Udine, imposta di soggiorno: condivisione scontata, lavoriamo sui temi
Le parole del vicesindaco Alessandro Venanzi, dell’Assessore Gea Arcella e dell’Assessore Ivano Marchiol
La giunta comunale torna sul dibattito sulla nuova imposta di soggiorno per chiarire le ragioni dell’amministrazione e il percorso che è stato fatto per arrivare alla decisione finale. “Al contrario del passato questa amministrazione crede fermamente al tema del turismo e intende farlo aprendo la città alle opportunità turistiche, senza far pesare gli investimenti ai cittadini” spiega il vicesindaco Alessandro Venanzi. “La decisione presa infatti non incide sulle tasche degli udinesi, quando invece aumentiamo le opportunità economiche. Vogliamo infatti recuperare risorse da investire nelle infrastrutture, negli eventi e in tutto quello che riguarda l’attrattività turistica della città. Si tratta di un passaggio obbligato come già successo in molte città anche a noi vicine, che non mi risulta abbiano scontato cali dei flussi. Ricordiamo che al massimo il turista pagherà 2 euro per una notte, se soggiorna nella struttura più qualificata, e un massimo di 10 euro per un intero soggiorno, indipendentemente dalla durata”. “Le strategie vincenti funzionano solo se c’è intesa” conferma Venanzi “tanto che abbiamo incontrato tre volte i rappresentanti degli albergatori, condividendo la linea e andando incontro ad alcune richieste, come l’ipotesi di data per la partenza della nuova imposta e l’elaborazione delle tariffe”. “Abbiamo un anno per partire e quindi ci sarà tutto il tempo per mettere a terra una strategia condivisa. Come abbiamo fatto fino ad ora, identificando anche le tredici esenzioni” spiega l’Assessore ai tributi Gea Arcella. “Non solo è una scelta, il tavolo di confronto è previsto dalla legge regionale: il Comune anche volendo non ha la facoltà di decidere in maniera unilaterale. Per questo abbiamo fornito alcune linee di indirizzo, ma poi spetterà ad un lavoro congiunto identificare con successo quali saranno gli interventi da realizzare. Il ragionamento è ampio e investe gli ambiti della viabilità, degli eventi e della competitività a livello internazionale”. “Ad esempio grazie agli introiti avremo modo di intervenire in maniera efficace a supporto proprio dei flussi turistici, migliorando le infrastrutture dedicate, come quelle per le ciclovie FVG 1 e FVG4” sottolinea l’Assessore alla Mobilità Ivano Marchiol. “Interventi che sono richiesti da tempo dalle cicloguide e dagli utenti della strada”.