubbiamente di un edificio storico, testimone della Udine antecedente al primo conflitto mondiale. È stato costruito nel 1891 da Arturo Malignani in società con l’industriale Marco Volpe, che finanziò molti dei progetti di Malignani, tra cui l’illuminazione pubblica di Udine, ed è collocato nei pressi del centro storico della città.
Il progetto definitivo-esecutivo prevede che la centrale subisca degli interventi sia dal punto di vista meccanico-energetico sia dal punto di vista architettonico. Per quanto riguarda il primo aspetto, sarà effettuato un cosiddetto revamping delle opere elettromeccaniche, cioè sarà sostituito il corpo principale, nonché cuore pulsante della struttura. Sarà installata infatti una nuova turbina e con essa un nuovo generatore, nonché un nuovo impianto elettrico. Si tratta di interventi molto rilevanti dal punto di vista produttivo, dal momento che, grazie al rinnovamento dell’infrastruttura, il rendimento energetico atteso è di circa il 10 per cento maggiore rispetto a quello attuale.
Riguardo invece l’aspetto funzionale e architettonico, l’opera di maggior rilievo sarà la creazione di uno spazio espositivo all’interno della centrale, indipendente e separato dall’area adibita alla produzione di energia elettrica. Saranno esposte la vecchia turbina e altre macchine di valenza storica per l’archeologia industriale in possesso di Cafc. Il nuovo museo che andrà a formarsi sarà utilizzato in futuro anche per scopi didattici e sarà aperto a tutte le cittadine e ai cittadini per la libera visita. In più, dal momento che la struttura acquisirà un valore sociale e culturale con l’apertura dello spazio al pubblico, in fase di progettazione si è ritenuto necessario mirare alla conservazione e al recupero degli elementi più caratteristici da un punto di vista architettonico dell’immobile, che vanta ben più di cent’anni di storia. Il termine della fase progettuale, il conseguente avvio della procedura di appalto e l’inizio dei lavori – per un costo stimato di oltre un milione e 300 mila euro da parte di Cafc – sono previsti per l’anno 2024, mentre il taglio del nastro è atteso per il 2025.
“Sono particolarmente soddisfatto per questa operazione che restituisce alla città un luogo storico, un’importante testimonianza del progresso economico e scientifico che ha visto Udine all’avanguardia in Italia”, afferma il Sindaco di Udine Alberto Felice De Toni. “Grazie a questa riqualificazione non solo Cafc andrà a migliorare il rendimento energetico della centralina, rispondendo ad un principio di uso razionale delle fonti rinnovabili, ma avremo modo di aprire questo luogo alla cittadinanza”, aggiunge il Sindaco De Toni. “La lungimiranza e le conquiste tecniche del nostro territorio potranno ora essere finalmente conosciute e valorizzate, anche grazie all’immobile di pregio che verrà completamente rinnovato”.
“La città di Udine potrà vantare, a pochi passi dal suo centro storico, un piccolo sito assolutamente inedito nella storia della città e unico nel suo genere. Un presidio all’avanguardia dal punto di vista produttivo-energetico, che sarà allo stesso tempo un piccolo polo espositivo dove cittadine, cittadini, visitatrici e visitatori potranno capire qualcosa in più dell’energia idroelettrica, e potranno farlo in un contesto urbano del tutto unico come quello di Udine, grazie a macchine storiche di assoluto valore”, commenta il Presidente di Cafc Salvatore Benigno al termine dell’incontro di oggi venerdì 17 novembre.