Udine patria degli ipermercati, arriva anche Aldi
Udine – Aldi, il colosso tedesco della grande distribuzione low-cost, ha preannunciato l’apertura di un nuovo discount che sorgerà a Udine, in Viale Tricesimo. Il prossimo 1 marzo, il distributore tedesco inaugurerà il suo primo punto vendita in regione, a Spilimbergo.
Oltre al punto vendita di Udine, già si prevedono nuove aperture: a Trieste ed a Manzano, in Via del Cristo, su di un area commerciale di oltre 1200 metri quadri.
La via degli “hard discount”
Come detto, il punto vendita udinese aprirà in Viale Tricesimo, al posto della vecchia sede Unicredit banca, attualmente in fase di demolizione. La grande arteria della zona nord della città si appresta, dunque, a diventare una sorta di “strada maestra” per gli amanti della spesa a poco prezzo.
Sul viale sono infatti già presenti i negozi di Carrefour, LIDL e Prix (oltre all’Eurospar, che ha da poco chiuso i battenti); in poco meno di un chilometro sorgeranno dunque 4 colossi della grande distribuzione, poco più di uno ogni 200 metri.
Una situazione simile si presenta anche lungo Viale Palmanova, con un ipermercato ogni 500 metri, e dove, a breve, arriverà anche un nuovo mega market nell’area della vecchia fabbrica della Coca-Cola.
Il nuovo piano regolatore cittadino prevede, infine, l’apertura di un supermercato anche nell’area ex Dormisch, proprio di fronte al punto vendita punto vendita Coop, e nelle vicinanze di un’altro un centro commerciale.
L’attacco di Fontanini
L’annuncio di Aldi è stato appreso con amarezza da Pietro Fontanini, candidato Sindaco di Udine per la Lega Nord, che ha così commentato: «Udine è prima in Italia per superficie di vendita della grande distribuzione, con 802 metri quadri ogni 1000 abitanti. L’amministrazione comunale in questi ultimi 15 anni ha favorito la grande distribuzione, mettendo in crisi non solo i piccoli negozi, ma creando anche una forte competizione tra i centri commerciali. Infatti, a Udine si notano sempre più spesso vetrine vuote non solo all’interno dei piccoli negozi, ma anche dentro i centri commerciali.
Non si capisce perché la sinistra si ostini con questa politica che favorisce le multinazionali a danno dei nostri commercianti e dei dipendenti che sono sottopagati e costretti a lavorare la domenica e durante le festività. Inoltre, questa politica ha svuotato il centro storico: ogni anno non solo chiudono molti negozi, ma anche gli appartamenti si svuotano».