E dopo un’estate di aumenti ecco l’autunno con i prezzi alle stelle
Estate di rincari quella degli italiani che tra vaccinazioni e green pass hanno deciso di trascorrere finalmente qualche giorno di vacanza. Dalle stime i prezzi delle vacanze di 7 giorni hanno subito un aumento rispetto all’anno passato pari a circa il 15% causa anche le varie misure anticovid che gli operatori hanno dovuto mettere in campo, il lockdown subito dalle strutture ricettive e di ristorazione con conseguente azzeramento delle entrate (salvi i bonus troppe volte ininfluenti) e una limitazione del numero delle persone che possono essere ospitate nelle strutture o servite nei bar e ristoranti. E così colazione al bar, prendere un aperitivo, pranzare o cenare al ristorante, è costato in media il +3% rispetto allo scorso anno, con incrementi dei listini che raggiungono però il +10% nelle località a forte vocazione turistica.
Si è poi rilevato anche un aumento generalizzato dei prezzi, a partire dai trasporti marittimi che hanno subito incrementi medi del +18% e il trasporto aereo ha subito un aumento del +17. Fortunatamente la fine del congelamento degli aumenti dei pedaggi autostradali stabilito dal decreto Milleproroghe del dicembre 2020 con scadenza al 31 luglio 2021 non ha riservato sorprese non essendo stati registrati aumenti tangibili in agosto.
Il rientro dalle ferie non sarà meno amaro in quanto l’autunno ci riserva rincari per luce, gas e carburanti. L’incremento comunicato dall’Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) per il terzo trimestre 2021 è del 15,3% per il gas e del 9,9% per l’elettricità. Si stima che questo comporterà un incremento della spesa per il gas a famiglia pari a € 160,00 e pari a € 58,00 per la luce.
Per avere un’idea chiara degli aumenti basti considerare anche che il metano in primavera aveva un costo per mille chilowattora pari a poco meno di € 20,00 mentre nel trimestre trascorso si attestava a circa € 45,00… nel 2020 la media invece era di € 10,00 per mille chilowattora. Se pensavamo però di aver raggiunto i livelli massimi…beh veniamo delusi da un altro nuovo annuncio dell’Arera…da Ottobre 2021 il costo dell’energia elettrica e del gas segnerà complessivamente un incremento pari al 40%.
Tale aumento è dato dalla forte ripersa della produzione industriale e dal costo di produzione dei energia elettrica e gas. Tale aumento si traduce sostanzialmente in una maggiore spesa a famiglia che può toccare anche i 1800 euro annui complessivamente se consideriamo il costo dell’energia che paghiamo in bolletta e il conseguente aumento dei prezzi di beni di consumo e servizi.
A questo si aggiunge il prezzo dei carburanti che è in continua ascesa.
La benzina nell’ultimo anno da registrato un incremento del 18,6% mentre il gasolio del 17,6%. Si stima dunque un incremento della spesa a famiglia di € 312,00 annui per la benzina e di € 271,00 annui per il gasolio. Un pieno di benzina costa oggi 13 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2020, +11,3 euro un pieno di gasolio. Secondo le rilevazioni settimanali del Mise, la verde ha superato il tetto di 1,6 euro al litro con un importo di 1,657 euro al litro (con una crescita del +18,6% rispetto al 2020).
In costante aumento anche il prezzo medio del gasolio, che sfonda il tetto di 1,5 euro al litro, con un prezzo medio pari a 1,510 euro/litro. Sui costi dei carburanti pesano Iva e accise. Il prezzo della benzina e del diesel al netto delle tasse risulta più basso in Italia di 3,5 centesimi: su ogni singolo litro di benzina acquistato in Italia, 1,016 euro se ne va in tasse a causa del peso di Iva e accise.
Ovviamente tutti questi rincari si riflettono a cascata su ogni bene o servizio con un incremento generale dei prezzi e dunque della spesa. Nel mese di agosto 2021, secondo l’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al ha registrato un aumento dello 0,5% su base mensile e dell’2,1% su base annua.
La soluzione? Ridurre i balzelli quali gli oneri di sistema che persano circa per il 23% nella bolletta dell’energia e del gas così come pure le accise (12%) e il costo di gestione e dispacciamento del contatore a patto che non vengano poi riversati in altra forma ed altro modo ai cittadini nelle tasse.
Vero è che allo stato appare paradossale la spinta ad esempio al mercato dell’auto elettriche senza avere il sistema creato quei correttivi per una produzione di energia più rispettosa dell’ambiente e dai prezzi in continua ascesa.
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La Presidente Barbara Puschiasis
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