A tu per tu con Sergio Bolzonello: “La mia candidatura si basa su solidi pilastri rappresentati dalla cose tante buone che abbiamo portato a termine”
Sergio Bolzonello, vicepresidente della Regione, guida il Pd alla costruzione del programma e della coalizione per le prossime elezioni regionali del 29 aprile. Tocca a lui il ruolo di leader all’interno di un centrosinistra che punta alla riconferma. Una candidatura nel segno della continuità, come ci spiega ai nostri microfoni, lo stesso Bolzonello.
“Si può fare quanto si vuole campagna elettorale ma se poi sotto non c’è nulla di concreto è inutile. Noi oggi finalmente abbia tutti i positivi. Ricordo a tutti cos’era il 2013 in termini Pil, lavoro e produzione, export. Sono cifre interessanti che testimoniamo l’operato positivo da parte della Regione. Abbiamo cercato di mettere strumenti ed innovazione nel mano delle imprese. Sono state fatte delle scelte importanti che ora vanno portate avanti. Ora la nuova sfida è portare l’innovazione all’interno dei sistemi produttivi. E’ venuto il momento di tornare ad investire veramente per il rilancio economico. Sappiamo che c’è stata una crisi sanguinosa che ha colpito le famiglie e le aziende. Oggi però, a seguito una ristrutturazione che le nostre aziende hanno compiuto, grazie anche alla capacità della regione di mettere a disposizione degli strumenti, ci siamo rimessi in moto e possiamo competere a livello mondiale. Dobbiamo continuare su questa strada, dando risposte sempre più importanti. Servono però anche delle riforme strutturali, potenziando i corridoi del ferro per esempio. Credo che questi cinque anni siano serviti per mettere in atto riforme importanti e per dare una progettualità per il futuro del Friuli”.
Si comincia ad intravedere la luce in fondo al tunnel. Quali sono le sfide da vincere per il futuro?
“Le nuove sfide sono quelle legate ai nuovi sistemi socio economici e alla tecnologia. Dobbiamo cambiare il sistema scolastico, la base poi per creare un mondo del lavoro all’altezza. Il primo punto sarà proprio interagire con la scuola e le famiglie. Regionalizzare il sistema scolastico non è una follia ma a una cosa”.
Chiusa la campagna elettorale per le politiche, si apre quella per le regionali.
“Come tutte le campagne sarà dura. Io credo che noi possiamo andare a testa alta per quanto abbiamo fatto. Chi vuole parlare solo per slogan può demonizzare quanto vuole il nostro operato ma io preferisco parlare di contenuti. E’ ovvio che non tutte le cose che abbiamo fatto siano ottime ma penso che la maggioranza delle nostre azioni sono state di utilità per i cittadini della Friuli Venezia Giulia. La mia candidatura si basa su solidi pilastri, rappresentati dalla cose buone che abbiamo portato a termine. Lasciamo una regione migliore rispetto a quella che abbiamo trovato nel 2013 alla fine del mandato Tondo. Io voglio essere giudicato e votato per quello che ho fatto e non perché appartengo ad un partito”.
Sanità e Uti saranno sotto attacco.
“Quella sanitaria era una riforma necessaria: abbiamo affrontato tutti i nodi e stiamo accelerando sull’applicazione. Abbiamo unito ospedale e territorio, ridotto le aziende, creato ospedali hub e rete di secondo livello. Siamo pronti a ragionare, senza contrapposizioni ideologiche, se serviranno modifiche. Sulle Uti prosegue la strumentalizzazione di alcuni sindaci: non si torna indietro, ma si può dialogare, non penalizzando tre quarti dei Comuni che ci hanno creduto ma ascoltando chi contesta. Faremo le nostre proposte”.