E’ pubblico il nuovo bando di gara per la gestione del Caffè Contarena
Il bando per la gestione dello storico caffè del centro storico udinese è presente sulla piattaforma eAppalti, visibile sul sito del Comune di Udine. Fra le novità l’apertura per un totale di 72 ore settimanali e 15 giorni di chiusura all’anno
Il Comune di Udine pubblica il nuovo bando per la gestione dello storico Caffè Contarena con alcune importanti novità circa la gestione del servizio e i requisiti richiesti agli operatori economici partecipanti.
“Sono stati rielaborati gli atti di gara con l’obiettivo di renderli più appetibili per quei soggetti che hanno un potenziale dal punto di vista economico e turistico, grazie a proposte più flessibili e in linea con il mercato della somministrazione e della ristorazione. Abbiamo avuto un’attenzione particolare nel rendere più comprensibili le complesse procedure delle gare pubbliche, le loro regole e l’uso delle nuove piattaforme”, ha spiegato l’Assessore al Patrimonio Gea Arcella. “Dopo anni travagliati vogliamo restituire il Caffè Contarena alle cittadine e ai cittadini udinesi, con un’offerta rispettosa della tradizione del locale che non solo arricchisca il centro storico, ma che concorra anche al posizionamento di Udine per quanto riguarda i flussi turistici”.
Le novità
Il comune di Udine ha apportato alcune modifiche nei requisiti chiesti in sede di domanda rispetto al precedente bando, che aveva visto un unico partecipante. Perciò, in risposta alle esigenze del mercato e per promuovere una partecipazione più ampia da parte dei soggetti economici, gli atti del bando sono stati rielaborati al fine di migliorarne l’accessibilità e il coinvolgimento degli operatori.
Tra le novità principali, il nuovo bando introduce una maggiore flessibilità per quanto riguarda l’orario di apertura, che sarà organizzato su base settimanale e non giornaliera, come previsto in precedenza. Agli operatori economici saranno richieste un totale di 72 ore settimanali, anziché le 14 giornaliere previste dal precedente bando. Con questo cambiamento l’amministrazione intende consentire ai candidati di proporre un ‘offerta pianificata secondo le proprie risorse, rispondendo meglio alle esigenze della clientela.
Inoltre, sarà possibile chiudere l’attività dello storico caffè per un totale di 15 giorni all’anno, permettendo così una gestione più sostenibile e adattabile al personale e alle strutture.
“Il nuovo bando, che rimane una concessione di servizi e non una semplice locazione di beni, è maggiormente flessibile e più aperto all’iniziativa degli operatori economici, che nella loro proposta potranno certamente discostarsi dal business plan richiesto dal Comune, purché dal piano economico e finanziario dell’offerta emerga tanto la qualità che la sostenibilità del progetto nell’arco dei 9 anni”, spiega l’Assessore Arcella.
Agli operatori economici sarà possibile partecipare anche in forma “associata” tramite il raggruppamento temporaneo di impresa o subappaltando parte dei servizi richiesti.
Il bando per la gestione dello storico locale udinese per 9 anni è stato pubblicato sul portale delle stazioni appaltanti della Regione. I documenti sono visibili sul sito del Comune di Udine e sul portale E Appalti della Regione all’indirizzo eAppalti.regione.fvg.it.
Saranno disponibili per 46 giorni, fino al 20 dicembre 2024, quando scadrà la possibilità per gli operatori economici di fare domanda per la gestione.
Alla gara potranno partecipare anche operatori europei che risponderanno ai requisiti richiesti. L’obiettivo dell’amministrazione udinese, come ribadito dall’Assessore al Patrimonio Gea Arcella, è quello di restituire un luogo storico della città ai cittadini e ai tanti turisti, prendendo ispirazione da quelli che sono i più famosi caffè storici italiani e stranieri.
Cosa si può proporre
Il bando prevede che l’operatore articoli la propria offerta proponendo in primis, obbligatoriamente, un servizio di bar caffetteria, enoteca e pranzi veloci, con particolare riguardo al servizio di somministrazione bevande e snack. Starà ad ogni imprenditore ampliare la possibile proposta con servizi ulteriori, ad esempio la ristorazione e l’organizzazione di eventi culturali e musicali. Sarà valorizzata in fase di valutazione delle offerte anche l’utilizzo dei prodotti locali, in particolare a marchio DOP, IGP e STG, che potranno anche essere promossi tramite la vendita ai clienti.
L’immagine del locale dovrà essere adeguata al complesso monumentale in cui il Caffè è inserito, preservandone anche il nome storico a cui si potrà aggiungere l’indicazione della propria denominazione preceduta dalla parola “gestione”. Gli allestimenti interni ed esterni, come annunciato anche in precedenza, dovranno tenere conto del contesto storico architettonico e artistico e dovranno essere in sintonia con gli ornamenti del locale. Il Comune punta però soprattutto sulla qualità del servizio che dovrà essere adeguato l’importanza e alla tradizione del caffè: il personale dovrà essere capace di offrire un servizio qualificato a clientela italiana e straniera. Per quanto riguarda l’abbigliamento, questo dovrà essere consono alla storicità del Caffè, tuttavia nel nuovo bando non sono richiesti indumenti specifici.
I canoni
Il rapporto sarà regolato da una concessione di servizi. La concessione, disciplinata dal nuovo Codice degli Appalti, non si limita a regolamentare l’utilizzo degli spazi, ma anche il servizio che verrà offerto alla clientela. Le cifre da corrispondere al Comune di Udine rimangono le stesse contenute nel precedente bando, già cambiate rispetto alla precedente gestione, in virtù della tipologia di concessione ma anche del meccanismo concepito dal Comune per favorire l’avvio dell’attività dell’operatore. Il canone mensile a base di gara equivale a 4.845 euro, ma è suscettibile di rialzo, proposto in sede di gara dal contraente, che sarà valutato in ottica di attribuzione del punteggio.
Il Comune in ogni caso ha previsto un meccanismo di canoni crescenti per il quale il gestore corrisponderà il 50% del canone offerto per il primo anno, il 70% per il secondo e il 90% il terzo anno. Una scelta dettata dall’esigenza di favorire l’insediamento dell’attività e la necessaria fidelizzazione della clientela, dopo chiusura di due anni.