A Friuli Doc anche uno stand dedicato al “Gusto della Libertà”
Altra novità in vista della 30a edizione della rassegna in programma a Udine dal 12 al 15 settembre
L’Associazione Cuochi Udine e l’Associazione Italiana Celiachia Fvg proporranno, assieme al Comune, nell’area compresa tra vicolo Sillio, via Caiselli e via D’Aronco uno stand dove la proposta enogastronomica sarà “accogliente”, rivolgendosi anche a chi, per necessità o per scelta, vorrà degustare pietanze “senza glutine o lattosio”, ma anche vegetariane e vegane
Un’ampia proposta enogastronomica con un menù “accogliente” di assoluta qualità senza glutine, ma anche con portate senza lattosio, vegetariane e vegane, senza dimenticare un’attenta ricerca della materia prima destinata a valorizzare prodotti e le tante realtà del territorio. In poche parole un’offerta culinaria per celebrare “Il gusto della libertà”.
Tra le tantissime novità pensate per celebrare i 30 anni di Friuli Doc, la manifestazione in programma a Udine dal 12 al 15 settembre, ci sarà infatti un ampio spazio dedicato a esaltare anche la libertà alimentare per un’esperienza enogastronomica esclusiva ed inclusiva. Forte del successo ottenuto con lo stand dello scorso anno, infatti, il Comune di Udine, grazie all’Associazione Cuochi Udine e l’Associazione Italiana Celiachia Fvg e al sostegno dato da Aili – Associazione Italiana Latto-Intolleranti Aps e della Certificazione Internazionale Veganok Srl Società Benefit, proporrà nell’area compresa tra vicolo Sillio, via Caiselli e via D’Aronco, uno spazio dedicato al cibo in tutte le sue forme e in particolare a chi, per necessità o per scelta, deciderà di optare per cibi senza glutine così come senza lattosio, vegetariani o vegani. Il tutto affiancato da un ricco calendario di eventi ricco e articolato per tutte le giornate della manifestazione così da incuriosire e coinvolgere il pubblico della kermesse. Nel cuore di Friuli Doc, dunque, ci sarà spazio anche per tavole rotonde, degustazioni guidate, show cooking, gare di cucina e laboratori. Alcuni eventi saranno a numero chiuso, previa prenotazione, altri ad ingresso libero.
“Friuli Doc é la festa di tutti. Per questo all’interno della mappa della più grande manifestazione della regione non poteva mancare anche uno stand “accogliente” dal punto di vista alimentare. Un tema sempre più importante, a cui bisogna pensare con maggiore impegno per rendere i grandi eventi sempre più inclusivi”, commenta il Vicesindaco e Assessore ai grandi eventi Alessandro Venanzi. “È giusto che non ci siano preclusioni verso chi per scelta o per necessità alimentari non può consumare alcuni alimenti. La sfida a cui abbiamo pensato è quella di offrire le nostre eccellenze nelle versioni che siano appetibili per tutti. Un altro valore aggiunto per i trent’anni di Friuli Doc”.
L’Associazione Cuochi Udine e l’Associazione Italiana Celiachia Fvg, nel «ringraziare sentitamente il Comune, che ha supportato e creduto nella visione e nella capacità delle due associazioni di tradurre in “accoglienza” la passione verso il cibo e le sue mille sfaccettature, non solo sensoriali, ma anche sociali» spiegano che «la diversità, soprattutto sotto forma di varietà alimentare, arricchisce chi ne entra a contatto e rappresenta una crescita che porta con sé grandi occasioni per stare insieme e condividere momenti ed esperienze».
«Stare a tavola – commenta Stefano Collauto, presidente di Aic Fvg – significa condividere valori culturali, sociali e familiari e il cibo racchiude in sé molti significati intrinsechi che è piacevole esplorare insieme. Siamo certi che Friuli Doc rappresenti un’enorme opportunità per garantire a tutti un momento conviviale in totale serenità – prosegue – perché riteniamo vitale avvicinare sempre più persone a questo mondo e creare una cultura condivisa di inclusività».
Gli fa eco la presidente di Acu, Annalista Battigelli. «Quest’anno – chiarisce – vogliamo dare un’impronta importante della nostra presenza sul territorio dando visibilità ai nostri partner, in particolare promuovendo i prodotti della nostra regione, sottolineando che il piacere dello stare a tavola, tipicamente italiano, non deve essere un ostacolo alle problematiche alimentari, ma anzi un momento di gioia e convivialità accessibile a tutti indistintamente».
Il progetto rappresenta solo una tappa del percorso che le due associazioni hanno intrapreso insieme già da tempo, forti della consapevolezza che è possibile crescere solo con la professionalità e la condivisione delle conoscenze e competenze, nel rispetto dei reciproci ruoli.