Falsi prosciutti Dop. Anche l’Ineq nel mirino del Ministero: aperta la procedura di revoca delle autorizzazioni di controllo sul marchio Dop
Quella dei falsi prosciutti Dop è un’inchiesta che ha portato a 91 indagati e a 66 mila cosce sequestrate. Uno scandalo senza fine che sta gettando fango su uno dei prodotti d’eccellenza della nostra regione conosciuto in tutto il mondo, il prosciutto di San Daniele.
Guai grossi in arrivo anche per l’Ineq, l’Istituto Nord Est Qualità, colui che in questi anni ha certificato i prodotti suini Dop. L’ente, finito nel mirino del Ministero delle Politiche Agricole, si è visto avviare la procedura di revoca delle autorizzazioni per le funzioni di controllo sulle produzioni a marchio Dop. Adesso l’istituto avrà trenta giorni per proporre le sue controdeduzioni e rispondere ai rilievi dei funzionari del Ministero. Entro successivi trenta giorni arriverà poi la sentenza.
“Viste le inchieste di Pordenone e di Torino che riguardano tutta la filiera era normale che venissimo coinvolti anche noi quale ente di controllo e di certificazione delle carni” -ha affermato il direttore di Inqe Francesco Ciani.
“La lettera con la notifica del procedimento è arrivata solo pochi giorni fa. La nostra attività è integra. Non c’è nulla di oscuro sul nostro lavoro e lo dimostreremo al Ministero. Ci sono delle tematiche che verranno discusse a riguardo delle modalità di certificazione”.