Cafc e Gestori Idrici della Regione FVG, promuovono la collaborazione con GSE
“La transizione energetica e l’economia circolare nel Servizio Idrico Integrato” . CAFC SPA e Gestori Idrici della Regione FVG, promuovono la collaborazione con GSE e il riutilizzo delle acque depurate in ambito agricolo e industriale.
Progetti e strategie per il futuro.
Intervenuto anche il Commissario Straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua.
In un contesto attuale aggravato dagli effetti dei cambiamenti climatici e dalle crescenti pressioni sulla disponibilità delle risorse idriche, CAFC SpA si fa promotore attivo per spingere la transizione energetica e incentivare il riutilizzo delle acque reflue depurate quale risorsa sostenibile per garantire una gestione più efficiente del sistema idrico.
Temi affrontati durante il convegno organizzato venerdì 28 giugno nella sede del CAFC di Udine in collaborazione con GSE – Gestore Servizi Energetici – sviscerando dati, progetti esemplari e strategie adottate e pianificate dalla Rete Smart Water Management FVG per far fronte all’emergenza idrica.
I protagonisti
E’ stato il presidente di CAFC Salvatore Benigno a portare i saluti e a indicare la mission e le strategie per il futuro a cominciare dalla fondamentale e ottima collaborazione con un attore nazionale come il GSE a cui va dato merito di avere avviato un solida interlocuzione con gli Enti Gestori su base regionale. “Effettuare investimenti in tema di efficientamento energetico tramite progettualità innovative che implicano l’ottimizzazione dei consumi con l’acquisizione delle agevolazioni previste dai certificati bianchi, è al centro delle nostre priorità” – ha sottolineato Benigno. Titoli che premiano il risparmio di energia primaria nell’effettuare interventi di efficienza energetica in tutti i comparti e vengono utilizzati anche per abbassare i costi di investimento.
“Di transizione non si può solo parlare ma si deve fare” è il monito di Caterina Belletti – consigliere di amministrazione GSE – evidenziando che in Friuli Venezia Giulia il CAFC è una eccellenza. “Oggi si è fatto un passo importante – ha ribadito – perché sono stati avviati progetti di efficientamento energetico in tempi brevi dialogando con un organo dello Stato, il GSE, e si è dimostrato come in poco tempo si possono fare i progetti, si può efficientare e si possono ottenere dei benefici che lo Stato mette a disposizione”. Una buona pratica che nelle intenzioni del GSE va diffusa a livello nazionale.
Sul fronte siccità è intervenuto anche il Commissario Straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua, il quale ha ribadito l’importanza dell’utilizzo delle acque depurate in ambito agricolo ed industriale quale soluzione fondamentale per garantire una gestione sostenibile del bene acqua. “In questo quadro così siccitoso tra le priorità nella scaletta per combattere la siccità c’è proprio l’uso delle acque reflue – ha sottolineato; sì, perché tutta questa acqua presa, depurata e poi scaricata a mare è acqua dolce buttata via e questo non possiamo permetterlo. Anche se abbiamo stagioni piovose questa acqua sicuramente ci servirà e quindi l’utilizzo delle acque reflue è una delle attività fondamentali per essere più resilienti”.
Una progettazione fondamentale anche secondo Benigno: “per garantire una gestione sostenibile dell’acqua soprattutto in Italia, dove solo il 4% delle acque reflue prodotte viene riutilizzato nonostante un potenziale del 23% è urgente e cruciale promuovere una maggiore adozione di pratiche di riutilizzo delle acque trattate sia nel settore agricolo che industriale.
Tuttavia per rendere effettivo questo passaggio è fondamentale superare le barriere economiche oggi esistenti. Attualmente, i costi associati all’utilizzo dell’acqua di riciclo sono spesso considerati meno convenienti rispetto all’approvvigionamento di acqua prelevata direttamente dall’ambiente; quindi, è essenziale un riassetto normativo e tariffario che tenga conto dei costi di investimento necessari per la realizzazione delle infrastrutture di trattamento, distribuzione e gestione, da riconoscere all’Ente Gestore”.
Una modalità che secondo CAFC preveda il recupero anche parziale dei costi di investimento in capo agli Enti Gestori del Servizio Idrico, da riconoscere in tariffa, garantendo al contempo una sostenibilità economica in capo agli utilizzatori finali attraverso incentivi da parte dello Stato (vedi crediti d’imposta o l’utilizzo di certificati blu sulla falsa riga di quanto fatto in campo energetico con i certificati bianchi) oltre che attraverso strumenti di collaborazione rafforzata con attori istituzionali quali i Consorzi di Bonifica, le Associazioni Industriali, il GSE e la Direzione Ambiente della Regione FVG