A sorpresa la superstar del balletto Iana Salenko arriva al Verdi di Trieste
A sorpresa la nuova produzione del Don Quixote della SNG OPERA IN BALET DI LJUBLJANA, dal 30 novembre al 6 dicembre al TEATRO VERDI di TRIESTE verrà impreziosita, per le prime 3 recite (30 nov, 1 e 3 dic) dalla superstar del balletto, l’étoile ucraina IANA SALENKO, prima ballerina del Balletto di Berlino, che ha fatto il suo debutto nel 2013 alla Royal Opera House proprio nel ruolo di Kitr
La fiaba romantica, buffa e a tratti dolente di Don Chisciotte in uno dei più fortunati e spettacolari balletti di tutti i tempi, dalla corte zarista fino ai giorni nostri, nella nuova colorata coreografia della star Denis Matvienko con la regia di Renato Zanella per un fuoco di potenza muscolare, eleganza e garbata ironia che lascerà tutti sorpresi al suo arrivo al Verdi di Trieste a poche settimane dal travolgente successo a Lubiana. Sul podio dell’Orchestra del Verdi l’affermato direttore belga Ayrton Desimpelaere, bacchetta già stimata e ben conosciuta a Trieste, ad affrontare una partitura ricca d’impeto brillante e momenti di intenso lirismo.
Liberamente ispirato ad uno dei romanzi più famosi della letteratura mondiale, il Don Chisciotte di Cervantes, amato da adulti e piccini per le sue infinite chiavi di lettura, da quella comica a quella metaforica, il balletto Don Quixote è una delle sedici opere di uno dei compositori più misteriosi di tutta la storia della musica, Aloisius Ludwig Minkus, di cui ignoriamo sia la nazionalità sia la data di morte. Ciò che invece sappiamo di lui è la brillante carriera che da Vienna lo portò nella Russia zarista prima come direttore dell’orchestra privata del principe Nikolai Yusupov, figura mitologica per cultura, ricchezza e sfarzo regale, la cui collezione incredibile di gioielli oggi smembrata, si ritrova tra i tesori di tutte le Corti d’Europa; poi al Bolshoi e infine compositore di balletti per i teatri imperiali di San Pietroburgo. Per il Teatro Bolshoi di Mosca nacque appunto il Don Quixote che sin da subito ottenne un durevolissimo successo per la sapiente commistione di sentimenti forti e diversi, dall’amore romantico all’umorismo fino alla malinconia generata dall’hidalgo triste, eterno sognatore e perdente per antonomasia; ma la fama del titolo nasce anche dalle infinite difficoltà che ne fanno uno dei balletti più sfidanti e flamboyant del repertorio classico, vero banco di prova sia per le prime parti sia per l’intera compagnia. A completare gli elementi popolari del Don Quixote vi è inoltre la forte coloritura spagnoleggiante, vero trionfo di toreri, zigani e quell’immaginario di colore, calore e passione che fu la cifra mitica della Spagna folklorica nell’arte delle Corti ottocentesche.
La produzione di Lubiana inoltre ha il merito di aver accorciato il balletto liberandolo da parti oggi forse troppo desuete per il gusto del pubblico odierno, rafforzando invece i tratti più attraenti e di immediata comprensione del titolo, sottolineando infatti l’aspetto comico, lo sfarzo dei costumi, il colore brillante di favola e la spettacolarizzazione dei passaggi di maggiore potenza, precisione, velocità e quindi difficoltà.
La storia, incentrata sull’amore contrastato tra i giovani Kitri e Basilio, vede Don Chisciotte e il suo fido scudiero Sancho Panza come motore involontario dell’azione ed al contempo come fil rouge del racconto, che musicalmente si sviluppa attraverso un ben congegnato sistema di motivi musicali ricorrenti nella caratterizzazione dei singoli personaggi, rendendo l’insieme compatto ed immediatamente godibile anche ai neofiti.
La giovane ed internazionale compagnia di danza di Lubiana con ben undici nazionalità rappresentate fra cui otto italiani, cresciuta negli anni dal suo direttore artistico Renato Zanella, personaggio chiave del balletto europeo sin dalla sua lunga esperienza alla testa di Vienna, giunge a Trieste reduce dal travolgente successo del titolo a Lubiana, dove hanno ricevuto scroscianti appalusi a scena aperta e ripetute chiamate in proscenio a tutte le recite, a conferma di un lavoro classico di grande fascino sul pubblico di oggi.
La ballerina ucraina Iana Salenko è la prima ballerina del Berlin State Ballet. Ha fatto il suo debutto al Royal Ballet come Guest Artist nel 2013 come Kitri (Don Chisciotte ). Da allora è tornata a ballare Kitri e Odette/Odile ( Il lago dei cigni ) e nella stagione 2015/16 balla Giulietta ( Romeo e Giulietta ), Tchaikovsky Pas de deux, Giovane ragazza (I due piccioni ), Fata Confetto ( Lo Schiaccianoci ) e Giselle con il Royal Ballet.Salenko è nata a Kiev e si è formata alla Pisarev Ballet School, Donetsk, diplomandosi nel 2000. È stata membro del Donetsk Ballet 2000-02 prima di entrare a far parte del Kiev Opera Ballet come preside. È entrata a far parte del Berlin State Ballet nel 2005 come demi-solista, promossa a solista nel 2006 e principale nel 2007. I suoi ruoli a Berlino hanno incluso Cenerentola di Vladimir Malakhov, Principessa Aurora (La bella addormentata nel bosco di Malakhov), Marie (Lo schiaccianoci di Patrice Bart) , Olga (Onegin di John Cranko), Tchaikovsky Pas de deux , Sylphide di Peter Schaufuss e Romeo e Giulietta di Cranko . I suoi numerosi premi includono i primi premi ai Concorsi Internazionali di Balletto di Helsinki e Nagoya nel 2005.Salenko si esibisce regolarmente come artista ospite in tutto il mondo, con impegni tra cui Kitri a Firenze, Monaco, Mosca e Roma, Principessa Aurora a Essen e Bratislava, Odette/Odile (Il lago dei cigni ) a Bratislava e la Fata Confetto in Slovenia.