Superbonus: quando il 110% è un miraggio
Il D.L. “Rilancio” 19 maggio 2020, n. 34, ha introdotto l’ormai famoso Superbonus 110% che si pone l’obbiettivo di riqualificare energeticamente e strutturalmente il patrimonio edilizio italiano.
Il cittadino può infatti beneficiare di una detrazione del 110% per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 mentre per i condomini il limite temporale è esteso fino al 31 dicembre 2022 a condizione che siano stati completati almeno il 60% dei lavori al 30 giugno 2022.Per gli IACP (Istituti Autonomi Case Popolari) il limite temporale entro il quale è possibile detrarre le spese arriva al 31 dicembre 2022, prorogabili ulteriormente fino al 30 giugno 2023 qualora siano stato completati almeno il 60% dei lavori al 31 dicembre 2022.
1 SUPERBONUS NON VUOL DIRE RIFARE LA CASA GRATIS
Non tutte le spese degli interventi di riqualificazione rientrano nella detrazione e tetti di spesa previsti per ogni intervento (trainante o trainato) vanno a limitare i costi ammissibili. Ad esempio la sostituzione delle piastrelle del bagno o la cucina nuova non sono coperte dal superbonus del 110% così come pure non sono detraibili i compensi per il General Contractor (si veda poi – punto…). Inoltre non più di € 50.000,00 possono essere coperti dal superbonus nel caso in cui su un’unità immobiliare indipendente vengano eseguiti interventi di isolamento termico delle superfici opache così come ad esempio non possono essere detratti più di € 30.000,00 di spesa per la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale esistente.
2 LE SPESE DEL GENERAL CONTRACTOR NON RIENTRANO NEL SUPERBONUS
Affidare l’intera pratica ed esecuzione dei lavori rientranti nel Superbonus ad un General Contractor è una soluzione che sgrava il committente dalla necessità di coordinare egli stesso gli interventi e l’iter per vedersi assegnato il 110%. Attenzione però che l’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 254 del 15 aprile 2021, ha confermato l’esclusione dal superbonus delle spese relative ai corrispettivi riconosciuti al General Contractor per l’attività di mero coordinamento e per lo sconto in fattura applicato confermando il fatto che non si tratta di costi imputabili alla realizzazione dell’intervento così come previsto dalla circolare 30/E/2020.
3 AUMENTO PREZZI E SPECULAZIONI
Dall’introduzione del Superbonus si è assistito ad un aumento progressivo e vertiginoso dei prezzi sia delle materie prime che delle attrezzature e della manodopera, tutti sempre più introvabili. Basti pensare che il costo per il noleggio dei ponteggi (sempre più introvabili) ed il prezzo delle materie prime è raddoppiato negli ultimi mesi. Alcuni esempi? L’acciaio ha segnato un +130%, il legno un +100% così come tutti i prodotti collegati all’isolamento termico e, quindi, al Superbonus. E così se fino a due anni fa il costo di un cappotto era di circa 40 euro a mq oggi si arriva anche a superare i 100 euro al mq… Il fenomeno dell’aumento dei prezzi sottende anche un altro aspetto: consentirebbe di compensare occultamente in parte l’impossibilità di dedurre le spese del General Contractor, negata dall’Agenzia delle entrate.
4 BLOCCO DEI LAVORI
La conseguenza del caro prezzi in edilizia ha portato al blocco di diversi cantieri perché i computi di qualche mese non sono più attuali e rendono antieconomico per le imprese l’intervento. Inoltre la difficoltà di reperire ponteggi e materie prime nonché forza lavoro anche in considerazione del numero di cantieri in essere sta producendo un cortocircuito. Tante domande di intervento e poca offerta di manodopera e materiali. …e quando si trovano…ecco che arriva la speculazione!
5 AZIENDE NATE DAL NULLA PER FARE BUSINESS
Con l’introduzione del Superbonus sono comparsi “quelli del tutto gratis”! Ben 5000 aziende nate dal nulla solo nei primi mesi. Imprese e professionisti che da subito hanno rappresentato una favola a cui molti consumatori hanno creduto, cioè quella del rifacimento della casa a zero spese…
6 GENERAL CONTRACTORS CHE SPARISCONO DOPO IL PRIMO ACCONTO
I General Contractor sarebbero quelle società che si propongono al consumatore per coordinare tutta la pratica del 110% proprio per la sua complessità. Figure che possono effettivamente semplificare la vita ma il cui ruolo e soprattutto i cui costi non sono riconosciuti come detraibili dall’Agenzia delle entrate. E così è prassi richiedere un “piccolo” acconto per lo studio di fattibilità che secondo le narrazioni verrà recuperato con il Superbonus… salvo poi restare in diversi casi sulla “groppa” del committente.
Diverse volte chi raggiunge le case dei consumatori sono aziende nate da poco e organizzate come catene di Sant’Antonio. Fanno firmare contratti (che non saranno mai onorati) promettendo il tutto gratis e facendosi dare acconti che vanno da qualche centinaio di euro a 3000 euro. Molti di questi contratti fanno riferimento a General Contractor non meglio identificati che, nelle ipotesi migliori, inviano un tecnico o presunto tale a fare un sopralluogo in vista di uno studio di fattibilità che non verrà mai redatto…
E poi scompaiono lasciando il consumatore col cerino in mano.
7 PRATICA A SALTO OSTACOLI
Pratiche a rilento a causa di studi di fattibilità a volte complessi con problematiche edilizie da risolvere pena l’impossibilità di accedere al Superbonus, uffici pubblici congestionati a causa anche delle limitazioni Covid, banche alle prese con i tempi per la delibera dei finanziamenti ponte e imprese che devono fare i conti con la scarsità della manodopera e dei materiali nonché l’aumento dei prezzi e costi non deducibili che mettono in dubbio la possibilità di accedere al 110%
8 CONTROLLI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
L’ Agenzia delle Entrate ha a disposizione otto anni per verificare i documenti esibiti per usufruire del Superbonus.
La sanzione in caso di eventuali omissioni, errori e documentazione non idonea è quella della revoca del beneficio, con la restituzione dell’ importo ricevuto, maggiorato di sanzioni e interessi fino al 200%. Le verifiche si focalizzeranno soprattutto sulla cessione del credito e sullo sconto in fattura. Nel caso di concorso nella violazione ci sarà la possibilità di coinvolgere anche il fornitore che ha applicato lo sconto o i cessionari che hanno acquistato il credito d’imposta e gli altri soggetti che hanno partecipato alla pratica per quanto di loro responsabilità. In conclusione si può affermare che comunque il Superbonus sta dando impulso al settore ma per centrare l’obiettivo occorrono ancora diversi correttivi e un’intensificazione dei controlli al fine di evitare storture e speculazioni a danno del cittadino.
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La Presidente Barbara Puschiasis
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