Cafc Spa ha ospitato la seconda tappa dell’Italian Water Tour
Water Utilities del Nord Est a confronto tra digitalizzazione, innovazione e sostenibilità. Focus dedicato a progetti di sviluppo che migliorano l’efficienza e la gestione tecnologica delle reti servizio idrico.
Una condivisione di conoscenze, esperienze e best practice tra gli attori delle water utilities regionali e nazionali per affrontare con successo le sfide future del servizio idrico integrato focalizzate su tre principali pilastri: digitalizzazione, innovazione e sostenibilità; questo l’oggetto di approfondimento della seconda tappa del “road show” organizzato dalla Rete d’imprese IWS – Italian Water Tour tenutasi giovedì 29 febbraio a Udine nella sede del CAFC SpA.
A fare gli onori di casa il presidente di CAFC, Salvatore Benigno, “orgoglioso di ospitare questo importante momento di confronto tecnico e analisi del nostro sistema idrico, coinvolgendo professionisti del settore e attori delle water utilities regionali e nazionali”. Benigno ha inoltre sottolineato l’importanza di aver adottato pratiche e tecnologie che garantiscano un utilizzo responsabile delle risorse idriche per un impatto ambientale ridotto, enfatizzando il ruolo fondamentale della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale nel migliorare l’efficienza del servizio idrico. Gli effetti del cambiamento climatico impongono, infatti, un sempre più spinto uso consapevole della risorsa idrica ed in questo contesto l’utilizzo delle tecnologie digitali assumerà un ruolo centrale al fine di ridurre le perdite delle infrastrutture idriche in modo predittivo e con maggiore efficienza di quanto fatto sino ad oggi”.
Foto: Presidente Cafc Salvatore Benigno
Il convegno, promosso da Almaviva, B.M. Tecnologie Industriali e 2f Water Venture sotto il patrocinio di Utilitalia e ANEA, in partnership con Communitty Valore Acqua per l’Italia, The European Ambrosetti e Vodafone Business, ha visto la partecipazione di un composito e qualificato panel di relatori che ha approfondito tematiche cruciali legate alla sostenibilità del comparto idrico tra cui lo sviluppo industriale e la tutela dei territori; il riuso delle acque reflue depurate a scopo irriguo; ma anche l’esperienza dello Smart Water Management System per l’efficientamento delle reti idriche tramite sistemi di gestione intelligente al fine di monitorare ed efficientare le reti e ridurre la dispersione idrica.
“Fondamentali gli investimenti e la collaborazione tra utilities – ha rimarcato Tania Tellini – coordinatrice attività settore Acqua di Utilitalia (Federazione che riunisce aziende operanti nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas) – che per quanto riguarda la gestione della risorsa idrica integrata ha segnato una crescita degli investimenti soprattutto dal 2012 dopo l’avvento della regolazione ARERA e in particolare dopo il 2017 con l’avvento della qualità tecnica, tant’è che dal 2012 si registra + 227% di investimenti pianificati”.
A chiudere il convegno la tavola rotonda moderata dal CEO di BM Tecnologie Franco Masanello, che ha visto protagonisti gli amministratori delle water utilities del Friuli Venezia Giulia: Roberto Gasparetto Ad AcegasApsAmga, Fredi Luchesi presidente di Acquedotto del Carso, Salvatore Benigno presidente di Cafc, Marcello Del Ben direttore generale di Ausir, Fabio Santin presidente di Hydrogea, Gianbattista Graziani presidente IrisAcqua e Andrea Vignaduzzo presidente di LTA.
Il dibattito ha evidenziato l’importanza strategica della sostenibilità ambientale non solo come obiettivo di responsabilità sociale, ma anche come motore di indirizzo per le azioni di governo e di investimento. Un particolare focus sul ruolo del Bilancio di Sostenibilità come strumento guida che comunica a stakeholder e cittadini l’impatto che il servizio idrico integrato porta sul territorio come attività e investimenti.
I cambiamenti climatici sono stati invece identificati come una sfida significativa che richiede investimenti importanti. Le water utilities hanno presentato progetti ed ottenuto finanziamenti da parte dei fondi disponibili nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) volti a migliorare la resilienza delle infrastrutture idriche e garantire un approvvigionamento idrico sostenibile nel lungo termine.
Fondamentale pensare a strategie da metter in campo per conservare l’acqua per il futuro, e la rete delle utilities presente in Regione FVG può essere utilizzata per tematiche innovative come la possibilità dell’utilizzo delle acque reflue in campo irriguo ed industriale che è indubbiamente la sfida del futuro, perché lo spreco non è più ammissibile.