Fusione nucleare, meeting europeo all’Ateneo di Udine
Impegnati i ricercatori del Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura. Fusione nucleare, meeting con cento ricercatori europei all’università di Udine, confronto sui progressi scientifici del prototipo europeo di reattore a fusione del progetto Eurofusion
Oltre cento ricercatori europei, impegnati negli studi sul prototipo europeo di reattore nucleare a fusione, hanno partecipato recentemente all’Università di Udine al meeting periodico del consorzio Eurofusion che segue il progetto. Il reattore nucleare a fusione è una delle soluzioni tecnologiche più promettenti per la produzione di energia pulita e sostenibile. Obiettivo dell’incontro, durato cinque giorni, era un confronto fra gli studiosi per valutare i progressi scientifici conseguiti, ognuno nel suo settore. Il meeting si è aperto con i saluti del rettore, Roberto Pinton, e del direttore del Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura, Alessandro Gasparetto, che lo ha organizzato.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura dell’Ateneo friulano, impegnato con i gruppi di ricerca di Tecnologie e sistemi di lavorazione, rappresentato da Marco Sortino ed Emanuele Vaglio, e di Scienza e tecnologia dei materiali, rappresentato da Alex Lanzutti, con il Dipartimento di Ingegneria e architettura dell’Università di Trieste, rappresentato da Massimiliano Gei e Domenico Marzullo, promotore della collaborazione, oltre che system design lead in Eurofusion e coordinatore dell’attività di ricerca per il Consorzio di ricerca per l’energia, l’automazione e le tecnologie dell’elettromagnetismo (Create).
I ricercatori dell’Università di Udine hanno presentato significativi contributi sull’ottimizzazione e lo studio di fabbricazione di componenti del divertore. Si tratta di un elemento, posto all’interno della camera di reazione, deputato allo smaltimento del calore e “bersaglio” delle linee di campo magnetico che confinano il plasma. Inoltre, sull’ottimizzazione dei processi di produzione additiva per la lavorazione di materiali di nuova generazione e sullo studio del comportamento meccanico degli acciai prodotti con queste tecnologie nelle condizioni di funzionamento del reattore.
L’incontro si è concluso con una visita ai laboratori dell’Uniud Lab Village, il polo di ricerca avanzata dell’Ateneo. La struttura ha suscitato grande interesse tra i partecipanti per le opportunità scientifiche offerte da un ambiente altamente innovativo e orientato alla collaborazione internazionale.
«È motivo di grande orgoglio per il Dipartimento – sottolinea il direttore Alessandro Gasparetto – aver contribuito all’organizzazione del meeting di un progetto di ricerca così rilevante per le ricadute che potrà avere sul futuro dell’intera umanità. Siamo poi estremamente soddisfatti di aver potuto mostrare ai partecipanti le facilities del nostro Dipartimento e, in particolare, i laboratori dell’Uniud Lab Village che da anni svolgono ricerca di alto livello in vari settori dell’ingegneria e costituiscono un asset importante per la partecipazione dei nostri docenti e ricercatori a progetti di ricerca avanzata» conclude Gasparetto.
«Siamo estremamente soddisfatti del livello di partecipazione al meeting ed entusiasti per i risultati scientifici presentati dal gruppo – spiega Emanuele Vaglio –. Questo evento è stato un momento fondamentale per il monitoraggio dell’avanzamento dei lavori, la condivisione delle conoscenze, la sollecitazione di idee innovative e il rafforzamento della collaborazione tra i ricercatori impegnati nella realizzazione della fusione nucleare, una sfida scientifica e tecnologica senza precedenti. È stato emozionante vedere l’entusiasmo e la dedizione del team riunito qui a Udine. L’Università di Udine, con le sue infrastrutture e competenze, sarà un partner di riferimento per il futuro della ricerca in questo campo».
Per Marco Sortino «questo evento è un ulteriore passo in avanti importante della collaborazione tra le università di Udine e di Trieste sul tema dello sviluppo delle nuove tecnologie di lavorazione. Nel 2016 venne fondato il Laboratorio di Meccatronica avanzata Lama Fvg, progetto in collaborazione tra gli atenei regionali, e oggi i risultati delle attività di ricerca condotte nel laboratorio trovano applicazioni in molti campi industriali e della ricerca, come la fusione nucleare. Ritengo questo davvero rappresenti un ottimo esempio di come il nostro territorio, se lavora in maniera sinergica e coesa, possa affrontare da protagonista sfide cruciali per il futuro come l’energia sostenibile, la transizione energetica, Industria 5.0».
Alex Lanzutti evidenzia come sia «stato un incontro di notevole successo che ha portato a Udine la discussione su temi di ricerca inerenti a una delle tecnologie all’avanguardia per la produzione energetica e su cui si vuole puntare per il futuro. In particolare, l’iniziativa ha mostrato che l’Università di Udine, in particolar modo il Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura, è presente e attivo su tali tematiche grazie alla sinergica collaborazione dei gruppi di scienza e tecnologia dei materiali metallici e di tecnologie e sistemi di lavorazione. Le attività svolte dai ricercatori del dipartimento sono state rilevanti per la discussione scientifica. Da non dimenticare l’apprezzamento dei partecipanti per la visita dei laboratori al Lab Village, che si è ulteriormente mostrato un fiore all’occhiello anche per ospiti internazionali. L’incontro, inoltre, ha consentito di avviare ulteriori rapporti di ricerca sia con realtà nazionali che internazionali».
Foto anteprima: Da sinistra Marco Sortino, Roberto Pinton, Alessandro Gasparetto e Alex Lanzutti