CiviBank e FEduF (ABI) spiegano agli studenti del FVG i vantaggi della moneta elettronica con “Pay like a Ninja”
Il percorso formativo messo a disposizione da CiviBank ha coinvolto oltre 120 studenti di sette classi delle scuole superiori con un evento online
Sensibilizzare i giovani a un uso consapevole del denaro che, grazie alla tecnologia e ai nuovi dispositivi può oggi essere scambiato online in tempo reale e allo stesso tempo controllato per verificare in ogni momento come è stato
speso: con questo obiettivo Pay like a Ninja, l’iniziativa realizzata da CiviBank e FEduF (ABI) rivolta agli studenti delle scuole secondarie di II grado del territorio, ha condotto circa 120 ragazzi e ragazze alla scoperta delle nuove forme di moneta e pagamenti elettronici, dalle carte alle app ai portafogli elettronici, illustrando i processi collegati alla dematerializzazione del denaro e le innovative frontiere del digitale, affinché siano consapevoli nell’utilizzo dello stesso.
D’altra parte, secondo i dati presentati da Nomisma, sono sempre più diffusi gli strumenti di pagamento alternativi al contante (circa 15,4 milioni le carte di credito attive in Italia e 57,2 milioni le carte di debito) e se consideriamo il numero di transazioni effettuate con carte di credito, queste sono cresciute, nel 2019, del 15,5% rispetto all’anno precedente superando 1,2 milioni di unità per un valore complessivo di oltre 87 miliardi di euro. Molto utilizzata
anche la carta di debito per acquisti su POS che nel 2019 hanno generato un valore superiore ai 130 miliardi di euro e delle carte di credito prepagate il cui numero di operazioni aumenta del 31,2% rispetto all’anno precedente.
“Di fronte a questi numeri – commenta Daniele Degano – Responsabile Ufficio Prodotti e Servizi di CiviBank– facilitare la trasmissione di informazioni corrette alle nuove generazioni su tematiche di natura finanziaria e favorire lo sviluppo della consapevolezza nei nostri ragazzi e nelle nostre ragazze, rientra nelle attività che Civibank porta avanti con la coscienza di ricoprire, oltre a un ruolo economico, un importante ruolo sociale”.
L’attuale situazione che stiamo vivendo sta sottolineando infatti la necessità di concentrarsi sull’importanza dell’alfabetizzazione finanziaria, che in Italia presenta attualmente alti margini di miglioramento. Pay like a Ninja, il programma didattico realizzato con il supporto di NEXI, conduce gli studenti alla scoperta delle nuove forme di moneta e pagamenti elettronici, dalle carte di credito fino alle nuove frontiere digitali come le app che permettono
di scambiare il denaro attraverso gli smartphone. Spesso i ragazzi, legati all’approccio tradizionale delle famiglie italiane, considerano il contante più sicuro e gestibile rispetto alla moneta elettronica, che vedono come qualcosa di incontrollabile e pericoloso perché non ne conoscono le caratteristiche di sicurezza, sostenibilità, tracciabilità e legalità.
L’urgenza sul fronte dell’educazione finanziaria dei giovani, specialmente sul tema dei pagamenti alternativi al contante, è confermata dall’indagine realizzata da BVA-Doxa nel 2019 in collaborazione con FEduF su 500 ragazzi tra i 18 e i 25 anni sulla loro relazione con il denaro dematerializzato. Nel complesso, il 39% dei loro pagamenti è gestito in contanti, il restante 61% passa attraverso forme dematerializzate di denaro, tra cui carte (32%), app di pagamenti (12%) e altre forme (17%), ma la stessa rilevazione evidenzia che ben il 64% dei ragazzi non conosce la differenza tra carta di credito e carta di debito e che vi è una forte diffidenza nell’uso delle nuove app di pagamento.
“Questi dati ci indicano come investire sulla cultura finanziaria dei giovani significhi aiutarli a pianificare il loro futuro. Per questa ragione FEduF (ABI), grazie al fondamentale contributo delle banche come CiviBank, promuove da circa un decennio l’educazione finanziaria all’interno delle scuole – spiega Giovanna Boggio Robutti – Direttore Generale della FEduF – tenendo ben presente che l’istruzione e la formazione, specie per i giovani, non si devono limitare a impartire conoscenze, ma devono sviluppare competenze e trasmettere i valori fondamentali necessari per indurre comportamenti corretti e responsabili.”.