Presentati a Palazzo Torriani i progetti del laboratorio di strategie e politiche per l’azienda
L’iniziativa del Dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’Università di Udine in collaborazione con Confindustria Udine giunta alla settima edizione. Studenti e imprese del territorio hanno lavorato fianco a fianco
Udine 24/02/2022 – Non conosce la crisi del settimo anno il Laboratorio di Strategie e politiche per l’azienda, consolidata iniziativa promossa da Confindustria Udine e Università di Udine.
Sono infatti sette anni che il Dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’Ateneo friulano, grazie al Laboratorio, riesce a creare un ponte fra gli studenti prossimi a concludere il loro ciclo di studi e le imprese del territorio, che accettano la sfida di aprirsi e confrontarsi apertamente con gruppi di studenti chiamati ad aiutare le aziende – in cui si sente sempre più forte l’esigenza di sperimentare nuovi punti di vista e nuove possibilità di sviluppo – ad affrontare percorsi di crescita e cambiamento.
Un progetto virtuoso, che aiuta tanto gli studenti quanto le aziende a formarsi, ad aprirsi ad idee e modi di relazionarsi diversi, che impone a tutti di guardare oltre le proprie abitudini e schemi consolidati. Un progetto che rompe con quella comfort zone che per gli studenti è costituita dal percorso protetto degli esami di profitto e per le aziende da reti di relazioni e modi di organizzarsi consolidati e strutturati.
Un piccolo salto nel buio lungo tre mesi, che crea relazioni stabili, possibilità di lavoro per i ragazzi, proposte di crescita per l’azienda e quindi per l’intero territorio.
Perché l’Università non è soltanto un luogo di accumulazione di conoscenza, ma anche una rete di relazioni e opportunità di applicazione dei saperi che permette agli studenti di comprendere dove sono più strutturati e dove hanno dei deficit. Così come l’azienda non è soltanto un luogo di produzione: è anch’essa costituita da reti di relazioni e saperi, che possono giovarsi enormemente di punti di vista diversi e freschi.
Come nelle edizioni precedenti, anche quest’anno sei sono state le realtà che hanno partecipato al progetto, imprese che rappresentano uno spaccato significativo della struttura produttiva della regione: Udine Mercati e Friuli Innovazione sono imprese di servizi di natura pubblico-privata, che operano per stimolare l’attività economica in due settori molto delicati e quasi agli antipodi (mercato ortofrutticolo e trasferimento della conoscenza); Chiurlo Spa e Gruppo Illiria Spa sono aziende multiservizi solide e strutturate; Pelfa Group Srl e LimaCorporate Spa, infine, sono due realtà importanti del nostro manifatturiero high-tech con notevole proiezione verso i mercati esteri.
Ieri e oggi (23 e 24 febbraio) si sono tenute le due sessioni di presentazione, da parte degli studenti, dei progetti realizzati nel corso del primo semestre con diverse imprese friulane. Una presentazione, tra l’altro, tenuta interamente in lingua inglese, come l’intero percorso di formazione.
Il progetto ha visto coinvolti nell’organizzazione, per Confindustria Udine, Franco Campagna (Linea consulenza Ricerca e innovazione, Agevolazioni, Industria 4.0) e, per l’Università di Udine, Paolo Ermano (titolare dell’insegnamento, docente di Economia internazionale).
HANNO DICHIARATO:
Anna Mareschi Danieli, vicepresidente di Confindustria Udine: “Iniziative come questa sono molto importanti perché puntano a colmare, in modo efficace, il disallineamento esistente tra domanda e offerta di profili professionali adeguatamente formati. In prospettiva, però, dobbiamo fare i conti con un’emergenza ancora maggiore, che riguarda la denatalità e il rischio concreto, in un futuro non lontano, di non avere più nemmeno profili da formare. Su questo fronte urgono iniziative di medio-lungo termine per sostenere le nascite, quindi la famiglia, quindi le madri che lavorano”.
Dino Feragotto, vicepresidente Confindustria Udine con deleghe a ricerca e innovazione: “Anche quest’anno abbiamo ricevuto sinceri e convinti apprezzamenti da parte di tutte le aziende coinvolte per questa iniziativa. In un periodo in cui viene messo in discussione l’interscambio scuola-lavoro, pure questo progetto risulta essere un modo valido per far conoscere le nostre imprese agli studenti. Noi come Confindustria attribuiamo grande importanza al Laboratorio che, non solo non conosce crisi dopo la settima edizione, ma anzi, anno dopo anno, si migliora come il vino registrando livelli molto alti di gradimento. Penso che l’elemento vincente dell’iniziativa sia costituito dal fatto che tematiche reali, che seguono l’evoluzione dei tempi e vanno ben oltre i libri di scuola, diventino oggetto di un esame universitario richiedendo ai ragazzi un approccio sempre più legato all’attualità”.
