“Lasciate che il Tagliamento scorra libero!”
Il Re dei fiumi alpini è ancora una volta in pericolo: nuove grandi opere minacciano la sua integrità residua.
A seguito dell’appello degli esperti internazionali, 800 residenti in 35 diversi paesi, le associazioni regionali Foce del Tagliamento, Legambiente FVG, Lipu FVG e WWF FVG rilanciano questo messaggio attraverso una petizione trilingue, mirata ad ampliare il sostegno non solo nel nostro paese ma anche nei paesi vicini, come Austria e Germania.
La petizione sottolinea l’importanza che il fiume possa continuare a scorrere libero nel medio corso, dove mantiene caratteristiche ormai perdute altrove, come un ampio letto ghiaioso, canali intrecciati e isole fluviali, un grande volume di acque sotterranee e un mosaico di ambienti di straordinario valore. Un ecosistema unico non solo per le comunità locali, ma anche per i cittadini della nostra Regione, per l’Europa e il mondo intero, e soprattutto per le generazioni future.
La petizione evidenza anche che questo prezioso ecosistema è a rischio a causa di possibili interventi strutturali che NON “metteranno in sicurezza dalle alluvioni”. Da decenni, vari progetti per la gestione del rischio di alluvioni nel tratto terminale del fiume minacciano la sua parte di maggiore valore ambientale: casse di espansione (poi scartate), traverso di Pinzano (accantonata) e infine la pianificazione di un doppio intervento: il “ponte-traversa” tra Spilimbergo e Dignano e una cassa fuori alveo a Varmo
Questi interventi non “metterebbero in sicurezza” il territorio, lasciando comunque un rischio residuo. Ciò che è certo è la perdita di uno degli ecosistemi fluviali più rari dell’arco alpino, con gravi interferenze nella dinamica naturale del fiume, pesanti impatti sul paesaggio e sulle possibilità di fruizione del fiume.
La petizione richiama la necessità di esplorare Alternative Basate sulla Natura: intervenire in un ecosistema così raro richiede una valutazione attenta di tutte le alternative possibili, degli impatti e dei benefici, con scelte condivise con la popolazione. Le alternative alle casse d’espansione esistono e devono essere esplorate, cosa mai fatta negli ultimi 50 anni, come restituire spazio al fiume e far transitare una parte della portata di piena attraverso canali scolmatori esistenti o nuovi.
La petizione conclude con delle richieste che verranno recapitate ai decisori quali:
La tutela delle caratteristiche naturali del Tagliamento, “Re dei fiumi alpini”, per le generazioni presenti e future
La valutazione di tutte le possibili alternative basate sulla natura, per la gestione del rischio di alluvioni e l’adattamento ai cambiamenti climatici
L’attenzione ai numerosi dati scientifici prodotti da università ed enti di ricerca di tutta Europa
Un’ampia partecipazione pubblica nelle decisioni sulla pianificazione e gestione del Tagliamento