Disabilità e grandi anziani, cresce il bisogno di assistenza
Lo Spi Cgil sul piano della Regione: “Serve supporto strutturale, famiglie da sole non ce la fanno”
Per sostenere i caregiver è necessario un intervento strutturale sia a livello di risorse, che dovranno via via adeguarsi al fabbisogno di assistenza, sia di sinergie tra il servizio socio-sanitario pubblico e i soggetti di rappresentanza sociale. È quanto chiede il Sindacato pensionati Cgil all’assessorato regionale alla Sanità e alle politiche sociali, sulla scia dell’incontro tenutosi la scorsa settimana per presentare ai sindacati il Piano triennale Caregiver della Regione Fvg. A illustrare le osservazioni e le proposte dello Spi Fvg, in una conferenza stampa tenutasi oggi a Udine, il segretario generale Renato Bressan e Daniela Bais, responsabile sanità e welfare della segreteria regionale. Lo Spi, se da un lato «apprezza lo sforzo della Regione per superare il mero sostegno finanziario a chi svolge attività di assistenza non professionale attraverso misure volte alla valorizzazione sociale del ruolo», dall’altro evidenzia come le dinamiche demografiche in atto siano destinate a ridurre progressivamente il numero di potenziali caregiver, determinando un ingente aumento del fabbisogno di assistenza. E rendendo necessario, pertanto, un maggiore sostegno da parte del pubblico.
GRANDI ANZIANI E NON AUTOSUFFICIENTI Su 324mila anziani residenti in regione, pari al 27% della popolazione, i grandi anziani sono ben 55mila, più che quadruplicati nel corso degli ultimi quarant’anni (nel 1982 erano poco più di 12mila) e destinati a crescere rapidamente (nel 2034 saranno 68mila). L’indice che esprime i potenziali caregiver, dato dal rapporto tra la popolazione residente di età tra 50 e 74 anni e gli over 85, è sceso da 28,8 (1982) nel 1982 a 6,3 (2024). Tutto questo mentre aumenta la complessità dei problemi assistenziali da affrontare, connessi all’invecchiamento e all’invalidità. Gli invalidi residenti in regione sono infatti 55mila, di cui 38mila invalidi totali titolari di indennità di accompagnamento.
IL FABBISOGNO DI ASSISTENZA A fronte di questi numeri, i fruitori di permessi e congedi da legge 104, cioè di lavoratori che prestano assistenza a un familiare disabile, sono meno di 12mila. «Evidente – per Bressan e Bais – lo squilibrio tra questi numeri. E se è vero che il ruolo di caregiver è spesso ricoperto da familiari pensionati o non occupati, è chiaro che il fabbisogno inevaso di assistenza è destinato a crescere non solo per effetto delle dinamiche demografiche, ma anche per il progressivo aumento dell’età pensionabile e dell’occupazione femminile».
LE RICHIESTE Da qui, per lo Spi, l’esigenza di un supporto diffuso ai caregiver, con misure di welfare e sostegni finanziari «che non possono limitarsi al sostegno delle classi a basso reddito, ma andranno estesi anche a classi di reddito medie, in quanto le spese sostenute dalle famiglie risultano elevate e non sufficientemente compensate». Quanto al ruolo delle Aziende sanitarie e dei Comuni, lo Spi chiede di rinforzare il personale sanitario e sociale dedicato nei Punti unici di assistenza (Pua), di sostenere altre aree di bisogno per il momento non considerate dalla Regione, quali ad esempio i servizi di trasporto, di individuare misure per favorire, anche attraverso specifici percorsi formativi, l’inserimento o il reinserimento lavorativo dei caregiver, «un adeguato coordinamento tra i Servizi sanitari e quelli sociali dei distretti e degli Ambiti, in un’ottica d’integrazione sociosanitaria».
L’ANALISI DEI REDDITI In occasione della conferenza stampa, lo Spi ha presentato un nuovo servizio attivato sul suo sito regionale (spicgil.fvg.it). Nella sezione Mappe del welfare sono disponibili i dati sulla popolazione residente, sul quadro demografico e sul reddito di tutti i 215 Comuni Fvg: «Un servizio innovativo che il Sindacato pensionati Cgil offre ai pensionati, ai cittadini, ai media, alle istituzioni e alla società civile, nella convinzione – ha spiegato Bressan – che un quadro aggiornato e puntuale della situazione sociale ed economica del territorio, e della sua evoluzione nel tempo, sia la premessa indispensabile per costruire strategie, iniziative, piattaforme programmatiche che sappiano guardare a obiettivi concreti e alle vere priorità delle persone e delle comunità». La presentazione del servizio anche un’occasione per un’analisi della situazione sociale e reddituale della regione, sulle politiche fiscali e sull’attività di contrattazione sociale dei Comuni. « In occasione della conferenza stampa sul piano caregiver anche la presentazione del servizio online Mappe del Welfare. «Il 90% dell’imponibile in Friuli Venezia Giulia – ha spiegato Bressan – viene generato da lavoratori e pensionati, e oltre 300mila contribuenti, un terzo esatto del totale, si collocano sotto la soglia dei 15mila euro di reddito. Questo dev’essere spunto per una riflessione sia sulle politiche fiscali adottate a livello nazionale, sia sulle regole sull’accesso al welfare, che devono tenere contro della reale situazione economica e patrimoniale delle persone e delle famiglie, attraverso il ricorso generalizzato all’Isee, sia le scelte dei Comuni su imposte locali e tariffe, attraverso opportune misure di esenzioni e di sgravi. Obiettivi, questi, al centro dell’attività di negoziazione sociale svolta dai sindacati sia a livello regionale che con i Comuni».