Disabilità e fragilità, convegno nazionale all’Università di Udine
Progetti, esperienze e strumenti a confronto
Contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e fragilità condividendo e mettendo a confronto progetti, esperienze e strumenti. È il “filo rosso” che lega la tre giorni, dal 26 (dalle 9) al 28 settembre, intitolata “Progettare il futuro”, che l’Università di Udine terrà all’auditorium della Biblioteca scientifica (via Fausto Schiavi 44). L’iniziativa porterà in primo piano le sfide e le opportunità legate alla creazione di progetti inclusivi e sostenibili centrati sull’interdipendenza, i diritti e la complessità delle persone con disabilità e fragilità. Il convegno è organizzato dal corso di laurea in Educazione professionale del Dipartimento di Medicina dell’Ateneo friulano.
La prima giornata, giovedì 26 settembre, è dedicata alla “(Inter)dipendenza”. Alle 9, dopo i saluti istituzionali i lavori entreranno subito nel vivo con la lettura di apertura “Verso un welfare coerente con la Convenzione per i diritti delle persone con disabilità”. A tenerla sarà Giampiero Griffo, dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, membro del Consiglio mondiale di “Disabled people’s international” e co-direttore del Center for governmentality and disability studies “Robert Castel”. Seguirà la relazione di Riccardo Sirri di EducAid che parlerà di “Esperienze di educazione inclusiva”. Nel pomeriggio Gisella Trincas, presidente dell’Unione nazionale delle associazioni per la salute mentale (Unasam), interverrà sul tema “Rimuovere lo stigma, promuovere la salute mentale”. Seguirà il workshop intitolato “Strumenti per la vita indipendente” con Stefano Polenta e Raffaele Tumino dell’Università di Macerata.
Venerdì 27 settembre, sessione dedicata all’ “Inclusione”. Alle 9.30 l’apertura con la lettura dedicata a “Leggi e servizi per le persone con condizioni di fragilità” tenuta da Vincenzo Falabella, presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap e componente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel). “La ricerca emancipatoria tra bisogni e diritti umani” è invece l’argomento che tratterà Michele Filiberto Falavigna, dell’Ufficio progetti esteri dell’Associazione italiana amici di Raoul Follereau (Aifo). Nel pomeriggio Katia Pinto, presidente della Federazione Alzheimer Italia, parlerà su “Le comunità amiche per gli anziani più fragili”. Concluderà la giornata il workshop sulle “Metodologie progettuali per l’inclusione” con Giovanni Gazzoli, dell’Ufficio progetti estero dell’Aifo.
La “Complessità” è il tema dell’ultima giornata, sabato 28 settembre. Alle 9.30 la lettura di apertura, di Raffaele Tumino dell’Università di Macerata, intitolata “La pedagogia della condivisione”. Il convegno chiuderà i lavori con la tavola rotonda “Niente su di noi senza di noi”.
«Questo evento – spiega il professor Marco Colizzi, del comitato scientifico organizzatore – vuole porre l’attenzione sull’importanza dei progetti di vita per le persone con bisogni complessi e sul ruolo degli educatori professionali. Questi professionisti, infatti, svolgono un’azione centrale nei percorsi di crescita ed inclusione, promuovendo il benessere globale della persona, valorizzandone le risorse individuali e creando opportunità di partecipazione sociale».