Svelata l’immagine della trentesima edizione di Friuli Doc
Due i fili conduttori: la fusione tra Udine, città della manifestazione, e le eccellenze regionali, e il clima di festa.
Tre lettere che da trent’anni simboleggiano un territorio intero. Friuli DOC è la più grande manifestazione dedicata all’enogastronomia del Friuli Venezia-Giulia. Un appuntamento sempre più partecipato che mette in mostra, nelle vie e nelle piazze di Udine, nei locali e nelle osterie da dove ha preso il via nel 1994, le eccellenze del territorio regionale, arricchendosi e rinnovandosi anno dopo anno. A cominciare dai vini friulani, i salumi con sua maestà il prosciutto di San Daniele, il Montasio e gli altri formaggi della tradizione, la Gubana, sono tutti protagonisti di un’offerta enogastronomica in costante evoluzione, che ogni anno per la quattro giorni di Friuli DOC attira centinaia di migliaia di persone da tutt’Italia e dai Paesi confinanti, in un evento che si sviluppa e si interseca con i monumenti, la cultura e la storia della città di Udine.
È questo il concetto che riassume in sintesi la nuova immagine di Friuli DOC, presentata oggi insieme al sito messo online, che farà da cornice alla manifestazione in questi mesi di anteprima e durante il suo svolgimento, nel secondo fine settimana di settembre.
Com’è fatta l’immagine
L’immagine unisce in primo luogo le tre lettere iconiche della manifestazione (la D, la O e la C) alle illustrazioni che rappresentano le eccellenze enogastronomiche friulane e i luoghi simbolo di Udine. Tra le colorate immagini si riconoscono quindi da subito la Torre dell’orologio di piazza Libertà, seguita dal Duomo e dall’Arco Bollani. In posizione centrale si trova il Castello di Udine, la chiesa a doppia facciata di san Giacomo nella centralissima piazza omonima, la fontana di piazza Libertà e infine la Loggia del Lionello.
Nella parte inferiore, ad accompagnare i luoghi più storici e caratteristici del centro storico di cittadino, sono poste le eccellenze della tavola friulana, a cominciare dal vino bianco, passando ai salumi, e al piatto tipico per antonomasia della regione, il frico con la polenta. Proseguendo, si possono notare i formaggi, i salumi, l’uva a bacca scura per la produzione dei vini rossi, ma anche il pesce e i prodotti del mare.
In mezzo ci sono le persone, e non solo i produttori che custodiscono le pratiche della tradizione, ma le perfezionano e le rinnovano anno dopo anno e le mettono in mostra a Friuli Doc, ma anche le persone che ogni anno si riuniscono in città per festeggiare e passare giornate all’insegna dell’allegria e del buongusto.
Il clima d’allegria è infatti il secondo fil rouge che contraddistingue la nuova immagine della manifestazione udinese. I colori sono vivaci, allegri e accesi, a testimonianza di un clima di festa e divertimento che vuole essere sempre di più la cornice di Friuli Doc, in particolar modo in occasione del suo trentesimo compleanno, per il quale sono in officina importanti novità.
Le prospettive nel futuro
La prima delle novità è la comunicazione grafica di quello che a tutti gli effetti è l’evento più importante dell’anno a Udine e in Friuli. Il primo passo è stato proprio la realizzazione di un look accattivante, gioioso e piacevole, che sarà anche lo spirito e l’aspetto nel corso della manifestazione a settembre. L’obiettivo è restituire l’immagine di una città festosa, conviviale, che nell’ultima edizione ha già visto un aumento delle vendite dei piatti, delle bevande e dei prodotti tipici tra il 15 e il 20%, fa sapere l’Amministrazione comunale.
Palazzo D’Aronco, con l’immagine presentata oggi, intende accompagnare la comunicazione di Friuli Doc nei prossimi due anni. Si tratta, come fa sapere il Municipio udinese, del primo passo di un processo comunicativo ambizioso che vuole far fare un definitivo salto di qualità alla manifestazione. La prospettiva è quella di attrarre i più importanti flussi turistici dai paesi confinanti e sempre più visitatori da tutta Italia, consolidando al contempo il ruolo di Udine come la città capitale storica del Friuli, ma anche della scienza e della tecnica dell’enogastronomia regionale.