Passaggio generazionale al femminile
Magda Pozzo e Cristina Nonino raccontano la loro esperienza in un convegno a Milano
Friuli Venezia Giulia protagonista ieri a Milano, in un Convegno organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili, sul delicato tema del passaggio generazionale nell’ imprenditoria. L’evento, organizzato a Palazzo delle Stelline alla presenza del vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo e moderato dal giornalista del Sole 24 ore Mauro Meazza, ha visto infatti in prima linea le imprenditrici “made in Friuli Venezia Giulia” Magda Pozzo, Group strategic marketing coordinator per Udinese Calcio e Watford FC, e Cristina Nonino, amministratore delegato di Nonino Distillatori.
Le due imprenditrici friulane hanno analizzato assieme a Federica Barbaro (AD Pietro Barbaro), Umberta Beretta (Vice presidente holding Hug), Paola Lucisano (Head TV production Lucisano Media Group) e Francesca Polti (Direttore generale Polti spa) il delicato tema del passaggio generazionale nelle realtà imprenditoriali italiane: hanno raccontato la loro esperienza e fatto emergere molti punti in comune, pur appartenendo a realtà molto diverse. Dal valore aggiunto delle aziende familiari al ruolo della donna imprenditrice nel rapporto con il “padre fondatore”, dalla necessità di acquisire elevata competenza per poter affiancare progressivamente la precedente generazione alla guida: temi trattati con la lungimiranza di chi ogni giorno lavora in azienda da chi in questi anni si è misurato, in prima persona, nel passaggio generazionale.
Magda Pozzo ha condiviso la propria esperienza, di come abbia assunto un ruolo strategico nell’Udinese Calcio e nel Watford: “In questi anni – ha spiegato – ho scelto di mettere a frutto le mie competenze nei temi del marketing, dell’hospitality e nella creazione di experiences per il pubblico del calcio: la mia scelta è stata quella di aggiungere all’interno del Gruppo un nuovo modello di businness, innovativo e contestualmente integrato nel marketing calcistico della società. Abbiamo dato così ancora maggiore valore al Gruppo Watford-Udinese, aprendo ad attività dedicate ad aziende, e rendendo protagonista il nostro pubblico nel match day, organizzando eventi in spazi dedicati all’interno dello stadio, a sua volta rinnovato e pensato in modo da essere multifunzionale e utilizzato ogni giorno dell’anno, con l’obiettivo di associare al calcio arte, cultura, cinema e spettacolo. Nel cambio generazionale – ha dichiarato ancora Magda Pozzo – è importante valorizzare le capacità e le attitudini della nuova generazione. Bisogna evitare l’errore di forzare i familiari che entrano in azienda nelle responsabilità e in ambiti di azione che vengono vissuti come estranei: si è eredi per genetica, ma imprenditori per scelta e volontà di eccellere. Quello che la giovane generazione deve saper fare è sintetizzare nel proprio ruolo la tradizione familiare e la propria vocazione imprenditoriale. Elemento che considero assolutamente fondamentale è la costruzione della squadra – ha concluso Magda Pozzo – associando alla famiglia una serie di manager competenti e in grado di dare valore aggiunto: su questo tema noi siamo stati sempre molto determinati, cercando, selezionando e formando persone che hanno saputo supportarci non solo nella gestione dell’azienda, ma anche nella sua evoluzione, mantenendo l’equilibrio tra la governance familiare e lo sviluppo legato alle logiche del management e dell’organizzazione aziendale”.
Cristina Nonino ha descritto le dinamiche aziendali nelle quali “l’azienda stessa viene considerata come un componente della famiglia, un soggetto vero e proprio. La nostra esperienza attuale – ha detto Nonino – è quella di valutare, per la prima volta nella storia della nostra azienda, di avvalerci di un manager esterno, che affianchi la famiglia nelle scelte: è una scelta positiva, che va a garantire all’azienda una visione esterna oltre a quella consolidata della famiglia”.
Il convegno ha visto anche l’analisi di Anna Zanardi, Senior Advisor per CEO e C-level teams di IBA (International board advisor), che ha sottolineato come “Il cambio generazionale è intenso e complesso per il vissuto emotivo di entrambe le generazioni coinvolte: se ben vissuto e guidato è occasione di accrescimento per tutte le parti in causa. In questo processo è però necessario non sottovalutare il legame biologico e d’amore che lega le due generazioni in gioco: se non si tiene conto di questo elemento, l’efficacia del processo rischia di abbassarsi drasticamente”.
A dare una lettura di sintesi è stata infine la presidente dell’Ordine dei commercialisti di Milano, Marcella Caradonna: “Oggi abbiamo riflettuto su molti temi strategici per le aziende familiari. Il principale è che dietro ai numeri delle aziende di successo ci sono le persone, e in un’azienda familiare il passaggio generazionale non significa solo la modificazione dell’assetto societario e del passaggio di quote, significa soprattutto una modifica di cultura aziendale e la ricerca di un nuovo equilibrio. Quando il cambio generazionale si concretizza un equilibrio stabile e di successo viene modificato, ed è ruolo di noi consulenti sostenere gli imprenditori affinché si crei un nuovo equilibrio, prima di tutto attraverso l’identificazione e la definizione di nuovi ruoli per chi esce dal ruolo esecutivo e per chi subentra”.