Rogge e difesa idraulica: lavori su 60 km di corsi d’acqua
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Manutenzione necessaria per i torrenti Cormor, Zellina, Stella, Corno, Aussa, Natissa
Garantire maggiore sicurezza idraulica e mitigare il rischio di allagamenti, grazie a una regolare manutenzione e ad interventi ad hoc su determinate zone maggiormente a rischio. È l’obiettivo dei lavori di manutenzione che stanno interessando rogge e corsi d’acqua della bassa pianura, finanziati dalla Direzione Ambiente della Regione FVG e affidati al Consorzio di bonifica pianura friulana; si tratta di interventi necessari che tengono conto, naturalmente, anche del contesto paesaggistico e ambientale.
“I torrenti Cormor, Zellina, Stella, Corno, Aussa, Natissa svolgono una funzione idraulica essenziale – spiega il direttore dell’ente di bonifica, Armando di Nardo -, poiché raccolgono e smaltiscono le acque meteoriche e superficiali di vaste aree urbane, industriali e agricole. La crescente urbanizzazione rende necessaria la loro manutenzione per ridurre il rischio di allagamenti, con relativi danni ingenti agli abitati e grave compromissione dello sviluppo economico dei territori coinvolti”. La maggior parte dei corsi d’acqua oggetto di intervento finora non sono stati gestiti con regolarità. Risultato: le alberature presenti diventano un potenziale pericolo, tant’è che sono frequenti gli effetti di piena con tracimazioni, allagamenti e danneggiamenti alle opere idrauliche di contenimento costituite da sponde e arginature in terra.
Il Cormor, ad esempio, partendo dall’abitato di Buia raccoglie, lungo il suo percorso, le acque di diversi comuni della media e bassa pianura fino a raggiungere la laguna di Grado e Marano. Nel secondo dopoguerra il tratto della bassa pianura è stato contenuto tra arginature artificiali in un alveo che oggi, a causa della crescente urbanizzazione del territorio, dell’incremento delle attività economiche e della variazione dell’uso del suolo, è in grado di far transitare in sicurezza solamente una piccola parte della portata del suo bacino idraulico. La Direzione Ambiente della Regione ha lungamente studiato le problematiche, e ha infatti recentemente finanziato l’ampliamento della cassa di espansione e completato l’innalzamento del ponte di Basaldella, indicando come prioritaria la necessità di costruire uno scolmatore da 100 mc/sec collegato con il torrente Torre.
“L’attività di manutenzione delle rogge e dei fiumi della Bassa pianura friulana, la cui difesa idraulica è particolarmente fragile e delicata, costituisce uno dei nuovi compiti recentemente affidati al Consorzio dall’assessorato regionale alla difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, a tutela dell’ambiente e del territorio – spiega la presidente dell’ente consortile Rosanna Clocchiatti -. Oltre alla professionalità e alla competenza della nostra struttura, è di grande importanza la capacità di relazionarsi con i diversi enti chiamati a valutare i lavori e a rilasciare le autorizzazioni di competenza. E’ stato un lavoro sinergico che ha portato a registrare positivi effetti nel territorio sotto molteplici aspetti”.
“Gli interventi richiesti dalla Regione e progettati dal Consorzio di Bonifica interessano circa 60 km del reticolo idraulico – evidenzia l’ingegner Massimo Ventulini, responsabile della manutenzione -, e prevedono l’abbattimento o il taglio di piante secche o pericolanti, la pulizia della vegetazione infestante (rovo, ligustro), la rimozione di specie aliene (quelle autoctone saranno conservate) come robinie e bambù. Verranno effettuate nuove piantumazioni per incrementare il corridoio ecologico dei corsi d’acqua privi di vegetazione, migliorandone così l’aspetto paesaggistico. Per garantire il rispetto ambientale – conclude Ventulini -, il Consorzio ha attuato le migliori pratiche forestali per la gestione della rete di rogge e canali, condivise preliminarmente con i vari enti competenti che hanno rilasciato le necessarie autorizzazioni, e ha incentivato il riutilizzo del materiale vegetale proveniente dalle manutenzioni. Importante, infine, è stata la collaborazione offerta dal Corpo forestale regionale, che ha indicato le corrette modalità di esecuzione dei lavori assistendo agli interventi in prossimità delle zone di particolare tutela ambientale”.
“Lo sforzo progettuale ed economico per tali interventi, trascurati da anni – chiude il direttore Di Nardo -, riporteranno i corsi d’acqua a svolgere la loro funzione idraulica, assicurando una maggiore sicurezza del territorio. Dovrà però essere seguito da un piano di manutenzione ordinaria, altrimenti in pochi anni si ripresenterebbero nuovamente le condizioni di rischio. Se eseguiti regolarmente, oltre ad avere un limitato peso economico i lavori ordinari assicureranno costantemente una migliore funzione idraulica e una costante mitigazione del rischio ai territori”.