Cambiamenti climatici in Fvg: urgono interventi a lungo termine
Esperti a confronto al convegno sulle nuove frontiere dell’irrigazione nella pianura friulana
L’ALLARME DI ARPA FVG
“La temperatura media annuale in FVG sta salendo. E le proiezioni per il futuro ci parlano di estati ed inverni sempre più caldi. Bisogna agire sia come regione che come umanità intera, mediante risposte concrete e culturali che nascano dal confronto”. Il meteorologo Andrea Cicogna, funzionario ARPA FVG, lo ribadisce ad ogni incontro pubblico: bisogna svoltare con un drastico cambio di mentalità. Lo ha ripetuto anche giovedì mattina a Basiliano nella sua relazione sui cambiamenti climatici e il loro impatto sull’irrigazione in regione al convegno “Le nuove frontiere dell’irrigazione nella pianura friulana“, organizzato dal Consorzio di bonifica Pianura friulana presso il Consorzio Agrario del FVG. “Negli ultimi anni in FVG, a parità di piogge annuali, l’acqua nelle falde sta man mano scendendo – avverte -. Riguardo il dato stagionale (il più influente sul rifornimento idrico ad agricoltura, irrigazione e uso civile), invece, dalle Prealpi alla bassa friulana nell’arco temporale dal 1960 a oggi le piogge stanno diminuendo nel trimestre estivo in maniera importante, con una perdita circa 1,5 mm ogni anno. I dati sulla piovosità mensile con variazione percentuale rispetto alla media 1991-2020 mostrano in generale delle siccità abbastanza severe”.
GLI INTERVENTI DEL CONSORZIO DI BONIFICA P.F.
Lo sanno bene all’ente consortile presieduto da Rosanna Clocchiatti: “Vi è tutta una zona della pianura dell’alta friulana dove l’irrigazione non arrivava. Nel 2006 avevamo il 44% degli impianti a pressione, il resto a scorrimento; siamo arrivati nel 2024 con il 61% a pressione e 39% a scorrimento, segno che negli anni sono stati intrapresi percorsi di miglioramento. Abbiamo molti progetti (fra cui quello legato al canale SADE, opera che il mondo agricolo aspetta da sessant’anni) e finanziamenti, così come l’obiettivo di ammodernamento degli impianti già esistenti che hanno ormai cinquant’anni. Grazie a ANBI, Consorzio, associazioni di categoria e Regione in primis, siamo riusciti ad ammodernarli, ma c’è ancora molto da fare. Intraprenderemo percorsi pensati sul lungo termine che uniscano l’agricoltura di qualità alla tecnologia”.
URGONO INTERVENTI STRUTTURALI
Sembra anomalo parlare di risorse idriche in un momento in cui il clima sta dicendo tutt’altro, viste le grandi piogge degli ultimi mesi in tutta Italia e soprattutto in Emilia Romagna, “quando solo due anni fa eravamo in condizioni di siccità e acqua scarsissima, con falde ai minimi storici”, ha proseguito Clocchiatti, legandosi all’intervento del direttore tecnico del Consorzio, Stefano Bongiovanni, sugli interventi infrastrutturali previsti dall’ente. “Vaste porzioni del territorio non sono ancora coperte dall’irrigazione. E alla diminuzione della risorsa idrica disponibile per minore piovosità, corrisponde invece un aumento del fabbisogno agricolo. Prevediamo dunque tre grandi tipologie di interventi: misure strutturali, gestionali (diffusione del consiglio irriguo mediante app e implementazione del servizio Irriframe), incentivanti. Mai come in questo periodo abbiamo l’obbligo di pensare al futuro e renderlo realtà, utilizzando al meglio le ingenti risorse economiche stanziate”.
UNA SOLUZIONE STRATEGICA: IL CANALE SADE
Fra le misure strutturali del consorzio di bonifica, oltre alle trasformazioni irrigue, spicca la realizzazione di opere strategiche, in primis la costruzione di una condotta di collegamento tra il canale SADE e il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento per il recupero parziale della portata di scarico della centrale di Somplago. “Annullerebbe le cospicue perdite d’acqua che si verificano lungo gli attuali chilometri di percorso” ha evidenziato Bongiovanni. Il progetto è stato approvato già in via preliminare nel 2015 e definitiva nel 2023 e, finalmente, il 21 ottobre di quest’anno si è tenuta la prima riunione della conferenza dei servizi. “Prevediamo che nel gennaio 2025 la procedura autorizzativa possa completarsi positivamente per proseguire con le fasi di aggiudicazione e di realizzazione dell’opera. Quest’opera importante è finalizzata non solo all’ utilizzo irriguo del comparto agricolo, ma anche ad uso plurimo (in primis idropotabile e di produzione idroelettrica), ed apporterà benefici di natura ambientale, salvaguardando l’ecosistema della media pianura friulana”. Ulteriori interventi strutturali del consorzio riguarderanno l’ammodernamento della rete di adduzione e distribuzione, la creazione di piccoli invasi a beneficio delle culture di pregio e il passaggio da aspersione a goccia.
