Alpini: Bolzonello-Panontin, Ana pilastro del volontariato in Friuli Venezia Giulia
Celebrato a Chions il 76esimo anniversario tragedia del Galilea
La cerimonia commemorativa svoltasi a Chions per il 76° anniversario dell’affondamento della nave ospedale Galilea, nel quale persero la vita oltre 650 Alpini del Battaglione Gemona della Divisione Julia, è stata l’occasione per ricordare il sacrificio di tanti giovani originari del Friuli Venezia Giulia, ma anche per sottolineare l’importante ruolo civico e sociale svolto dagli alpini in Friuli Venezia Giulia.
Partecipando all’evento, durante il quale è stata deposta una corona d’alloro al monumento a ricordo della tragedia, il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, ha rimarcato “l’importanza dell’impegno civile che da sempre contraddistingue gli Alpini, che rappresentano uno dei pilastri del volontariato del Friuli Venezia Giulia. I Gruppi regionali dell’Ana sono alla base della coesione dei nostri Comuni e delle nostre comunità. Persone che si sono dimostrate sempre pronte a dare risposte concrete in caso di emergenza, ma che sono molto attive anche nella quotidianità, svolgendo un ruolo fondamentale di coesione sociale”.
Simile l’opinione dell’assessore regionale alla Protezione civile, Paolo Panontin, il quale ricordando come uno dei reduci del drammatico affondamento del Galilea sia ancora vivo, ha sottolineato come “oltre a mantenere vivo il ricordo dei nostri caduti, ricorrenze di questo tipo permettono di far sentire la presenza organizzata degli Alpini. Come rimarca l’Associazione nazionale alpini, oggi c’è la necessità di una formazione civica che si concretizza nella presenza organizzata degli Alpini la quale, analogamente a quella di altre realtà come la Protezione civile, permette di fare solidarietà, mantenere saldi i legami della comunità, ma anche di garantire una presenza sul territorio con contributi utilissimi in molte iniziative, da quelle sportive ai grandi eventi fino alla gestione delle emergenze, dove gli Alpini non sono mai mancati”.
La cerimonia di ieri ha visto la partecipazione del presidente dell’Associazione nazionale alpini, Sebastiano Favero, del comandante della Brigata alpina Julia, generale Paolo Fabbri, del vescovo di Concordia-Pordenone, monsignor Giuseppe Pellegrini, oltre che, tra gli altri, di numerosi sindaci della zona e di una folta rappresentanza di Alpini e di volontari della Protezione civile.
Il Galilea era una imbarcazione passeggeri costruito nei cantieri San Rocco di Trieste nel 1918 e riconvertita a nave ospedale durante la Seconda guerra mondiale. Il 28 marzo del 1942, mentre stava trasportando 1.275 persone verso il Canale di Corinto venne colpita da un siluro e nel giro di poche ore si inabissò. I superstiti della tragedia, anche a causa della temperatura dell’acqua, furono solo 284 e il battaglione Gemona fu decimato con la perdita di 21 ufficiali, 18 sottufficiali e 612 alpini, molti dei quali friulani.