La Fieste de Patrie dal Friûl, a Tarcento la 47esima edizione
Domenica 7 aprile la “Perla del Friuli”, custode di molte antiche tradizioni, ospita le celebrazioni religiose e civili del 2024
Sarà Tarcento a ospitare le attese celebrazioni della 47^ edizione della Fieste de Patrie dal Friûl.
VALORI FRIULANI AL CENTRO
Il popolo friulano si appresta così a festeggiare, in comunità, la propria identità, cultura e lingua. Quei valori, trasmessi di generazione in generazione, e in cui continua a riconoscersi ancora, a distanza di 947 anni dalla costituzione dello Stato patriarcale friulano, fondato il 3 aprile 1077. La Fieste de Patrie dal Friûl – organizzata quest’anno dal Comune di Tarcento, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e dell’ARLeF Agenzia regionale per la lingua friulana, in collaborazione con l’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean” – , è infatti una manifestazione per ricordare e valorizzare le origini, la cultura e la storia di autonomia del popolo friulano, festeggiata per la prima volta ad Aquileia nel 1977, su iniziativa di don Francesco Placereani (meglio noto come Pre Checo), e dal 2015 riconosciuta ufficialmente dalla Regione.
LA PERLA DEL FRIULI
Adagiata sulle pendici dei monti Chiampeon, Stella e Bernadia, e caratterizzata dalla splendida varietà del suo ambiente, Tarcento è uno scrigno di molte antiche tradizioni che ancora oggi rivivono in eventi unici, come l’Epifania, con il suo Pignarûl Grant. Un’autentica culla della friulanità, nota anche per aver dato i natali a Chino Ermacora, illustre cantore del Friuli.
IL PROGRAMMA DELLA FIESTE TARCENTINA
Domenica 7 aprile, la “Fieste” tarcentina partirà da piazza Libertà, alle 9.30. Qui è previsto il ritrovo dei partecipanti e il tradizionale alzabandiera della bandiera del Friuli, che per l’occasione sarà accompagnato dalla Banda musicale ex alpini di Coia. Alle 9.45 il corteo si muoverà verso il Duomo (via Roma) dove alle 10 avrà inizio la Santa Messa in friulano, celebrata dai rappresentanti delle tre diocesi del Friuli e con letture e preghiere anche in sloveno e tedesco. La funzione sarà accompagnata dal Coro San Pietro Apostolo di Tarcento. Proprio dalle 10 andrà in onda lo speciale “Fieste de Patrie” su Telefriuli (canale 11) che trasmetterà in diretta la liturgia e, a seguire, la cerimonia civile nella trasmissione “Il campanile della domenica”. Al termine della messa, alle 11, in piazza Roma, ci sarà l’esibizione del Gruppo Folkloristico Chino Ermacora. Alle 11.30, in Sala Margherita (viale Olinto Marinelli), prenderanno avvio le celebrazioni civili della Fieste. Sarà eseguito l’Inno del Friuli e data lettura della Bolla imperiale. Dopo il tradizionale scambio della bandiera tra il sindaco del Comune che ha ospitato la manifestazione l’anno precedente (Capriva del Friuli, nel 2023) e quello ospitante, seguiranno i saluti delle molte autorità partecipanti alla Fieste. Nel pomeriggio, dalle 15.30, Palazzo Frangipane (Piazza Cornelio Frangipane) si aprirà agli itinerari culturali: sono previste le visite guidate alla mostra e laboratorio permanente dei Mascarârs; al Museo del Gruppo Folkloristico Chino Ermacora; alla Mostra “Universo Donna” del Circolo Fotografico Grandangolo.
Chi vorrà degustare il pranzo a Tarcento, potrà farlo con menu a prezzo concordato e previa prenotazione, al Ristorante “Costantini” (a Collalto, 0432792372), alla pizzeria ristorante “Al Sole 2” (a Tarcento, 0432785056), e al ristorante pizzeria “Al Tarcentino” (a Tarcento, 0432785354).