CONCLUSIONI
Un parterre di circa un centinaio di addetti ai lavori ha partecipato alla giornata di lavori tra cui Cristiano Melchior, presidente Coldiretti Udine, che, come rappresentante di associazione sindacale, ha sottolinea la vicinanza alle iniziative del Consorzio; Philip Thurn Valsassina, presidente Confagricoltura FVG e Udine, il quale ha rimarcato che all’aumento del fabbisogno idrico si dovrà pensare ad ulteriori soluzioni; Franco Clementin, presidente CIA; Ennio Benedetti, vicepresidente Copagri; il “padrone di casa” Gino Vendrame, presidente Consorzio Agrario FVG; Alberto Budai, presidente IV commissione consiglio regionale.
Tutti inoltre hanno convenuto sull’importanza che la condotta di collegamento tra il canale SADE e il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento avrà sul territorio, per la sua idoneità a raggiungere obbiettivi non solo del mondo agricolo, ma considerati prioritari dalle istituzione ai diversi livelli comunitari, statali e regionali. Francesco Vincenzi, presidente ANBI nazionale – associazione che raduna tutti i consorzi di bonifica d’Italia -, ha osservato come, “purtroppo, negli anni si sia sempre pensato a un modello di ricerca chiuso senza contatto col mondo agricolo e imprenditoriale”, sottolineando che vanno affrontate sfide come quella dell’adattamento ai cambiamenti climatici, “i cui dati fanno paura e mettono a rischio la sicurezza alimentare del Paese, ma spingono anche a progettare una visione comune con cui affrontarli a partire da strategie di prevenzione”.
Ha chiuso il convegno l’assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali e ittiche Stefano Zannier, che ha sollevato quesiti quali “la capacità biologica dei terreni e la resilienza rispetto agli stress idrici indotti dai periodi di siccità, che vanno incrementate. La maggiore richiesta parte da soggetti che non hanno acqua e ne vogliono avere; per aumentare la superficie agricola irrigabile, considerando la minore disponibilità di risorsa idrica, bisogna allora consumare di meno e in maniera più efficiente”.
INTERVENTI TECNICI
Sperimentazione, divulgazione e assistenza tecnica di ERSA in ambito irriguo (Michele Fabro, responsabile coordinamento delle attività di ricerca e sperimentazione presso ERSA)
Le sperimentazioni riguardano il confronto fra metodi diversi di irrigazione e concimazione, volti soprattutto alla coltura del mais e finalizzati a fornire informazioni agli agricoltori per evitare stress idrico e micotossine. Per lo stress idrico della viticoltura in FVG è appena partito uno studio su nuovi tipi di portainnesto in base alle varietà e una valutazione quali-quantitativa dell’impatto sulla pianta (Progetto Irrigavit). Viene impiegata anche la piattaforma ICT “AgriCS”, che mediante simulazioni di scenari permette di sviluppare le scelte ideali a seconda del caso in ambiti come i piani di concimazione e di fertirrigazione.
La piattaforma IRRIFRAME per il consiglio irriguo (Gioele Chiari, funzionario CER – Canale Emiliano Romagnolo)
Unione fra esperienza e tecnologia, la piattaforma IRRIFRAME ha radunato tutte le conoscenze dei centri di ricerca ancor prima di Internet e, negli anni, le ha trasformate in uno strumento semplice da utilizzare per creare la migliore ricetta fertirrigua per ciascun agricoltore. Essa acquisisce tutti i dati dai consorzi locali di tutta Italia che, integrati con informazione specifiche fornite dagli agricoltori, restituisce preziosi consigli a livello irriguo, di nutrienti e di sostenibilità economica. Proprio per le sue caratteristiche, IRRIFRAME è stata utilizzata all’interno dei PSR per offrire agli agricoltori sostegno nella conversione a metodi più sostenibili di coltivazione.
Soluzioni tecniche ad alta efficienza per l’irrigazione dei seminativi (Marco Tommasini, responsabile settore irrigazione Consorzi Agrari d’Italia)
Per ottenere il massimo degli impianti di irrigazione occorre un impianto efficiente e uniforme, conoscerne la pluviometria reale e il fabbisogno idrico ella pianta, infine aggiungere le tecniche di fertirrigazione. Si sono approfondite allora le migliori soluzioni specifiche legate a tali aspetti (scelta degli erogatori, spaziatura gocciolatori, sensoristica), con un focus sulla fertirrigazione come metodo per risparmiare e ridurre concime, i cui migliori risultati e minori spese si sono visti nel 2024 rispetto all’anno precedente. Vi è infine l’obiettivo di conseguire un sistema integrato convogliabile in un’unica app con tutti i dati necessari che unisca automazione, sensoristica e supporto decisionale.
Foto anteprima: Zannier Clocchiatti Vincenzi