La Net pensa alle innovazioni per la raccolta dei rifiuti in Friuli
Cassonetti “intelligenti” per la raccolta differenziata attivati da un badge e in grado di segnalare ai camion della nettezza urbana quando urge lo svuotamento. La Net, l’azienda che in Friuli si occupa del trattamento dei rifiuti, sta sperimentando gli smart-bidoni attivati dalla Carta regionale dei servizi (la tessera sanitaria) in alcune aree della città, in particolare a Cussignacco. Con questo si vuole puntare a ridurre l’abbandono di rifiuti e incrementare la percentuale per quanto riguarda la raccolta differenziata, che oggi supera il 65 per cento, già ben al di sopra rispetto alla media nazionale e in anticipo rispetto ai parametri temporali e quantitativi indicati dall’Europa.
Posizionati in strada e suddivisi per tipologia di rifiuto (umido, carta, plastica, secco residuo) sono dotati di un lucchetto elettronico che si sblocca inserendo la tessera sanitaria. In questa maniera è possibile selezionare gli utenti autorizzati a conferire l’immondizia in quel determinato cassonetto. Il direttore generale di Net, Massimo Fuccaro, spiega così la nuova idea: «È un sistema che stiamo già testando. Ci sono aspetti positivi, come la riduzione del pendolarismo dei conferimenti. Ma pure negativi: se l’utente autorizzato dimentica accidentalmente a casa la tessera può essere invogliato ad abbandonare ai piedi del bidone il sacchetto».
Inoltre Udine potrebbe tra poco avere nel proprio centro storico dei cassonetti interrati, come accade già a Trieste, dunque meno impattanti a livello visivo. Il conferimento, in questo caso, viene effettuato attraverso una bocca di lupo. «È una soluzione che stiamo studiando e che riguarderà in particolare i centri storici, dove le esigenze della raccolta differenziata devono tenere in considerazione la scarsa disponibilità di spazi».
Nel corso del 2017 Net ha gestito circa 200 mila tonnellate di rifiuti con tariffe che si sono confermate tra le più basse d’Italia. Anche per l’anno scorso, l’azione di Net si è confermata tra quelle più economiche nel panorama nazionale: infatti, secondo l’Osservatorio di Cittadinanzattiva, a fronte di una spesa media di circa 300 euro, Udine si è classificata come la seconda città con le tariffe più basse d’Italia, subito alle spalle di Belluno. «I risultati raggiunti sono il frutto di un’operatività calibrata e una gestione oculata, nate da un profondo confronto con gli 86 Comuni soci e con le amministrazioni locali per l’erogazione del servizio più adeguato», osserva il presidente di Net Spa Alessandro Cucchini. Di fatto, i rifiuti indifferenziati dal 2009 ad oggi sono più che dimezzati, passando da 123 mila a 56 mila tonnellate. «Non certo seconda la sfida che riguarda l’innovazione dei processi. Il grande investimento che stiamo facendo sull’impianto di Udine, con un impegno complessivo che supera i 30 milioni di euro, ci permetterà di introdurre delle nuove tecnologie nella gestione della frazione organica per la produzione di biometano che sarà utilizzato sui nostri mezzi» conclude Fuccaro.