Confcommercio Fnaarc: «Il Governo adegui il tetto di deducibilità dell’auto»
In previsione della legge finanziaria nazionale, Fnaarc, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio, torna a chiedere con forza al Governo l’adeguamento del tetto di deducibilità dell’auto. «Siamo di fronte a un paradosso – afferma Massimiliano Pratesi, capogruppo Confcommercio Fnaarc Udine, rilanciando le parole del presidente nazionale Alberto Petranzan –: ad agosto le immatricolazioni di autovetture sono calate del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli agenti sono fra i maggiori clienti delle case automobilistiche perché l’auto è il loro ufficio, un bene strumentale primario. Potrebbero quindi alimentare il mercato automobilistico e favorire la transizione ecologica, ma sono disincentivati negli acquisti da un tetto di deducibilità fiscale anacronistico». Tetto di deducibilità fiscale dell’auto, ricorda l’associazione, fermo dal 1986 con valori non più compatibili con prezzi del mercato di oggi (gli agenti hanno la possibilità di scaricare l’80% di non più di 25.822 euro).
La richiesta «è di un adeguamento fiscale ai parametri attuali di mercato permettendo così di poter acquistare auto sempre più sicure e anche confortevoli, in linea con le lunghe percorrenze che gli agenti sostengono. Auspichiamo che il Governo, in occasione della stesura della legge finanziaria, possa accogliere l’istanza degli agenti, penalizzati nell’acquisto di un bene necessario e strumentale al lavoro, e degli attori della filiera del mondo dell’auto che devono accrescere le immatricolazioni. Chiediamo perciò anche all’automotive di aiutarci nel sostenere la nostra richiesta».
Foto anteprima: Massimilino Pratesi