L’Arredo del Fvg sonda il mercato saudita
E punta all’italianità per posizionarsi.
Alla fiera Index di Riad presenti una decina di aziende della regione
Il direttore del Cluster Legno Arredo casa Fvg, Carlo Piemonte: “Alte potenzialità, ma serve un programma strutturato”
Il momento per l’export internazionale non è facile, ma è soltanto investendo su mercati nuovi e rafforzando quelli esistenti che si può dare una spinta al nostro comparto”. Il presidente del Cluster Arredo, Edi Snaidero, così commenta i primi giorni di fiera Index a Riad a cui stanno partecipando 90 aziende italiane, di cui una decina del Fvg, “un mercato, quello saudita, che si conferma interessante per le aziende del nostro settore – aggiunge il direttore Carlo Piemonte – viste le proiezioni di investimento dell’hospitality e anche la vicinanza ai nostri territori, distanti solo 5-6 ore di volo. Però serve un programma strutturato”. La fiera Index si è parecchio ampliata e raduna nella capitale dell’Arabia saudita tutto il mondo, con una forte partecipazione soprattutto di Cina e Turchia. Numerosi gli incontri commerciali delle aziende italiane, che esprimono la volontà di sviluppare progetti di ampio respiro e di partnership strategiche con i protagonisti dell’arredo saudita.
Lorenzo Piani della Piaval di San Giovanni al Natisone, che con l’Arabia saudita ha instaurato un rapporto già nel 2013 tramite l’ex Asdi Sedia e da allora continua ad essere presente, esprime soddisfazione per questa scelta che si conferma strategica, “un paese in sviluppo e con un piano industriale in previsione per i prossimi anni davvero interessante”. Miriam Vernier della Midj di Cordovado, consigliera Cluster per il gruppo internazionalizzazione, conferma l’interesse per il mercato saudita, “in crescita e con grande potenziale. Qui, però, noi dobbiamo presentarci con una maggiore incisività. Il prodotto, da solo, non è più sufficiente -ammette -; dobbiamo essere in grado di trasmettere un valore aggiunto molto amato in Arabia saudita, ed è quello dell’italianità. Bisogna farlo potenziando la comunicazione del nostro saper fare e poi, una volta entrati in questo mercato, fornire un servizio efficiente: prodotto a terra, specificato, testato”.