Pesca professionale, agonistica e ricreativa: storico accordo siglato in Fvg
Primo e unico caso in Italia, il protocollo frutto del coordinamento di Legacoop Fvg
«Tutti hanno convenuto sulla necessità di regolamentare le attività praticate nelle acque marine per una corretta fruizione degli ecosistemi acquatici e delle risorse ittiche a beneficio delle specie marine, operatori e consumatori»
Regolamentare, attraverso un protocollo d’intesa, una corretta fruizione degli ecosistemi acquatici e delle risorse ittiche nel rispetto di tutti i soggetti coinvolti, siano essi appartenenti alle categorie di pescatori professionali, con finalità quindi economiche, sia agonisti sportivi o ricreativi.
Grazie al coordinamento di Legacoop Fvg, tutte le categorie del settore hanno sottoscritto, caso unico in Italia, un documento che finalmente tenta di mettere ordine e condividere azioni integrate fra il settore della pesca e dell’acquacoltura del Friuli Venezia Giulia sia essa professionale, sportiva o ricreativa, anche al fine di contrastare la pesca e la commercializzazione illegale di prodotti ittici.
Con anche l’avvallo della Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee (Fipsas), hanno dunque sottoscritto il protocollo Legacoop Fvg, Confcooperative Fedagripesca Fvg, l’Associazione generale cooperative italiane settore agro ittico alimentare federazione del Fvg (Agci Agrital), Coldiretti Fvg, Associazione piscicoltori italiani (Api), Comitato regionale Fipsas Fvg, la sezione di Trieste della Fipsas.
L’accordo
Soddisfatto del risultato raggiunto Gaetano Zanutti, responsabile agro, ittico, forestale di Legacoop Fvg. «C’è stata un’ampia condivisione – spiega – della necessità di regolamentare le attività praticate nelle acque marine, visto che i pescatori professionali sono soggetti a tutta una serie di vincoli previsti dalla legge, mentre nella pesca ricreativa l’attività, ad eccezione delle limitazioni sul peso del pescato, è lasciata alla sensibilità del singolo».
«La necessità di tutelare chi segue le regole da un lato e l’occorrenza di prevedere dei percorsi formativi dall’altro – chiarisce Massimiliano Popaiz, presidente regionale della Fipsas – sono i presupposti che ci hanno convinto in questo accordo, in quanto sono i fondamenti di chi affronta il mare con rispetto e sano spirito agonistico».
Con questo protocollo, dunque, vengono stabilite delle regole come quella, ad esempio, dell’adozione, ai fini della tracciabilità, della pratica del taglio della pinna per i pesci, o la definizione di accordi specifici su esclusioni temporanee della pesca su risorse in crisi come accade in particolare per i molluschi bivalvi oggetto di ripopolamento.
«Al di là dei numeri che il settore esprime – commenta il presidente di Legacoop Fvg, Livio Nanino – questo accordo è importante anche per il valore aggiunto che porta a tutta la filiera, dall’enogastronomia al turismo regionale».
Gli altri contenuti dell’accordo
Tra i punti previsti dall’accordo, l’organizzazione di confronti periodici su tematiche legate allo stato delle risorse ittiche, la realizzazione di giornate di formazione riservate ai pescasportivi, in particolare quelli aderenti alla Fipsas, o, ancora, la sospensione della pesca di alcune specie nei periodi di fermo. Senza dimenticare l’eventuale rilascio di un certificato di partecipazione ai corsi con un contrassegno da apporre sul mezzo nautico, in condivisione con le autorità di controllo, nonché l’opportunità di identificare, sulla scia delle guardie volontarie che già esistono per le acque interne, un gruppo di controllori volontari abilitati tra gli aderenti alle associazioni di pesca sportiva e l’introduzione di una raccolta volontaria dei dati del pescato relativi alla pesca agonistica e ricreativa.
Prossimo step per questo protocollo, i cui sottoscrittori non hanno esitato a definire «un’importante occasione di sperimentazione in materia a livello nazionale», sarà quello di una condivisione con la Regione, la Capitaneria di porto e gli organi di controllo.