GLI EVENTI COLLATERALI
Ad anticipare le celebrazioni del 7 aprile, il Comune di Tarcento ha in programma una serie di eventi collaterali. Mercoledì 3 aprile, dalle 15, nella sala Diamante di Palazzo Frangipane (piazza Cornelio Frangipane) si terrà il convegno “Fantats, infants e zovinutis. Teatro per nuove generazioni e lingue minorizzate”, organizzato in collaborazione con Teatri Stabil Furlan. Nella stessa giornata, alle 20.30, in sala Margherita (viale Olinto Marinelli) andrà in scena lo spettacolo teatrale e musicale di e con Dino Persello: “Il trio nus vuardi”. Venerdì 5 aprile, alle 11, l’Auditorium della scuola primaria “Olinto Marinelli” ospiterà invece un incontro con gli allievi delle classi quarte, a cura dell’Istitût Ladin Furlan Pre Checo Placerean, con la presentazione del fumetto “3 di Avrîl 1077”. Sempre venerdì, alle 18, alla Biblioteca Civica “Pierluigi Cappello” è invece in programma la presentazione del libro “Quando le montagne si colorano di rosso”, di Stefania P. Nosnan.
Come ogni anno, la celebrazione della Festa della Patria del Friuli sarà arricchita, su tutto il territorio friulano, da un nutrito calendario di eventi culturali collaterali, quali spettacoli teatrali, eventi musicali, presentazione di libri, etc. Saranno un centinaio gli eventi promossi da oltre 60 Comuni che hanno aderito al bando per il sostegno delle manifestazioni che accompagnano la ricorrenza, promosso dall’ARLeF in attuazione alla Legge n. 6/2015Napoleone.
UN PO’ DI STORIA – La storia ci racconta che il 3 aprile 1077, a Pavia, l’imperatore Enrico IV ha sancito la nascita dello Stato patriarcale friulano, posto nelle mani del Patriarca di Aquileia. Lo Stato friulano aveva proprie leggi, un proprio esercito, batteva moneta e costituiva uno dei più vasti territori statuali dell’epoca. Perdurò fino al 1420 quando, dopo una lunga guerra, fu conquistato dalla Repubblica di Venezia. Ma a caratterizzare le vicende storiche della Patria c’è anche un aspetto significativo: il suo è stato uno dei parlamenti più longevi d’Europa. Nacque dalle assemblee consultive dei nobili e del clero, convocate dal Patriarca di Aquileia fin dal XII secolo, per chiedere nuove contribuzioni in moneta e in uomini d’armi. Nel giro di poco tempo, tuttavia, il Parlamento della Patria assunse sempre più vaste funzioni legislative, amministrative e giudiziarie. Nell’Assemblea, accanto ai nobili e agli ecclesiastici, sedevano anche i rappresentanti dei Comuni. Esso operò per circa 600 anni, fino al 1805 quando fu soppresso da Napoleone.
La bandiere: il simbul de Fieste: La bandiere dal Friûl e je un dai simbui inconfondibii de Patrie, là che ducj i furlans, ancje i coregjonâi tal forest, si ricognossin. E je une des plui antighis de Europe, e e je ricognossude, inte version moderne, de leç regjonâl numar 27 dal 2001. La acuile eraldiche di aur cu lis alis viertis suntun fonts celest che o sin usâts a viodi svintulâ fûr des cjasis e dai Comuns, si ispire al esemplâr antîc e preziôs in mostre tal Museu dal Domo di Udin, che al è dal secul XIV e al partignive al Patriarcje Beltram: un drap di forme cuadrangolâr, di sede colôr grîs celest, cun tal mieç une acuile cul cjâf voltât a çampe. Il cuarp e lis alis a son di colôr zâl, lis sgrifis di colôr ros.
La acuile, tant che simbul de Patrie dal Friûl, e je stade doprade za plui di un secul prin de bandiere dal ‘300. Di fat, i reperts numismatics a incuadrin cun sigurece la adozion de acuile patriarcjâl tal principi dal 1200, sot dal ream di Volchîr di Erla, patriarcje dal 1204 al 1218.
Intal 2021, pes celebrazions de Fieste de Patrie dal Friûl, e jere stade screade tal Museu dal Domo di Udin la prime riproduzion tatile de bandiere dal Beât Patriarcje Beltram. Intal 2023, l’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean” e la ARLeF a àn domandât al artist Francesco Pellegrini di realizâ une riproduzion dal drap, une copie dal dut fedêl ae bandiere storiche. Cheste e je deventade “il testemoni” che i sindics si scambiin al principi de cerimonie civîl celebrade te zornade de Fieste.