Centrodestra senza candidato e la sinistra attacca. Spitaleri : “Hanno scambiato il Fvg per l’Isola dei famosi, sono ridicoli”. Bolzonello: “E’ un circo”
Passano i giorni e il centrodestra ancora non ha un candidato. Una situazione che si fa sempre più imbarazzante e che sta avvantaggiando chi invece già da un pezzo si è mosso, a partire dal centrosinistra e del suo candidato, Sergio Bolzonello che così ha commentato: “Non c’è più spazio per i moderati in questa destra che ha perso il “centro”. Quello che si profila nella destra è uno schieramento che schiaccia l’identità e i valori di chi si riconosce in un centro moderato o liberale. Per non parlare di chi viene dalla storia nobile del socialismo e non l’ha tradita. Abbiamo la possibilità di costruire un’alleanza che sia realmente larga e trasversale, con anime che hanno obiettivi condivisi e per stella polare il bene comune, i reali bisogni dei nostri cittadini. Oltre i giochi di potere che si consumano a Roma. Dall’altra parte vedo un “circo” dove a dettare le condizioni è, oltre agli odi incrociati, un partito come la Lega che sicuramente ha posizioni estreme e lontane da chi preferisce costruire invece di urlare”.
Pesante invece il commento del nuovo segretario regionale Salvatore Spitaleri: “Il centrodestra scambia il Fvg per l’Isola dei famosi e le elezioni per un reality. Stanno offrendo uno spettacolo grottesco: sono sempre stati pop, ma ora stanno degenerando nel trash. Stanno coprendo di ridicolo il Fvg. Davanti agli imbarazzanti “provini” dei papabili candidati che sfilato alla corte di Silvio Berlusconi, le lezioni sulla Specialità e la difesa dell’Autonomia che hanno provato a impartirci fanno davvero ridere. Ma è una risata amara, perché purtroppo non stiamo giocando a chi resta o meno sull’isola, ma del futuro della nostra regione, della vita delle persone. Lega e Forza Italia hanno messo il Fvg all’ultimo posto dei loro interessi e delle loro fameliche spartizioni di potere, e questo è il risultato: una patetica selezione di talenti o aspiranti tali che aspettando che il capo decida se farli entrare o uscire dal gioco. Senza mai parlare di idee, di proposte o programmi. Questa sì che è umiliare la nostra terra e la nostra gente”.