A tu per tu con Fontanini: “Elezioni del 4 marzo passo importante, la città di Udine sta soffrendo per i problemi di cui si sente parlare negli ultimi anni”
A margine della presentazione del libro “Val Resia – Tradizioni e Cultura di un popolo”, avvenuta ieri nella Sala Consiliare della Provincia, il presidente Fontanini ci ha concesso un’intervista per analizzare la situazione della Lega in Regione e a Udine dopo le elezioni del 4 marzo.
Sui risultati delle elezioni del 4 marzo: “Sono state delle elezioni molto importanti perchè la Lega è diventato il primo partito in questa regione, staccando gli alleati di più di dieci punti e questo ci dà una forte responsabilità nell’organizzare sul nostro territorio, quindi nella Regione Friuli-Venezia Giulia, ma io dico anche nella città di Udine, tutta una serie di iniziative e anche poi l’amministrazione della Regione e spero anche del Comune di Udine”.
Manca ancora il candidato della destra per le elezioni regionali, a ore si dovrebbe conoscere il nome: “Questa è una competenza che non rispetta a me, so che dovrebbe uscire il nome in queste ore, speriamo che sia la volta buona. Quanto successo il 4 marzo un po’ influirà, Fedriga se gli dovesse essere chiesto di fare il candidato, si metterà a disposizione, però sembra, anche per tenere unita la coalizione, che la presidenza spetti a Forza Italia, quindi aspettiamo di sapere il loro nome per quanto riguarda il candidato per guidare la Regione”.
Fontanini nelle ultime settimane sta girando molto per la campagna elettorale e sta sentendo l’entusiasmo della città di Udine per le proposte della Lega: “Sì c’è entusiasmo e le elezioni politiche hanno dimostrato che la città di Udine sta soffrendo parecchio per quanto riguarda i problemi che la gente sente in questi ultimi anni in maniera molto forte. Il discorso della sicurezza, il discorso di una presenza indiscriminata di extracomunitari che non sono persone che cercano assistenza politica, non sono dei rifugiati, ma sono dei migranti economici che vengono dal Pakistan e dall’Afghanistan e quindi sono realtà che non hanno il diritto di restare qui nella nostra regione, perchè non c’è lavoro, lo abbiamo detto in campagna elettorale e la gente ci ha dato ragione, dobbiamo prima pensare alla nostra gente, ai nostri giovani, ai nostri poveri. dobbiamo dare delle risposte immediate. Poi se avremo disponibilità daremo anche agli altri, ma di certo la nostra regione non può diventare il luogo dove 200 milioni di pakistani, perchè il Pakistan ha questo numero di abitanti, trovino ospitalità e, soprattutto, dobbiamo mantenerli.