Stretta creditizia sulle piccole imprese. Friuli Venezia Giulia la regione più colpita
Lo studio di Confartigianato: nel 2024 il maggior calo dei prestiti degli ultimi 12 anni: in Italia -8,1% e in regione -10,7% per le piccole imprese, per gli artigiani strutturati -12.3%. Il presidente di Confartigianato Fvg, Tilatti: «Segnale da non sottovalutare; tra le cause: parametri bancari più rigidi, tassi elevati e maggiore incertezza».
Il calo dei prestiti alle piccole imprese a marzo 2024 è il più intenso dal marzo 2012 (-8,1% la media italiana) e in questa cornice il Friuli Venezia Giulia si colloca all’ultimo posto della classifica delle regioni italiane, con la maggior diminuzione tendenziale dei prestiti alle piccole imprese, pari a un -10,7 per cento. Se si considerano i prestiti alle imprese nel loro complesso, la diminuzione è stata dell’11,8%, peggiore solo a quella del Trentino-Alto Adige, arrivato a un -13,7 per cento. Se poi si focalizza l’attenzione sulle imprese artigiane strutturate, in Friuli Venezia Giulia il calo è ancora più evidente: -12,3%, tra i più ampi in Italia. Una discesa dei prestiti connessa a un tasso di interesse elevato, ma non il peggiore d’Italia: 8,9% per le piccole impese e 6,3% per quelle medio-grandi, al di sotto del 12,1% fatto registrare in Sardegna, che con tale percentuale si colloca al primo posto per il costo del denaro in Italia.
È lo spaccato che emerge dal 30° report su trend economia, congiuntura e Mpi elaborato da Confartigianato nazionale con un focus relativo anche ai dati regionali. Nel complesso, nel primo trimestre del 2024 in Friuli Venezia Giulia l’export della manifattura artigiana è cresciuta del 2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e il Friuli Venezia Giulia dimostra di essere rimasto fuori dal gruppo delle regioni italiane che sono state colpite maggiormente dalla crisi del Mar Rosso (Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana), ma ora il suo tallone d’Achille è rappresentato dal legame con la Germania. Nell’analisi di Confartigianato, infatti, il Friuli Venezia Giulia è tra le sette regioni italiane che hanno un’esposizione sopra le media per l’export indirizzato sul mercato tedesco. Un’esposizione maggiorata che riguarda soprattutto il Nordest, perché, insieme al Friuli Venezia Giulia, guardano più di altri alla Germania il Veneto, il Trentino-Alto Adige e l’Emilia Romagna, insieme a Lombardia e Piemonte.
«Questi dati vanno interpretati chiedendosi il perché di questa contrazione del credito bancario più accentuata per gli artigiani e le piccole imprese – commenta il presidente di Confartigianato-Imprese Fvg, Graziano Tilatti -. Le risposte stanno probabilmente nei parametri sempre più stringenti, complessi e rigidi con cui le banche concedono prestiti e i confidi garanzie, a cui si aggiungono tassi di interesse ancora elevati, nonostante alcuni segnali positivi che vengono dalle banche centrali». Inoltre, «dietro al dato del Friuli Venezia Giulia, peggiore di quello nazionale – prosegue Tilatti – può nascondersi anche un freno agli investimenti causato dal rallentamento delle esportazioni, un fattore a cui siamo molto esposti in regione. E tutto questo nonostante in Friuli Venezia Giulia gli investimenti produttivi possano accedere a finanziamenti particolarmente agevolati, come evidenziato nel recente convegno che Confartigianato-Imprese Udine ha organizzato assieme a Confidimprese FVG e Banca 360».