La Scuola Mosaicisti del Friuli regala due stemmi a mosaico a Klagenfurt
A Klagenfurt, in Kramergasse, centrale piazza della cittadina austriaca, da pochi giorni fanno bella mostra due nuovi mosaici: si tratta degli stemmi di Lignano Sabbiadoro e di Capodistria-Koper (Slovenia).
In una composizione pavimentale raggiata sono infatti riportati gli stemmi di tutte le numerose città gemellate con Klagenfurt tra cui Gorizia, Nova Gorica (Slovenia), Wiesbaden (Germania), Tarragona (Spagna), Rzeszów (Polonia), Dušanbe (Tagikistan), Černivci (Ucraina), Gladsaxe (Danimarca), Laval (Canada)…
I due nuovi stemmi, realizzati in mosaico con la tecnica del rovescio su carta, in materiali naturali, sono opera della Scuola Mosaicisti del Friuli che ne ha anche curato la posa in loco, recentemente effettuata da parte dei maestri mosaicisti Luca De Amicis e Marco Mezzanotte.
Lo stemma di Lignano Sabbiadoro è facilmente riconoscibile tra gli altri della piazza per la presenza della spirale su campo blu e giallo, simbolo del mare e della spiaggia. Lo stemma di Capodistria mostra un sole raggiato su campo azzurro.
Numerosi gli apprezzamenti ricevuti dall’Amministrazione di Klagenfurt in particolare dal sindaco Christian Scheider e dal vicesindaco Alois Dolinar che non hanno mancato di far visita ai maestri mosaicisti in lavoro.
Il “gemellaggio” è stato ideato in Europa attorno al 1950 e nasce con lo scopo di creare relazioni non solo economiche, ma soprattutto culturali e sociali dove l’auspicio è che le comunità delle città gemellate creino rapporti duraturi di scambio, crescita e sviluppo. Rappresenta una forma di collaborazione, sancita da una stipula ufficiale, che supporta “l’integrazione europea promuovendo il dialogo interculturale, lo scambio di esperienze, conoscenze e valori, il confronto costruttivo di opinioni e l’arricchimento reciproco, contribuendo quindi alla definizione dell’identità comune europea”.
Significativo che gli stemmi, che documentano ai cittadini e ai turisti di Klagenfurt le relazioni europee, e non solo, del capoluogo carinziano, siano realizzati a mosaico: certo quest’arte risponde alle richieste di conservazione e durata necessarie a un’opera esposta all’aperto, ma è anche espressione di un passato dove i confini nazionali per necessità venivano superati e le capacità dei mosaicisti friulani diventavano il miglior lasciapassare per muoversi all’interno in un’Europa che ne riconosceva il valore.
Foto: i maestri mosaicisti con il sindaco di Klagenfurt e rappresentanti dell’amministrazione