Paolo Ermano, titolare del corso: “E’ sempre un’opportunità straordinaria lavorare insieme alle aziende del territorio, tanto per gli studenti quanto per noi docenti. Perché anche per noi è una sfida doverci relazionare con il mondo delle imprese, i loro problemi contingenti, le loro dinamiche di relazione e di lavoro di gruppo. Per fortuna ci sono altri docenti che aiutano me e gli studenti a rispondere in maniera precisa e professionale alle richieste che il settore produttivo avanza. Dietro un gruppo di aziende e un gruppo di studenti ci sono due sistemi, quello confindustriale e quello universitario, che dialogando a vari livelli contribuiscono a creare quell’atmosfera che ancora caratterizza molte delle esperienze virtuose che il nostro territorio offre e di cui dovremmo andare fieri”.
Michele Marin – CFO di LimaCorporate: “Ritengo questa iniziativa molto interessante e soprattutto utile per i ragazzi visto che consente loro di fare esperienza diretta in importanti contesti aziendali della regione. Il contatto diretto con le realtà aziendali del territorio permette agli studenti universitari di respirare in prima persona cosa accade nelle aziende, di vivere direttamente alcune dinamiche e anche di partecipare ad alcune fasi dei processi aziendali. Se il contatto con il mondo aziendale è un vantaggio per gli studenti, vale senza dubbio anche il contrario. Nel caso di LimaCorporate, possiamo dire di essere molto soddisfatti di questa collaborazione, che ci ha permesso di approfondire temi già di nostro interesse e sui quali desideravamo effettuare degli approfondimenti. Mi complimento anche per gli elaborati che ho avuto la possibilità di leggere: li ho trovati assolutamente centrati sul tema e potranno certamente tornarci utili in futuro, come un ulteriore punto di vista consulenziale”.
Giovanni Cadamuro – coordinatore Area business development di Illiria: “La sfida è stata quella di affidare a un team non contaminato e nativo digitale il progetto che mira ad armonizzare le attività di vendita e post-vendita con una prospettiva ‘cliente centrica’ anche e soprattutto attraverso lo sfruttamento dell’innovazione digitale in un’ottica di sostenibilità ambientale. Dopo una prima fase un po’ laboriosa di set up tra noi e gli studenti, siamo andati a pieno regime e i ragazzi hanno dimostrato di aver ben chiaro il focus da noi individuato: quello, cioè, di Identificare ed eliminare tutte le attività che non portano valore al cliente e che possono essere considerate spreco. In consuntivo, direi molto interessante la riposta avuta dagli studenti – oltre cento pagine di report –, buonissimo il rapporto con il professor Ermano; peccato solo che, causa pandemia, non sono stati troppi i momenti di confronto con i ragazzi. Confermo dunque la bontà dell’iniziativa che ho particolarmente tenuto a portare avanti e che, se fosse possibile, ripeterei anche in futuro”.
Alice Nesich, studentessa: “Credo di poter parlare anche a nome di tutto il mio gruppo di lavoro: siamo molto soddisfatti di questa esperienza, che riteniamo quanto mai valida, in quanto ci ha permesso, già prima del tempo, di entrare in contatto e di lavorare concretamente con le aziende del territorio. Abbiamo poi avuto la fortuna di confrontarci con due imprese – LimaCorporate e Chiurlo – che operano in settori molto distanti tra loro. Da qui l’opportunità di sperimentare approcci, strategie e competenze diverse. Ripeto: si è trattato per noi studenti di un’opportunità incredibile per sviluppare attività di team work, competenze interdisciplinari, pensiero critico e creativo. Spero che anche le imprese siano rimaste soddisfatte della ventata di freschezza delle nostre idee”.
Paolo Massarini, studente: “Ho trovato questa esperienza molto utile e interessante in particolare sotto il profilo della gestione della squadra e del rispetto dei tempi e degli impegni presi. Sono sfide che richiedono attitudini diverse rispetto ad altri incarichi o compiti che ho in università. Quando ti approcci a veri problemi aziendali, capisci che, prima o poi, le competenze acquisite sui libri non sono collocate in una torre d’avorio, ma possono essere calate e utilizzate nella risoluzione di casi concreti”.