Napoleone in Friuli: storie e memorie in una mostra documentaria e bibliografica
Dal 22 dicembre, online nella biblioteca digitale Teche.uniud
I luoghi, le persone e gli aneddoti, fra cui l’incidente diplomatico di palazzo Florio, che fu teatro della stesura del trattato di Campoformido
Udine, 20 dicembre 2021 – Un percorso fra i libri e le carte conservate nella Biblioteca Florio e nelle biblioteche dell’Università di Udine che restituisce le memorie della presenza di Napoleone Bonaparte in Friuli. È quanto propone la mostra bibliografica e documentaria online dal titolo «Il generalissimo arrivò in casa Floria». Seguendo Napoleone fra i libri e le carte delle biblioteche dell’Università di Udine. L’itinerario sarà disponibile da mercoledì 22 dicembre nella nuova sezione “Mostre” della biblioteca digitale “Teche.uniud” (http://teche.uniud.it). La mostra è stata ideata a partire dal cosiddetto incidente diplomatico di palazzo Florio, che vide protagonisti a Udine, proprio nell’omonima Biblioteca del palazzo, il giovane Bonaparte e il conte austriaco Johann Ludwig von Cobenzl durante le trattative per la stipula di quello che sarebbe poi passato alla storia come il Trattato di Campoformio (Campoformido).
La mostra è organizzata in quattro sezioni. Le prime due, “Napoleone in Friuli” e “I luoghi a Udine e le persone”, introducono il visitatore alla figura del giovane generale e ai luoghi e alle personalità che egli incrociò durante la permanenza in città. La terza sezione dedicata a “L’incidente diplomatico di Palazzo Florio (11 ottobre 1797)” ricostruisce il curioso episodio, tramandato dal conte Carlo Caimo nei suoi diari, in cui il Bonaparte, irritatosi fortemente durante uno degli incontri per la stesura del Trattato di Campoformio, nelle sale della Biblioteca ruppe delle porcellane, lasciando poi precipitosamente il palazzo senza riuscire ad essere trattenuto dai presenti. La quarta sezione su “L’eredità di Napoleone” chiude la mostra con una panoramica sull’influenza che la presenza napoleonica ebbe a Udine, in particolare nella letteratura, nella storiografia, nell’arte e nel diritto.
La mostra è ideata e curata da Pier Giorgio Sclippa, Sandro Themel e Sandra Tinaro, dell’Area Biblioteche dell’Università di Udine. I libri e le carte esposte nella mostra sono conservati in Biblioteca Florio e nelle biblioteche dell’Università di Udine. In mostra anche le riproduzioni di due manoscritti conservati in Archivio di Stato di Udine e nella Biblioteca civica “Vincenzo Joppi” di Udine.
«Attraverso documenti e preziosi e ricchi materiali bibliografici – spiega Pier Giorgio Sclippa, responsabile dell’Area Biblioteche dell’Ateneo – i visitatori saranno condotti tra le memorie napoleoniche nel nostro territorio. L’organizzazione di questa iniziativa ha dato l’opportunità di valorizzare il ricco e prezioso materiale bibliografico digitalizzandolo e rendendolo disponibile a un pubblico quanto più ampio. Lo strumento della mostra virtuale si affianca a quello delle conferenze dedicate ai Florio e al Friuli con le quali la Biblioteca Florio dell’Ateneo, riconosciuta dalla Regione Friuli Venezia Giulia fra le biblioteche di interesse regionale, promuove la conoscenza e l’utilizzo di un patrimonio bibliografico di grande importanza e valore».
«Questa iniziativa – evidenzia il delegato per Biblioteche e banche dati dell’Ateneo, Andrea Tilatti – inaugura la nuova sezione dedicata alle mostre, che va ad arricchire ulteriormente la biblioteca digitale dell’Università di Udine Teche.uniud. La piattaforma rende accessibili materiali bibliografici, archivistici, documentari e fotografici, banche dati e video, nonché un insieme di servizi a supporto della comunità accademica che permettono la conservazione, l’accesso e la ricerca dei prodotti digitali d’Ateneo. Di particolare rilievo la sezione Teca digitale, avviata lo scorso anno, che mette a disposizione la digitalizzazione integrale del Codice Florio, appartenuto alla preziosa biblioteca privata del conte udinese Daniele Florio (1710-1789) e di suo fratello Francesco (1705-1792), canonico di Aquileia. Presumibilmente databile tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, il Codice è stato descritto da Antonio Fiammazzo (1851-1937), docente al regio ginnasio-liceo di Udine e autorevole studioso dei codici friulani della Commedia, come “di gran lunga il migliore di tutti i nostri codici del sec. XIV” e “tra i più corretti di quell’età”. Il Codice Florio è stato uno dei protagonisti della mostra dei sei codici miniati esposti, in prima assoluta, nel periodo settembre /novembre 2021 al Museo archeologico nazionale di Cividale del Friuli».
Napoleone in Friuli e l’incidente di palazzo Florio
Napoleone fu in Friuli a più riprese da marzo a ottobre dell’anno 1797. Il 1° maggio da Palmanova dichiarò guerra alla Repubblica di Venezia, ponendo di fatto fine al dominio veneto in Friuli. Alla fine di agosto, dalla villa dei conti Manin di Passariano, Napoleone iniziò e condusse le trattative con l’Austria, che si conclusero con le firme del trattato di pace di Campoformido il 17 ottobre. A Udine Napoleone fu ospite e soggiornò in diversi palazzi e incontrò importanti personalità. Di particolare interesse l’episodio che si svolse a palazzo Florio l’11 ottobre 1797, tramandato alla storia dal conte Carlo Caimo nei suoi diari e ricostruito in diverso modo dalle fonti francesi e austriache. Palazzo Florio era allora residenza udinese del conte Johann Ludwig von Cobenzl, inviato da Vienna come capo della delegazione asburgica per concludere le trattative di pace con i francesi.
L’11 ottobre Napoleone giunse a palazzo Florio verso le ore 20 per uno dei consueti incontri tra le delegazioni francesi e austriache dedicati alla stesura del Trattato che doveva essere sottoscritto qualche giorno più tardi, il 17 ottobre, a Campoformido, ma che fu in realtà siglato a Passariano. Terminata la cena, verso le 21 ripresero le trattative che a un certo punto videro Napoleone dare in escandescenze e gettare a terra, rompendole, delle porcellane. Qui le versioni divergono: si trattava di una statuetta, di un vaso oppure di un vassoio con un servizio in porcellana regalato a Cobenzl dall’imperatrice Caterina la Grande? Napoleone infuriato e minaccioso, secondo le memorie francesi, piuttosto alticcio, secondo le cronache austriache, verso l’1.30 di notte lasciò palazzo Florio senza neppure salutare e rientrò a Villa Manin di Passariano. Questi episodi furono raffigurati in seguito in molte stampe ottocentesche.
Napoleone tornò in Friuli nel dicembre 1807 quando, ormai imperatore, proveniente da Venezia transitò per Sacile, Pordenone, Palmanova, Udine e Osoppo, dove fece visita al forte che aveva fatto sistemare, e da lì cominciò il viaggio di ritorno che lo portò, la sera, a uscire definitivamente dal Friuli.
Immagine anteprima: autore sconosciuto, 1883, Napoleone rompe il cabaret di porcellane (Udine, Palazzo Florio, 11 ottobre 1797); stampa, (mm 140 x 149) conservata in Biblioteca Florio