Anche l’ospedale di Udine nella rete per promuovere la marilenghe
Il progetto promosso dall’ARLeF per sensibilizzare i neogenitori sui vantaggi del plurilinguismo arriva anche nella capitale del Friuli
Il progetto “Cressi cun plui lenghis/Crescere con più lingue”, promosso dall’ARLeF – Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane, ha preso avvio nelle scorse settimane al D.A.I. Materno Infantile dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc) e sta riscuotendo importanti riscontri. L’iniziativa, già attiva negli altri presidi dell’Asufc oltre che a San Vito al Tagliamento (Asfo), è arrivata finalmente anche nella capitale del Friuli dopo lo stop forzato causato dall’emergenza pandemica. L’obiettivo del progetto è di informare e sensibilizzare i neogenitori circa i vantaggi del plurilinguismo fin dalla primissima infanzia.
«L’importanza di affiancare la lingua del territorio nelle strutture dell’Ospedale del capoluogo friulano – chiarisce il Direttore Generale dell’ASU FC, dott. Denis Caporale – è evidente e i vantaggi per i nuovi nascituri sono sotto l’occhio di tutti: diamo quindi con piacere inizio anche a questa collaborazione che vede nel plurilinguismo la sua peculiarità. Le nuove generazioni non devono perdere i legami con le tradizioni del luogo di nascita, ma anzi custodire e portare avanti quello che una terra come il Friuli può offrire anche dal punto di vista linguistico».
«È un progetto a cui teniamo particolarmente e per la cui realizzazione sono stati coinvolti esperti scientifici di caratura internazionale – ha spiegato il presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino -. Si distingue, infatti, per qualità e importanza, come testimoniato dagli apprezzamenti ricevuti non solo sul territorio, ma anche a livello europeo. Con questa iniziativa si promuove la cultura del plurilinguismo e la diffusione della marilenghe fra le nuove generazioni. Lo si fa attraverso un’informazione mirata alle famiglie, sostenendole nel mantenimento della lingua sin dalla nascita. Favorire il plurilinguismo già nella fascia 0-3 anni è infatti un’azione necessaria sia per garantire un futuro alla lingua friulana che per dare a tutti i neonati un’opportunità maggiore di sviluppo, anche neurolinguistico, come spiega la scienza. Senza dimenticare che, chi è bilingue fin dall’infanzia, imparerà meglio anche le lingue straniere».
Il primo passo di “Cressi cun plui lenghis” ha coinvolto il personale del D.A.I. Materno Infantile, che ha frequentato specifici appuntamenti formativi lo scorso agosto. Le buone pratiche sono state esposte dalla dottoressa Claudia Iogna Prat, per lungo tempo coordinatrice del progetto all’ospedale di Latisana. I sanitari hanno quindi cominciato a informare i genitori consegnando loro, prima del ritorno a casa con il nuovo nato, la valigetta “Puarte a cjase il furlan/Porta a casa il friulano” contenente una guida nella quale si spiegano i vantaggi dell’uso di più lingue con i bambini (un manuale bilingue con consigli degli esperti e le opportunità per i bambini e le loro famiglie nell’uso di diverse lingue, non solo di quella friulana), e di altro materiale ludico e promozionale, come dvd di animazione e libri per l’infanzia. Nel 2020, nonostante i limiti imposti dalla pandemia, ne sono state consegnate ben 1555 in tutto il Friuli. Nel 2021 “Cressi cun plui lenghis” è invece ripartito a pieno regime.