Le Bcc del Friuli Venezia Giulia chiudono il 2020 con un utile lordo di 44 milioni di euro
Costituita l’Associazione regionale
Un sistema bancario sano e solido, che, anche nel difficile anno della pandemia, ha registrato numeri in crescita significativa, indici patrimoniali di grande garanzia e soprattutto ha aumentato il proprio sostegno al territorio. È quanto emerge dal bilancio 2020 delle 10 Banche di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia (6 aderenti al Gruppo bancario cooperativo Cassa Centrale Banca e 4 al Gruppo bancario cooperativo Iccrea), che «con i loro numeri e la loro natura di banche locali – osserva il presidente della Federazione, Luca Occhialini –, attestano la vitalità e la crescita di un sistema caratterizzato da ritmi superiori al resto dell’industria bancaria». Una realtà confermata dall’incremento del numero dei soci, passato dai 76.000 del 2019 agli 83.000 del 2020, e degli impieghi alla clientela, che hanno superato i 7 miliardi di euro con un aumento del 12,4% rispetto all’anno precedente.
Dai dati di bilancio aggregato delle 10 banche al 31 dicembre 2020 emerge un utile lordo di 44 milioni di euro; una raccolta globale di 13 miliardi di euro (in aumento del 10,4%), di cui 8,9 di raccolta diretta dalla clientela; un patrimonio che ha superato il miliardo (+7,30%) con il coefficiente CET1, il parametro di solidità patrimoniale delle banche, ampiamente superiore al 20%, ricordando che la media del sistema bancario italiano è del 14%. Al 31 dicembre 2020 gli istituti contavano 400 mila clienti (+10%) e operavano in Friuli Venezia Giulia con 255 sportelli (nel 2019 erano 244) e più di 1500 collaboratori, che ne fanno la prima realtà bancaria in regione per presenza sul territorio.
«Nel difficile tempo della pandemia da Covid-19, gli istituti del credito cooperativo regionale hanno dimostrato ancora una volta di essere autentiche banche di comunità, rispondendo con immediatezza alla chiamata in favore di soci, famiglie e imprese, e supportando con molteplici interventi il sistema sanitario regionale, impegnato a fronteggiare l’emergenza in corso», dichiara il vicepresidente della Federazione, Luciano Sartoretti. Sono stati erogati quasi 4 milioni di euro a sostegno del territorio, a favore di associazioni ed enti attivi in campo sanitario, sociale, civico, culturale e sportivo.
Forte di una serie di indicatori positivi, le 10 BCC guardano al futuro con ottimismo, anche nel segno del rinnovamento. Infatti, hanno voluto distinguere gli ambiti di operatività dando la veste giuridica più idonea: un ambito operativo di prevalente gestione immobiliare e di limitati servizi, che farà capo all’attuale Federazione, ed un ambito di attività istituzionale e di rappresentanza con la costituzione, agli inizi di gennaio, dell’Associazione Regionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Artigiane, Zadružne banke del Friuli Venezia Giulia, che aderisce all’associazione nazionale di categoria Federcasse e a Confcooperative. Il nuovo organismo, che riunisce tutti e 10 gli istituti, è nato per favorirne lo sviluppo, l’attività di formazione, la promozione delle specificità identitarie del credito mutualistico, nonché la revisione cooperativa. Vi possono aderire enti che promuovono e sviluppano la cooperazione; ne fa già parte il FondoSviluppo FVG S.p.A. «La Federazione si è sempre caratterizzata per una forte identità d’insieme. Con l’avvio dell’operatività dell’Associazione, il nostro sistema, che condivide le sorti dei territori di cui è espressione, potrà realizzare ulteriori iniziative utili all’intera comunità regionale nel solco della crescita sostenibile e della tradizione mutualistica-cooperativa. Quest’ultima, riconosciuta e più volte ribadita dai tanti provvedimenti normativi e regolamentari, conferma la finalità sociale dei finanziamenti delle BCC, in quanto destinati per almeno il 95% all’interno della zona di competenza, secondo una geo-circolarità tra raccolta e impieghi che solo le BCC interpretano. A questo si aggiunge che le attività di rischio delle BCC sono assunte almeno per il 50% a favore dei soci secondo il principio della prevalenza, esempio questo di concreta applicazione della mutualità», conclude Occhialini.