Vivere in montagna, al via interviste e questionari per analizzare giovani, modalità e attrattività
Coinvolti abitanti di sei comuni, studenti delle scuole superiori e universitari della montagna regionale.
Presentate a Udine due ricerche condotte dall’Ateneo friulano, grazie a risorse del Mur e della Regione Fvg, per delineare abitudini, percezioni e prospettive di vita.
Offrire nuove letture e strumenti rispetto all’attrattività dei territori montani e alla propensione dei giovani a rimanere ad abitarci: è l’obiettivo di due ricerche dell’Università di Udine, finanziate rispettivamente dal Ministero dell’Università e della ricerca e dalla Regione Friuli Venezia Giulia, la cui raccolta dati è in fase iniziale, attraverso interviste e questionari. Entrambe sono state presentate oggi, lunedì 19 febbraio, nella sede udinese della Regione, in via Sabbadini. All’incontro sono intervenuti il rettore Roberto Pinton; il coordinatore delle indagini, Mauro Pascolini, geografo dell’Ateneo; l’assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali e ittiche, Stefano Zannier; il sindaco di Dogna, Simone Peruzzi, in rappresentanza delle amministrazioni comunali coinvolte nelle ricerche: oltre a Dogna, Clauzetto, Enemonzo, Forgaria nel Friuli, Malborghetto-Valbruna, Preone. Tra i presenti anche il sindaco di Clauzetto, Giuliano Cescutti; il primo cittadino di Enemonzo, Franco Menegon; il sindaco di Forgaria nel Friuli, Pierluigi Molinaro; i vari partner progettuali.
L’indagine che coinvolge i sei comuni rientra nel Progetto di ricerca di rilevante interesse nazionale (Prin) “Le montagne dentro la montagna. Narrazioni, dinamiche e percorsi di sviluppo nella montagna italiana: nuove letture” (MIND), di cui è capofila l’Ateneo friulano. Il progetto vede la collaborazione di sette atenei italiani: oltre a Udine, partecipano Iuav di Venezia, Iulm di Milano, “Sapienza” e “Tor Vergata” di Roma, e le università del Molise e dell’Aquila. L’obiettivo è fornire una lettura il più possibile unitaria e articolata degli attuali trend socio-economici, demografici e culturali della montagna italiana. L’unità operativa dell’Ateneo – guidata da Mauro Pascolini, coordinatore nazionale del progetto – ha intrapreso una campagna di interviste, nei comuni campione, che si concluderà nei prossimi mesi. Destinatari sono gli abitanti con età compresa fra i 25 e i 34 anni e i nuovi residenti. Le interviste intendono esplorare in che modo i territori montani vengono vissuti e frequentati e stimolare l’elaborazione di idee e proposte per le politiche locali e regionali al fine di favorire una residenzialità stabile.
A completamento di questa indagine si è ritenuto fondamentale coinvolgere gli studenti delle scuole superiori e gli universitari dell’Ateneo friulano che vivono nelle aree montane e pedemontane regionali per raccogliere il loro punto di vista sulle tematiche della ricerca. In particolare, la specifica indagine “Partire o restare? La propensione dei giovani a vivere nella montagna friulana tra nuove e tradizionali competenze”, sostenuta/finanziata dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, prevede di esplorare – attraverso la somministrazione di questionari – il pensiero delle giovani generazioni rispetto al loro futuro in montagna. Si intende, in particolare, capire come il legame con i luoghi e il senso di appartenenza al territorio influenzi le aspettative di vita e lavoro. Lo studio – coordinato da Gian Pietro Zaccomer, dell’Ateneo friulano – ha come partner l’Istituto per la Ricerca sulle Tecniche Educative e Formative (IRTEF) di Udine.
L’intero percorso progettuale, oltre ai referenti scientifici, coinvolge docenti, ricercatori e assegnisti di discipline geografiche, territoriali, sociali e statistiche e si avvale del supporto organizzativo e gestionale del Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società (Dill) dell’Università di Udine.
«Il nostro Ateneo è impegnato da tempo nella promozione di ricerche, opportunità formative e attività divulgative sui temi della montagna – sottolinea il rettore Roberto Pinton – al fine di incentivare lo sviluppo sociale, economico e ambientale dei territori montani regionali, in un’azione di dialogo e coprogettazione che vuole coinvolgere tutti gli attori di questo importante comparto e fornire utili indicazioni anche ai decisori politici locali. Le collaborazioni con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la Fondazione Dolomiti UNESCO, Carnia Industrial Park, Rete Montagna e le reti con altri atenei, in particolare quella costituita nell’ambito dell’ecosistema dell’innovazione iNEST finanziato dal PNRR, hanno consentito all’Università di Udine di affrontare argomenti quali: turismo sostenibile, sviluppo tecnologico, pendolarismo, nuove imprenditorialità, valorizzazione delle tradizioni e dei prodotti locali, recupero di aree ed edifici, la vita sociale in montagna. Queste ulteriori due ricerche favoriranno la comprensione dei processi in atto, sia positivi che negativi, riguardanti in particolare i giovani, le loro prospettive di vita in montagna: informazioni preziose per valorizzare questi territori».
Foto: il pubblico presente in sala Pasolini CCIAA Udine
«Il lavoro sul campo – spiega il geografo Mauro Pascolini, coordinatore nazionale del progetto MIND e dell’unità operativa dell’Ateneo friulano – assume un particolare significato in quanto intende concretamente raccogliere, a livello locale, le reali motivazioni del restare a vivere in montagna da parte dei giovani per confrontarle con le altre aree montane italiane. A fronte di consolidate interpretazioni sulla montagna, gli esiti delle ricerche e dei dati raccolti saranno utili a delineare un quadro veritiero dell’attrattività e delle problematiche delle aree montane regionali».
«La Regione – afferma l’assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali e ittiche, Stefano Zannier – è da sempre vicina alle genti e ai territori montani attraverso le tante azioni di governo della Giunta Regionale, dirette al sostegno di queste aree. Diversi sono gli strumenti adottati. Si pensi solo alle misure della Strategia aree interne, che per la parte comunitaria porterà in dote a queste zone più di 50 milioni di euro, ma anche alle tante misure regionali di aiuto ai giovani che si impegnano nell’agricoltura di montagna, alle misure della nuova Pac, destinate in larga misura alla montagna, agli aiuti agli esercizi di prossimità. La Regione oggi è accanto all’Università degli Studi di Udine per la presentazione di questo progetto di ricerca, del quale saprà valorizzare gli esiti attraverso un confronto costruttivo con le Istituzioni del territorio per ideare nuove progettualità in favore della Montagna regionale».
«Il progetto di ricerca – commenta il sindaco di Dogna, Simone Peruzzi – rappresenta un’ottima opportunità per indirizzare le politiche di sviluppo locale della montagna che vadano oltre alle tendenze social di esaltazione del singolo eroe o alla prospettiva, talvolta distorta, della realtà. I Comuni della montagna hanno bisogno di Comunità di Eroi capaci nelle proprie singole competenze di adattare il contesto ai propri sogni con la promessa di migliorare il proprio futuro».